martedì 2 maggio 2023

#Cinema&SerieTv: 65 fuga dalla Terra - Recensione

È arrivato in sala il 27 aprile, dopo il primo weekend col pubblico italiano, parliamo di “65 fuga dalla Terra”. Il nuovo survivor ha come protagonista l’attore Adam Driver nei panni di Mills, un pilota aereospaziale impiegato in una missione dalla durata di due anni. Un incidente contro una tempesta di meteoriti lo spinge a eseguire un atterraggio d’emergenza su un pianeta sconosciuto. Il luogo dell’atterraggio è la Terra, ma sessantacinque milioni di anni fa.

Quella scritta e diretta da Scott Beck e Bryan Woods è un’avventura drammatica che ipotizza l’esistenza di altre forme di vita, umanoidi, precedenti all’esistenza dell’umanità sul nostro pianeta. L’arrivo su questa primordiale Terra porta con sé numerose problematiche, prime fra tutte i dinosauri.

#Libri: Gli unici indiani buoni

In arrivo oggi, in tutte le librerie, edito Fazi Editori, troviamo: Gli unici indiani buoni di Stephen Graham Jones. Il romanzo, composto da trecentocinquanta due pagine, ci porta all’interno di una riserva indiana tra tradizioni e antiche leggende.

Lewis, Gabe, Ricky e Cassidy sono quattro giovani indiani cresciuti insieme in una riserva ai confini col Canada. Tra il gelo e le battute di caccia, la loro gioventù e passata da un guaio all’altro fin quando il loro legame inizia a spezzarsi. Non si esce illesi dalla riserva e se ci si prova, si finisce col tornare sui propri passi. Ricky, colui che ha cercato di andare più lontano degli altri, ha arrestato la sua corsa quando è stato pestato da un gruppo di ubriachi dopo il turno di lavoro. La versione ufficiale non racconta nulla di nuovo, una rissa tra nativi americani e bianchi. Ma forse la verità non è come sembra, forse c’è qualcosa di più profondo e di nascosto. Una realtà che reclama il sangue con una distanza di circa dieci anni.

lunedì 1 maggio 2023

#Cinema&SerieTv: Citadel - Recensione Ep. 1-2

Abbiamo già dato alcune anticipazioni su questa serie, tramite le parole dei suoi interpreti e dei suoi creatori, ma è giunto il momento di analizzare un po’ più nel dettagli questa spy-story. Ovviamente stiamo parlando di Citadel, serie tv di Prime Video che abbiamo avuto modo di vedere durante il fan screening organizzato proprio a Roma.

Sappiamo già che sono in produzione altri due spin-off su questa storia, proprio perché l’ambizione con cui è stata creata è quella di riuscire a connettere il mondo delle maestranze così da poter creare una narrazione in grado di intrattenere un ampio e globale pubblico. Tra Italia, India, Messico e Spagna, sono tante le tappe che questo show è stato in grado di coinvolgere proprio per poter riuscire a creare la realtà tangibile di Citadel. Del resto, questa è un agenzia di spionaggio che agisce su tutto il territorio globale, quindi riuscire a stabilire diverse tappe narrative riesce quasi a rendere reale ciò che è stato immaginato.

#Pensieri: Il peso del coraggio

Quando ho letto “Il peso del coraggio”, di Michele Navarra mi sono, ovviamente, ricordata della canzone omonima di Fiorella Mannoia, presentata al Festival di Sanremo 2019 da ospite.

Riascoltandola e analizzandone il testo non mi sono capacitata di come il suo potente messaggio non sia riuscito a riecheggiare come avrebbe dovuto negli anni seguenti.
Non sto parlando di pseudo complotti o cattiva gestione della Pandemia, ma di come spesso e volentieri l’essere umano si creda padrone indiscusso di tutto, illudendosi di ottenere il pieno controllo sulla propria e di come questa convinzione porti alla deteriorazione dell’individuo stesso e di conseguenza dell’intera umanità.

Perché sì, come dico sempre: noi siamo l’Uno, di conseguenza siamo tutti quanti. “Gli altri siamo noi” verrebbe da dire citando un’altra canzone pilastro della musica italiana. Ogni nostra decisione ha una sua risonanza che può arrivare fino all’altra parte del pianeta.
Come comportarci, quindi? Cosa è davvero importante? Ce lo spiega egregiamente il brano di Fiorella Mannoia, scritto da Amara e Marialuisa De Prisco

sabato 29 aprile 2023

#Mitologia: Conoscere l'Universo

Girando sui vari social non è raro imbattersi su video di persone che parlano della legge d’attrazione, di come l’universo ci parla e di come siamo tutti energia.

Essendo sostenitori di tutto ciò fin dalla nostra infanzia, non possiamo che essere felici, ma come funziona davvero il tutto? Basta solo chiedere e ci sarà dato?

Proviamo a parlarne oggi. Diciamo proviamo perché ci siamo accorti, dopo circa cinque mesi dall’apertura di questa rubrica, che questi articoli sono più un flusso di coscienza

#DivinaCommedia: Canto XXIV

Continua il nostro viaggio alla scoperta della Divina Commedia dal punto di vista esoterico.    

Oggi analizziamo il ventiquattresimo canto dell’Inferno, e ci concentriamo su quanto sia importante non fermarsi, anche quando sembra che non abbiamo più le forze.     
In più incontriamo Vanni Fucci, famoso omicida e sanguinario ma che troviamo quasi inaspettatamente nella bolgia dei ladri. Come mai?

Al solito vi ricordiamo che analizziamo il canto solo ed esclusivamente dal punto di vista esoterico, comparandolo con quello che è stato ed è il nostro cammino spirituale.
Questi articoli, insomma, servono solo come spunti di riflessione su se stessi, dove ogni protagonista che incontriamo è una parte di noi.

Per chi segue assiduamente la rubrica tutto quello che verrà detto può sembrare una ripetizione, ma crediamo che bisogna dare retta ai nostri avi quando dicevano che repetita iuvant. Nel campo spirituale, poi, questo detto vale molto di più.

venerdì 28 aprile 2023

#Racconti: La prigione di nuvole

Ho aperto di nuovo quella finestra, è la stessa di tempo fa e penso che rimarrà così per lungo tempo. Consunta e impolverata, la finestra sfoggia inelegantemente quei vetri opachi sui quali son rimasti i residui dell’acqua.

La vista mi infastidisce non poco, come il litigio di due estranei in casa mia. Per questo l’ho spalancata, non solo per una questione di aria. Sì, lascio che il solito vento fluisca all’interno della mia magione (o tugurio barocco, che dir si voglia).

Sì, sono qui per essere”, ripeto e ripeto. C’è però una forte dissonanza in questo disordine, in quel fastidio pigro e iracondo che nasce dal cuore e che nega e conferma.

Delle volte è come se avessi finito le parole per spiegarlo, per spiegarmi.

È come una voragine che si amplia e che sgretola tutto ciò che si ritrova intorno. Non hanno molto senso queste frasi, non cercatelo, perché in fin dei conti è una cosa che devo vedere io. Una “cosa”, un urlo che non volevo emettere.

Vedo una gabbia di nuvole nel cielo, forse la finestra chiusa non era così male. Ecco, non mi va bene mai niente, magari sono io il problema. Come se ci dovesse essere davvero un problema, come se questa non sia una visione lucida, ma tant’è…

No, non ci penso nemmeno. Tutt’ora non ci sto pensando, sono i pensieri che vengono a me per plasmarsi e per plasmarsi. Alla fine non ha neanche senso che sia così triste, anche se forse non ha senso essere felici… non adesso.