Roma è piena di molte cose da scoprire, è di certo conosciuta per le sue antichità, ma ha anche una storia più recente che non ha niente da invidiare ad altri luoghi. Grandi e piccole storie compongono la capitale. Oggi vorremo parlarvi del museo “Macro”, situato in Via Nizza 138. Il museo accoglie oggi accoglie diverse esposizioni di arte contemporanea, ne consigliamo vivamente la visita per chi apprezza il genere.
Vogliamo raccontarvi la sua storia.
Vogliamo raccontarvi la sua storia.
Il museo, come molti del suo genere, è un ex sito industriale: è nato come luogo fisico dell’attività di produzione di birra. Fu la Società Birra Peroni, nel 1912, a commissionare il progetto della struttura. L’architetto che ne curò la progettazione fu Gustavo Giovannoni. Il sito ufficiale del museo, oggi definisce l’edificio “un raro esempio di archeologia industriale”. Ci riferivamo proprio a ciò quando nell’introduzione abbiamo rivelato che Roma non è solo storia antica.
Dagli anni Settanta, l’edificio viene abbandonato dalla società Peroni, e successivamente fu rilevato dal Comune di Roma.
Dal 1989 il genius loci muta drasticamente (o forse viene fatto emergere), quello che ormai era un edificio industriale in disuso e si trasforma progressivamente negli anni in una galleria di arte contemporanea.
Dopo anni di lavori di ristrutturazione, il Comune di Roma nel 2000 bandì un concorso di portata internazionale per reinventare l’immagine e l’uso dell’edificio.
Si decise così di integrare lo spazio esistente con quello nuovo, in coerenza con l’ambiguità e ambivalenza dell’arte contemporanea. Si cercò inoltre di rendere l’edificio un elemento integrato e cardine dell’ambiente urbano circostante.
Odile Decq nel 2001 ottenne l’incarico dell’ambizioso progetto, ma il museo riaprirà al pubblico solo nel 2010.
L’architetto è certamente riuscito ricreare l’esperienza architettonica desiderata, il museo dà l’impressione di essere edificato su più livelli simbolici collegati tra loro con un certo dinamismo fisico ma non per questo confusionario. Anzi, il tutto suscita stupore e allo stesso tempo coerenza.
Non ci credete? Andate a farvi un giro e fateci sapere! Avete tutta la giornata per visitarlo, il museo resta solitamente aperto fino alle 19:00.
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