lunedì 10 luglio 2023

#Racconti: Esperimento Primo Livello

Nell’Oltre nessuno ha nomi, volti o corpi. Non esistono lingue, tanto meno toni o emozioni. Si comunica attraverso le vibrazioni ma è praticamente impossibile poterle descrivere in quanto non esiste nel vocabolario e nell’immaginario umano qualcosa che anche solo si avvicini a certi concetti.

Quanto segue, quindi, è scritto in modo tale da essere comprensibile a voi umani. I nomi sono inventati, ma prendete il tutto come se fosse un’opera di fantasia. Com’è che dite quando volete lavarvene le mani? Ogni riferimento a fatti, cose, persone e situazioni è puramente casuale.

Non lo è mai.  
 
Afg cammina lentamente per il lungo corridoio che lo condurrà dal Capo. Il tempo non esiste ed è consapevole che potrebbe metterci due ore o due minuti per giungere alla meta, ma questo non cambierebbe molto perché è già lì. Il Capo non è arrabbiato, anzi, gli sorride bonariamente.

Capo: «Che piacere rivederti. Vedo che ti sei integrato bene con gli umani.»

Afg: «Più di quanto pensassi, devo ammetterlo.»
Capo: «C’è qualcosa del tuo corpo che non ti soddisfa?»
Afg: «Ho imparato che ogni umano odia il suo corpo, quindi forse è normale che non mi piaccia…»
Capo: «Però?»
Afg: «Ecco… loro lo odiano per motivi assurdi. Si lamentano del peso, di cose che potrebbero essere più grandi, altre più piccole, di come si deteriora con facilità. È vero, a me il corpo non piace perché ha fame, poi sonno, e perde liquidi in continuazione. Bisogna passare il tempo a prendersene cura, ma nonostante questo sbucano macchie, si creano ferite e poi è lento. Per spostarmi ho dovuto utilizzare altri aggeggi… però si possono sentire i fiori, assaporare i cibi, ascoltare il Tutto. Se lo sapessero usare davvero capirebbero che il più grande dono è la carne che hanno deciso di indossare»
Capo: «Pensi che questo valga la pena?»
Afg: «Del dolore, intendi? No, non credo, non ancora, almeno.»

Maddalena si sveglia di soprassalto, da qualche tempo ha cominciato a fare questi strani sogni ma ancora non ha capito come la fanno rimanere. Delusa, amareggiata, ma soprattutto intontita. Che abbia perso completamente il senno?
Ogni sera si addormenta e alle prime luci dell’alba viene catapultata in un sogno dove tutto è bianco, le voci non sono voci eppure parlano.     
In settantatré anni di vita non le è mai capitato di sognare a puntate, contrariamente a quanto capita a Margherita, sua figlia. È proprio lei la protagonista della prima videochiamata del giorno, in un rituale che le vuole compagne di colazione anche se in due stati diversi.


Margherita è affascinata dai sogni della madre, rivede luniverso parallelo che a volte la accompagna nelle ore notturne: due persone parlano e si fanno il resoconto di quanto accaduto.     
Il giorno in cui Maddalena si è lamentata con la vicina dell’artrite e della pioggia che le fa pulsare le ginocchia, poi sogna di un’energia che elenca tutti i limiti del corpo umano, con un occhio di riguardo verso i pregi dello stesso.

Sorride, Margherita, ripensando alle parole della madre: “È vero e non ci pensiamo quasi mai: con questi occhi vediamo cose meravigliose, e con questo naso assaporiamo odori che ci fanno sorridere. Se è tutto un’illusione come sostiene la fisica, deve esserci comunque un perché.”
E Margherita si è interrogata per tutto il giorno su quel perché, lei, che per cinquantasette anni ha cercato in tutti i modi di tenersi il più lontana possibile dalla filosofia.

Capo: «Capisco. Quindi non ti è piaciuto.»

Afg: «Non direi questo, e non è neanche colpa tua, insomma, hai fatto il possibile per farmelo piacere.»
Capo: «Però?»
Afg: «Ho avvertito comunque stanchezza e pesantezza. Non vedevo l’ora che tutto finisse, forse non ho prestato la giusta attenzione.»
Capo: «Vuoi ritentare?»
Afg: «Sì, certo. Voglio imparare.»
Afg viene portato presso la sala riunioni dove insegnanti che una volta erano come lui gli spiegano il loro nuovo piano studi.

La mattina del giorno dopo Margherita chiama insistentemente sua madre al telefono, e quando non riceve risposta per la settima volta, allerta la figlia Letizia di recarsi dalla nonna, visto che sono vicine di casa.

Ha trentacinque anni, Letizia, quando si ritrova faccia a faccia con la morte per la prima volta in tutta la sua vita. Dopotutto è stata fortunata.

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