“Michael Robotham non può scrivere un libro brutto. Questo è uno dei suoi libri migliori, pieno di suspense, è difficile posarlo.” A dire ciò è il grandissimo Stephen King e non potrei essere più d’accordo.
Dopo “Brava ragazza, cattiva ragazza” e “La ragazza che viene dal buio”, la serie dello psicologo forense Cyrus Haven e la misteriosa Evie Cormac continua con “Inseparabili”, disponibile in tutte le librerie dal 3 settembre 2024.
Credo che Michael Robotham sia nato per scrivere thriller e, ancora, lo dimostra con questo libro. Accattivante, profondo, macabro al punto giusto, si sviluppa quasi una dipendenza dal testo e dalle trame stesse.
Ne vogliamo sempre di più di Cyrus ed Evie, ed è il motivo per cui ho atteso con trepidazione quasi due anni per poter continuare con la trama.
Che non accada mai più, Robotham. Dammi un libro ogni sei mesi, ti prego.
Attenzione: essendo una saga, in questa recensione sono inevitabili gli spoiler ai primi due thriller.
Dopo “Brava ragazza, cattiva ragazza” e “La ragazza che viene dal buio”, la serie dello psicologo forense Cyrus Haven e la misteriosa Evie Cormac continua con “Inseparabili”, disponibile in tutte le librerie dal 3 settembre 2024.
Credo che Michael Robotham sia nato per scrivere thriller e, ancora, lo dimostra con questo libro. Accattivante, profondo, macabro al punto giusto, si sviluppa quasi una dipendenza dal testo e dalle trame stesse.
Ne vogliamo sempre di più di Cyrus ed Evie, ed è il motivo per cui ho atteso con trepidazione quasi due anni per poter continuare con la trama.
Che non accada mai più, Robotham. Dammi un libro ogni sei mesi, ti prego.
Attenzione: essendo una saga, in questa recensione sono inevitabili gli spoiler ai primi due thriller.
Cyrus è divenuto uno psicologo forense dopo che suo fratello, vent’anni prima, ha ucciso i genitori e le due sorelle gemelle nel modo più brutale possibile. Essendo affetto da schizofrenia, è stato rinchiuso in un ospedale psichiatrico per soggetti violenti invece che in carcere.
Crescendo il piccolo Cyrus è divenuto un adolescente che si incolpava per essere rimasto in vita, quindi si è dato alla droga, all’alcool, alle terribili compagnie. Ma divenendo uomo ha sviluppato il desiderio di comprendere perché certi soggetti compiano azioni così terribili e se davvero le malattie mentali possano influire sui gesti, o se semplicemente la malvagità è un tratto dell’essere umano.
Questi dubbi tornano a galla quando Elias, il fratello, viene ufficialmente dimesso dall’ospedale e può tornare in libertà, anche se a piccole dosi e sempre sotto medicinali.
Cyrus si chiede se sia il caso di farlo restare a casa sua, una volta appartenuta ai nonni, insieme a Evie che sta tornando piano piano alla realtà. Si è iscritta a scuola per prendere il diploma di maturità e nel frattempo tenta la ricerca di un lavoro.
Ma, dopotutto, chi meglio di Evie, che sa riconoscere una menzogna, può sapere se Elias è davvero tornato sotto controllo?
Per Cyrus la vita può avere tutti i problemi che vuole, ma il suo lavoro non può fermarsi. Così quando un pensionato viene trovato ucciso nella sua abitazione, con la figlia scomparsa e poi ritrovata morta in un canale, legata con la tecnica Shibari e rasata, il ruolo dello psicologo forense è indispensabile.
Due trame estremamente complesse che riescono a collimare tra loro senza stancare il lettore che, intenzionato a saperne di più su entrambe è ben accontentato a ogni capitolo.
Il rapporto tra Cyrus ed Evie è così intenso che quasi ci si chiede cosa speriamo noi lettori per primi, li vogliamo fidanzati, amici, un rapporto padre e figlia? Le continue tensioni, ben spiegate dai lunghi momenti introspettivi dei personaggi, ci mostrano ogni loro punto di vista mettendoci facilmente nei loro panni.
È incredibile, poi, come Robotham riesca a passare da un personaggio all’altro, in maniera così intensa e approfondita da rendere tutto reale.
Leggendo ho avuto la conferma che ognuno di noi ha un suo destino e per Robotham è proprio quello di scrivere thriller.
Crescendo il piccolo Cyrus è divenuto un adolescente che si incolpava per essere rimasto in vita, quindi si è dato alla droga, all’alcool, alle terribili compagnie. Ma divenendo uomo ha sviluppato il desiderio di comprendere perché certi soggetti compiano azioni così terribili e se davvero le malattie mentali possano influire sui gesti, o se semplicemente la malvagità è un tratto dell’essere umano.
Questi dubbi tornano a galla quando Elias, il fratello, viene ufficialmente dimesso dall’ospedale e può tornare in libertà, anche se a piccole dosi e sempre sotto medicinali.
Cyrus si chiede se sia il caso di farlo restare a casa sua, una volta appartenuta ai nonni, insieme a Evie che sta tornando piano piano alla realtà. Si è iscritta a scuola per prendere il diploma di maturità e nel frattempo tenta la ricerca di un lavoro.
Ma, dopotutto, chi meglio di Evie, che sa riconoscere una menzogna, può sapere se Elias è davvero tornato sotto controllo?
Per Cyrus la vita può avere tutti i problemi che vuole, ma il suo lavoro non può fermarsi. Così quando un pensionato viene trovato ucciso nella sua abitazione, con la figlia scomparsa e poi ritrovata morta in un canale, legata con la tecnica Shibari e rasata, il ruolo dello psicologo forense è indispensabile.
Due trame estremamente complesse che riescono a collimare tra loro senza stancare il lettore che, intenzionato a saperne di più su entrambe è ben accontentato a ogni capitolo.
Il rapporto tra Cyrus ed Evie è così intenso che quasi ci si chiede cosa speriamo noi lettori per primi, li vogliamo fidanzati, amici, un rapporto padre e figlia? Le continue tensioni, ben spiegate dai lunghi momenti introspettivi dei personaggi, ci mostrano ogni loro punto di vista mettendoci facilmente nei loro panni.
È incredibile, poi, come Robotham riesca a passare da un personaggio all’altro, in maniera così intensa e approfondita da rendere tutto reale.
Leggendo ho avuto la conferma che ognuno di noi ha un suo destino e per Robotham è proprio quello di scrivere thriller.
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