Cosa accadrebbe se Dionisio e Dorian Gray decidessero di aprire un club esclusivo dedicato a figure mitologiche dimenticate? È la domanda che si è posta Morgana De Lioncourt, autrice del libro: Il ritrovo dei decaduti, un testo che ci porta all’interno di questo fumoso e alcolemico viaggio conoscitivo. Un percorso che dialoga direttamente con il proprio lettore per poter rinfrescare la memoria su storie e gesta che sono, in parte, andate perdute.
La mitologia viene continuamente riscritta, lo sappiamo bene e ci divertiamo a trattarla anche noi all’interno delle nostre pagine virtuali. Contestualizziamo i miti ai loro tempi, ma li rapportiamo anche ai giorni nostri perché tutto si ripete e si ripresenta. Le storie, in questo modo, non muoiono mai, al contrario restano eterne cristallizzate nel loro arco narrativo. Divinità e figure celebri sono pronte ad aprirsi, come se il lettore fosse una sorta di psicologo, a questo loro viaggio conoscitivo e in un certo senso interiore.
Sarebbe consigliabile leggere queste pagine immergendosi nelle storie di ogni singolo personaggio, riuscendo a trasformare quei monologhi in un “dialogo da bar”, una confessione quasi come se fossimo i loro più personali e cari amici. Anime che hanno voglia di raccontare le loro gesta e le loro avventure, seppur moralmente deprecabili.
Si delinea, così, il profilo di un luogo di convergenza in una delle città più esoteriche della nostra nazione: Torino. Un pub in grado di sviscerare sordidi desideri e amari rimpianti per ciò che la dissolutezza ha fatto ad alcuni di loro. C’è chi ha peccato di avarizia, chi di lussuria, altri ancora di ingenuità. Elementi tanto differenti tra loro, eppure uniti da questa sorta di confessionale verticale.
Si entra, dunque, in un mondo intimo, costituito dalla leggiadria di un dialogo. Pochi fronzoli, solo schiettezza. Non è necessario, di conseguenza, consumare dell’alcol per poterne fare parte… basta solo immaginare di poter saggiare il sapore dei drink che i nostri compagni ci stanno consigliando o offrendo. Occhio, dunque, a non cadere in tentazione.
Quello di Morgana de Lioncourt è un testo leggero e fresco che, nonostante il suo ambiente tetro e intimo, riesce a coinvolgere il lettore per la sua dinamicità. Sembra di esser all’interno di un party e di passare di persona in persona. Qualche storia, come da origine del mito, è più commuovente di qualche altra; del resto siamo davanti a individui che hanno perso il vigore che avevano un tempo e che hanno un po’ gettato la spugna davanti al loro odierno destino. Storie dimenticate, travisate, stravolte e rilette che però non perdono la loro efficacia.
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