È quasi piangendo che scrivo questa recensione, perché purtroppo per me è arrivato il momento di dire addio ad Amara. Dopo tre anni passati in sua compagnia, con “Le Lupe di Pompei” e “La casa dalla porta dorata”, la Fazi Editore ha fatto uscire il 30 agosto “Il tempio di Fortuna”.
Ringrazio allo stesso modo la Fazi Editore e la traduttrice Giulia Gresti per aver portato questa incredibile storia anche in Italia.
Essendo il terzo libro di una trilogia, questa recensione conterrà inevitabilmente spoiler sui primi due, quindi non consiglio la lettura se non siete in pari.
Abbiamo lasciato Amara in partenza da Pompei per Roma, ora sotto il patrono Demetrio, vicinissimo alla corte imperiale di Roma, da cui andrà ad abitare.
Nella capitale Amara ha tutto: soldi, fama, influenza politica… ma cuore e anima sono rimasti a Pompei, con sua figlia Rufina e lo schiavo tanto amato Filone, padre segreto della bambina.
Alla morte di Vespasiano è proprio Amara che, con le sue conoscenze femminili, deve cercare di tenere sottocchio il figlio minore dell’imperatore, Domiziano, che secondo molti starebbe macchinando qualcosa contro il fratello e nuovo imperatore Tito. Ma quando il primo capta che qualcosa non va, la vita di Amara è ufficialmente in pericolo, così Demetrio decide che è il caso di riportarla a Pompei, almeno finché non si calmano le acque con la promessa di un matrimonio tra i due: in questo modo lei sarà sempre più intoccabile.
La vita, però, non va sempre d’accordo con i nostri piani e sappiamo bene cosa è successo nel 79 d.C. a Pompei.
I terremoti si fanno sempre più frequenti, persino la quotidianità delle scosse trova volti e animi spaventati perché chiunque sa, in cuor suo, che non è più tanto normale.
Amara rivede i suoi affetti – oltre alla figlia e all’amato anche gli amici Britanna e Plinio – ma anche i suoi grandi nemici, primo tra tutti Felicio e in un attimo, l’ira funesta del vulcano a lungo creduto semplice montagna rimescola tutte le carte.
Amara è costretta, ancora una volta, a salvarsi e salvare la vita di chi ama, a non voltarsi indietro nonostante il dolore e a prendere importanti decisioni.
Nella vita va avanti solo chi è capace ad adattarsi e cambiare ogni volta che la stessa vita lo richiede, per questo Amara è un grandissimo personaggio letterario, pronto a tutto per ottenere ciò che merita.
È una donna generosa, leale, fedele, manipolatrice, meschina, bugiarda… perché il tutto dipende da chi ha davanti e dalle situazioni a cui è costretta. Sempre dotata di una spiccata intelligenza, conosce esattamente il suo valore e i suoi limiti, per questo non si sottovaluta mai.
Certo, il buon carattere e il coraggio non sempre bastano, perché la vita si mette in mezzo con la propria volontà a cui non possiamo ribellarci, ma è proprio con questa umiltà che sa affidarsi alle dee e accettare anche il loro aiuto, consapevole che vivere non vuol dire avere il pieno controllo sul proprio fato.
Da giovane ragazza con dei talenti nascosti, Amara è divenuta una donna dai talenti sbocciati, guidata sempre dalla sua voglia incontrollabile di libertà.
Non potete perdervi questa trilogia!
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