giovedì 27 giugno 2024

#Intervista: Ianez

Il 17 maggio 2024 è uscito in tutte le piattaforme digitali “Tony Pastello”, il nuovo singolo di Ianez. L’ho apprezzato particolarmente, perché il brano è un viaggio tra ironia e riflessione nel passato molto caro a noi Millennial, così sono stata più che felice quando mi è stata proposta l’intervista.


C’è anche da dire che il testo, se ascoltato con attenzione, è un’aperta critica alla società moderna, alla televisione e alle abitudini quotidiane che hanno definito la nostra generazione. Poi, ne abbiamo parlato spesso in passato, c’è un’attenta ammonizione al sentimento della nostalgia, che troppo spesso ci mente.

Andrea Iannone
, in arte Ianez, è un cantautore e scrittore di Vasto, Abruzzo.

Eri Distratta” è il suo primo singolo che nel 2012 entra in rotazione radiofonica nazionale, assieme ai Renè Golconda. Il brano è prodotto da Andrea Gallo e arrangiato con Gigi De Rienzi, bassista dei Napoli centrale, con collaborazioni che vanno da Edoardo Bennato a Pino Daniele.
Nel 2018 esce il suo romanzo: “Sette foglie di oleandro”, edito Lupieditore. Il libro, dai temi noir, gotici, urbani e metafisici, ottiene consensi della critica, aggiudicandosi diversi premi letterari e riconoscimenti.

Dopo una breve pausa dalla musica, inizia una collaborazione con il bassista Lorenzo D’Annunzio e Fabio Tumini della Satellite Rec. È così che ha il via Ianez: suo primo progetto italiano da solista.
Nel 2021 Fabio Mosca (batterista) e Cristian di Foggia (chitarrista) si aggiungono nei suoi live e registrazioni in studio.

Dopo i primi due singoli “Siamo stati noi” e “Piscina (anche il mare si scorda di te)” esce “Figli delle sberle”, ma è con “Blu” un brano di denuncia contro la violenza sulle donne che Ianez definisce il suo personale genere musicale.
Dopo “New Black” un brano distopico, che percorre le affollate strade del degrado sociale e politico e 
Minerva, una canzone onirica e romantica, Ianez propone: “Analisti ne abbiamo?” dove affronta con ironia e un pizzico di sarcasmo il tema attualissimo dei tuttologi da social network.
Con “Analisti ne abbiamo?” vince una serata del contest Radio Sonica live show e apre il concerto di Canarie a Largo Venue di Roma.

Il singolo “L’Addio” descrive in una immagine malinconica i sentimenti scatenati da ciò che resta di una importante storia d’amore finita, i ricordi che ci fanno chiedere come sarebbe stato per un sentimento mai del tutto smarrito. Vince le finali di zona di Sanremo rock 2023 aggiudicandosi la partecipazione alle finali nazionali presso il teatro Ariston.

A dicembre 2023 pubblica il brano “Vasca Rossa”, un racconto sulla persistenza della guerra attraverso la storia umana che ottiene un’ottima recensione su Rock.it.
A Maggio 2024 pubblica “Tony Pastello”, una critica alla società moderna, alla televisione e alle abitudini quotidiane che hanno definito un’intera generazione, affrontando il tema dell'idealizzazione del passato, un fenomeno che interessa sia chi ha vissuto direttamente certi periodi, sia chi li conosce solo attraverso i racconti di altri.


Ciao Ianez! Grazie mille per questa intervista. Inizio sempre chiedendo come ti sei avvicinato alla musica e cosa ti ha spinto a sceglierla come strada di vita…

Ciao e grazie a te per il tempo che mi hai dedicato. La musica è stata il mio primo mezzo di dialogo con me stesso, per capirmi e in seguito per farmi capire dagli altri. È entrata subito a far parte della mia vita aiutandomi ad accettare situazioni complicate, mi è servita per diluire la sofferenza ed esaltare i momenti di gioia. Non c’è giorno che non abbia bisogno di una sua colonna sonora che lo renda unico e speciale.

