È finalmente giunta in Italia la traduzione di uno dei romanzi di Kathleen Farrell: “La malizia del vischio”, che abbiamo avuto il piacere di leggere in anteprima grazie alla Fazi Editore.
Per la sua trama ci siamo catapultati in largo anticipo sul periodo più intenso e stressante dell’anno: quello natalizio.
La magia del Natale infonde gioia e pace nei cuori, ma è anche vero che nell’età adulta questi giorni vogliono dire riunirsi a forza con i propri famigliari e non sempre le cose vanno come vorremmo…
La Seconda Guerra Mondiale è finita da poco e nel Sussex una vecchiettina è in attesa della propria famiglia che finalmente può riunirsi all’interno di una calda casa illuminata e riscaldata dal crepitio del caminetto, mentre fuori impazza una tempesta di neve e gelo.
Ogni parente che appende cappotto, sciarpa e cappello al muro, giura di lasciare fuori dall’uscio i propri problemi, ma l’alcol e le numerose domande personali danno il via a una sorta di timer interno in ogni astante, pronto al far scoppiare la bomba emotiva da un momento all’altro.
Dall’alto della sua saggezza, la matriarca nota con asprezza tutto quello che non va nelle persone che si trova davanti: gli uomini sono dei deboli, le donne vittime o carnefici di una nuova società che le vuole in carriera e non più regine del focolare domestico.
Tra una battuta e l’altra, tutti cominceranno presto a darsi addosso, mascherati, ovviamente dietro al buoncostume inglese che vieta severamente un accenno alle emozioni, rendendo – soprattutto agli occhi di noi italiani mediterranei – ogni situazione sempre più comica.
I tre giorni di festa pesano quanto un mese di duro lavoro, ma in fondo non è proprio questo il senso del Natale?
Da bambini attendiamo questo momento con impazienza, felici all’idea di scartare i regali e giocare con i cuginetti. Crescendo iniziano i primi conflitti, i paragoni che cominciano timidamente ad affacciarsi nelle frasi e nelle occhiate dei presenti. Notiamo genitori e zii in atteggiamenti passivi-aggressivi su quanto hanno fatto durante l’anno, su quello che possono essersi permessi e i pacchettini colorati e festosi non hanno più un’aria di dono, di ricompensa dopo qualche settimana passata tranquilla sotto la minaccia di un Babbo Natale severo osservatore, quanto un’ostentazione consumistica di quello che una determinata famiglia può permettersi.
Giuriamo che non diventeremo mai così, eppure ci ritroviamo a girare intere settimane per centri commerciali, svuotando portafoglio e tredicesima in cerca del regalo perfetto: quello semplice ma non così tanto da sembrare fatto tanto per, o peggio, all’ultimo; quello costoso ma in fin dei conti utile perché diciamolo, tutti hanno bisogno di un set di piatti e bicchieri nuovo di zecca.
Ci ripetiamo che la famiglia non è per sempre, per questo va goduta, eppure nessuno ascolta i discorsi degli altri, a meno che non siano frecciatine a cui dover rispondere a tono per non sembrare da meno.
Ah, la gioia del Natale.
In settantadue anni sembra non essere cambiato nulla ed è forse quello che più ci rincuora: la perfezione non esiste e neanche in una famiglia si è circondati da persone che possono capirci al cento per cento, ma certo è che alla fin fine sono quelle più giuste per noi.
Amici e amanti possono essere scelti, cosa che non accade per i legami famigliari che ci ricordano – festa dopo festa – che il lavoro da fare su questo pianeta è accogliere in noi ogni sfumatura della diversità.
“La malizia del vischio” è un ottimo modo per prepararsi alle serate prima delle Feste. È sorprendente quando ogni personaggio sia molto simile a noi, proprio perché è nella natura umana cercare di allontanarsi il più possibile dalle proprie radici, ma allo stesso tempo cerchiamo sempre di mostrarci degni eredi di un lascito famigliare destinato, prima o poi, a scomparire.
Per chi sta scrivendo questo articolo, poi, la lettura del romanzo è stato un ottimo modo per cercare di ricordare com’erano le cene e i pranzi natalizi, visto che sono ormai dieci anni – o forse più – che dal 24 al 26 dicembre è costretta a letto con la febbre alta.
“La malizia del vischio” vi attende, finalmente in italiano, in ogni libreria a partire da oggi.
Nessun commento:
Posta un commento