In questi giorni, al cinema, è possibile vedere “Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente” il film prequel della saga di “Hunger Games”. Tratto dall’omonimo romanzo scritto da Suzanne Collins, ci siamo voluti soffermare sulla canzone che lega tutti e quattro le pellicole per poter tracciare un po’ di quel che è il significato più intenso che si nasconde dietro questa pellicola.
In molti conosciamo cosa siano gli Hunger Games: un annuale gara voluta da Capitol City che vede protagonisti dei sedicenni pescati all’interno dei diversi distretti presenti nello stato immaginato dall’autrice. L’ispirazione viene dal romanzo “Battle Royal” e al suo interno mescola la spettacolarizzazione dell’assassinio e della guerra, con la voglia di libertà e di ribellione.
Attraverso le vicende narrate nel primo, ci addentriamo meglio nella storia del principale antagonista che abbiamo avuto modo di conoscere. Approfondiamo, quindi, l’adolescenza di Coriolano Snow, nel nostro presente è presidente e capiamo uno dei traumi che lo ha maggiormente caratterizzato.
Il distretto 12 torna, quindi, a essere lo sfondo principale delle vicende. Ancora una volta abbiamo dei protagonisti che vengono da quella zona e che manifestano tutta la loro voglia di ribellione nei riguardi di un sistema corrotto che affama e devasta i distretti per far sì che la Capitale possa godere di ogni singolo beneficio o risorsa possa esser da loro lavorata. Persino i gruppi di individui che erano soliti spostarsi, per ordine di Capitol, sono stati costretti a stanziare in alcuni distretti piuttosto che altri. E se nei primi film questa canzone era cantata da Katniss Everdeen, adesso è Lucy Grey che innalza questa sorta di inno.
“Are you, are you comin' to the tree?
Sei tu, che vieni verso l’albero?
Where they strung up a man, they say, who murdered three
Dove hanno impiccato un uomo, che dicono, ne abbia uccisi 3
Strange things did happen here, no stranger would it be
Cose strane sono accadute qui, non più sarebbe strano
If we met at midnight in the hanging tree
se ci incontrassimo a mezzanotte all’albero dell’impiccato”
Iniziando fin dalla prima strofa possiamo immediatamente renderci conto del contesto in cui i protagonisti si muovono. L’albero dell’impiccato diviene il simbolo di una legge corrotta, un potere finalizzato al controllo delle masse per una parvenza di ordine generale. All’albero dell’impiccato vengono condannati quegli individui che vengono accusati di insorgenza e di disordine, di tramare contro il benessere del resto della popolazione. Cose strane sono accadute alle sue radici, ma è un ottimo posto in cui potersi incontrare per poter cercare di ottenere un po’ di libertà personale. Del resto, forse è meglio morire piuttosto che vivere in un ambiente ingiusto.
“Are you, are you comin' to the tree
Sei tu, che vieni verso l’albero
Where dead man called out for his love to flee?
Dove il morto ha gridato il suo amore per fuggire?
Strange things did happen here, no stranger would it be
Cose strane sono accadute qui, non più sarebbe strano
If we met at midnight in the hanging tree
se ci incontrassimo a mezzanotte all’albero dell’impiccato”
Come possiamo notare, cambia solo una frase in questa strofa. Si inneggia all’amore, non per forza nei riguardi di un individuo, ma anche verso se stesso proprio perché si sta parlando di ricerca della libertà.
“Are you, are you comin' to the tree
Sei tu, che vieni verso l’albero
Where I told you to run, so we'd both be free?
Dove ti dissi di correre, così che saremmo stati liberi entrambi?
Strange things did happen here, no stranger would it be
Cose strane sono accadute qui, non più sarebbe strano
If we met at midnight in the hanging tree
se ci incontrassimo a mezzanotte all’albero dell’impiccato”
Le parole si ripetono come una sorta di mantra, ma qui giunge un ammonimento. Tra i cittadini del distretto 12 è sempre stata suggerita una sorta di leggenda: ovvero che a nord ci fosse una terra che non fosse controllata da Capitol e che avrebbe permesso una più totale libertà a chi sarebbe stato in grado di raggiungerla. Lucy vorrebbe arrivarci con Coriolano, anche se questo vorrebbe dire rinunciare alle persone con cui ha vissuto finora. Esattamente come Katniss proponeva la stessa cosa a Gale. Una terra senza Hunger Games, senza che si fosse costretti a vivere per poter appagare l’ego dei potenti.
“Are you, are you comin' to the tree
Sei tu, che vieni verso l’albero
Where necklace of hope, side by side with me?
Indossa una collana fatta di speranza, sarai fianco a fianco con me
Strange things did happen here, no stranger would it be
Cose strane sono accadute qui, non più sarebbe strano
If we met at midnight in the hanging tree
se ci incontrassimo a mezzanotte all’albero dell’impiccato”
Nonostante i toni tristi, queste parole sono le uniche ancore di speranza e di salvezza che un’intera popolazione riesce a comunicare. Attraverso la musica si innalza la ribellione e la speranza. Una semplice canzone che riesce a creare una comunità in grado di insorgere e di lottare per chi ama e per se stessi.
Suzanne Collins ha inserito nella sua storia tanta speranza, al di là della sua distopia. Una storia che parte male e finisce bene, ma che ha un passato ancor più triste e più duro. Coriolano Snow viene connotato dalle parole di questa canzone, il suo passato si mescolano al suo presente, le sue esperienze diventano un tutt’uno e formano la sua cattiveria e il suo controllo. Gli Hunger Games diventano un simbolo per poter ricordare il potere e l’ordine di Capitol, allo stesso modo servono alla capitale per poter ricordare quanto fortunati essi siano.
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