Tratto dal romando di Alexandre Dumas, il nuovo progetto su “I tre moschettieri” sperimenta con i diversi linguaggi mediali per poter riuscire a trarre nuova vita. Dal 1844, infatti, la storia che in molti conoscono si declina all’interno di diversi medium per poter far propri dei codici precedentemente inarrivabili. Presentato in anteprima proprio al Romics di quest’anno, abbiamo avuto modo di conoscere tutte le fasi di progettazione che hanno portato alla nascita di una dilogia declinata all’interno della riscrittura del romanzo, ma anche alla nascita di un manga così come la pellicola che arriva in sala proprio oggi 6 aprile.
La Gallucci Editore ha, infatti, portato all’interno del festival romano sia il libro, nel quale sono state inserite alcune delle scene del film, ma soprattutto il manga. Un linguaggio, dunque, che si adatta e si trasla all’interno di un’epoca ben diversa rispetto a quella in cui questa storia ha avuto inizio. L’obiettivo è quello di riuscire a intercettare un pubblico che, difficilmente, si avvina ai grandi classici della letteratura europea e che ha sentito parlare dei tre moschettieri solo grazie alle diverse rappresentazioni che sono state portate sul grande e piccolo schermo. Del resto, su questa storia, erano stati già ricavati degli anime, basti pensare alla serie animata andata prodotta dal 1987 composta da 52 episodi. Vi risuona nella testa la voce di Cristina d’Avena che canta la sigla di D’Artagnan e i moschettieri del Re?