Credo che la nostalgia sia un sentimento che può diventare facilmente il nostro miglior nemico, perché ci fa credere che nel passato era tutto più bello e facile, così da ancorarci in ciò che è stato, ma che in realtà stiamo ricreando. Tu affronti questo tema in “Tony Pastello”, perciò ti chiedo: come ti è arrivato questo brano? Eri perso tra la nostalgia dei ricordi, o invece è nata più dall’osservare i gli altri decantare quanto è stato?

Non sono nostalgico, mi rattrista perdermi nei ricordi e quando capita non mi piace. “Tony Pastello” nasce osservando e racconta con ironia un perpetuo cliché: “esaltare il proprio passato o il passato al quale saremmo voluti appartenere svalutando tutto ciò che è contemporaneo”. Il presente è difficile, va vissuto e compreso, richiede adattamento, porta cambiamenti ed è molto più semplice e confortante pensare di aver vissuto tempi migliori.

Però non posso non chiedertelo: nei versi di “Tony Pastello” elenchi tutta una serie dei più celebri ricordi anni ’90 (tra l’altro nei miei c’è anche Vasto, meta immancabile delle mie vacanze). Per quale di questi provi più nostalgia? Nel mio caso il team Van Der Beek, anche se sono sempre stata pro Pacey.

Vasto degli anni ’90 è un bel ricordo anche per i vastesi…
Le serie citate nel brano sono dei simboli generazionali ma le ho viste parzialmente e in ritardo, negli anni ’90, quando ero a casa e ci stavo pochissimo, guardo più che altro anime e serie di fantascienza ma dovendo scegliere tra le varie citate sicuramente: “A-Team”.

Nel brano parli anche di persone che ti amavano/odivano e che adesso neanche se lo ricordano più. Sono versi che personalmente mi hanno fatto del bene, ma anche del male. Tendiamo a prendere il presente troppo sul serio, quando effettivamente tra dieci, venti anni, ricorderemo ben poco di oggi e sempre in modalità più rosea. Cosa (o chi) speri di non dimenticare tra dieci anni?

Le cose cambiano, le persone cambiano, cambiano le priorità e la percezione del vissuto. Il presente ha la sua importanza e il suo peso ma il tempo ha il potere di far evaporare il superfluo lasciando sul fondo solo la sostanza e se questa scarseggia allora non resta quasi nulla. Gli incontri importanti non si dimenticano mai, possono anche durare un periodo molto piccolo ma continuano a esistere indelebili e immuni alle stagioni. Tra dieci anni non scorderò le persone con le quali sto condividenzo il progetto “Ianez”, magari suoneremo ancora assieme.

Nel 2018 pubblichi il tuo primo romanzo: “Sette foglie di oleandro”, edito Lupieditore. È un romanzo definito noir, gotico, urbano e metafisico. Ti va di parlare un po’ della sua trama?


Il romanzo, diviso in sette racconti, parla della vita dei proprietari di una stessa auto che viene acquistata e rivenduta più volte. Al suo interno si fondono le varie esperienze dei proprietari.
Sette storie e diversi punti di vista per analizzare la parte più scura dell’animo umano. A fare da collante c’è anche un ragazzo che attraversa le varie vicende con dei tubi da disegno in spalla e ogni volta che si ferma a fare un ritratto qualcosa sta per accadere…

Anch’io sono una scrittrice e devo dire che la musica è stata il mio sottofondo fisso nel processo di scrittura, perciò non posso non chiedermi: il romanzo ha influito anche su qualche tuo brano, o viceversa?

Il romanzo è scritto interamente con un album dei Blueneck nelle orecchie, quindi direi che la musica ha influito sul romanzo. Mi ha aiutato nelle atmosfere e anche a dare ritmo alla scrittura.

Grazie mille a Ianez per il tempo trascorso con 4Muses!

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