Attenzione: l’articolo contiene spoiler.
Noi di 4Muses siamo cresciute con Sex And The City, abbiamo visto le puntate così tante volte da saperle a memoria. È la serie tv più iconica, quella che ci ha fatto sognare a soli quindici anni e forse è grazie a Carrie, Charlotte, Miranda e Samantha se abbiamo avuto la forza e il coraggio di perseguire quello che veramente vogliamo dalla vita. Essere donne in un mondo fatto su misura per gli uomini certamente non è facile, quindi è grazie al loro esempio se abbiamo capito fin da subito quanto sia importante avere accanto le proprie amiche, quanto sia fondamentale sostenersi tra donne.
Noi di 4Muses siamo cresciute con Sex And The City, abbiamo visto le puntate così tante volte da saperle a memoria. È la serie tv più iconica, quella che ci ha fatto sognare a soli quindici anni e forse è grazie a Carrie, Charlotte, Miranda e Samantha se abbiamo avuto la forza e il coraggio di perseguire quello che veramente vogliamo dalla vita. Essere donne in un mondo fatto su misura per gli uomini certamente non è facile, quindi è grazie al loro esempio se abbiamo capito fin da subito quanto sia importante avere accanto le proprie amiche, quanto sia fondamentale sostenersi tra donne.
A dispetto del titolo, infatti, la serie originale non dà così tanto importanza agli uomini, perché quelli passano, esattamente come le mode. Ciò che veramente conta siamo noi stesse, e il sostegno che possiamo trovare nelle persone che conoscono ogni nostra sfumatura. Tra le frasi che più ci sono rimaste impresse, troviamo sicuramente quelle di Charlotte e Big. La prima ammette alle amiche che sono loro le sue anime gemelle, il secondo ammette che: “un uomo è già fortunato se arriva al quarto posto nella vita di Carrie”.
È per questo che non smetteremmo mai di parlare di Sex And The City, e proprio per questo oggi vogliamo parlarvi di And Just Like That...
È per questo che non smetteremmo mai di parlare di Sex And The City, e proprio per questo oggi vogliamo parlarvi di And Just Like That...
Il proseguimento di Sex And The City è forse stato l’evento più atteso del 2021, più dei film, a nostro parere. Sono state tante le chiacchiere che si sono susseguite prima della messa in onda, a cominciare dall’assenza di Kim Cattrall (il cui personaggio è Samantha Jones). Ammettiamo che fin dall’inizio abbiamo storto anche noi la bocca, ma nell’insieme delle sole dieci puntate - in Italia andate in onda e ancora disponibili su Sky Serie - possiamo dire che in fin dei conti non è stata una separazione così pesante, tanto che parleremo anche di lei.
L’articolo non vuole essere la solita recensione oggettiva, bensì una chiacchierata per vedere come si sono evoluti i personaggi dal 1998 al 2021. Si cambia tantissimo in pochi anni, figuriamoci in ventitré, ed è stato emozionante vedere come le donne abbiano dovuto affrontare le loro più grandi paure, abbattendo di conseguenza i loro più grandi limiti autoimposti.
L’articolo non vuole essere la solita recensione oggettiva, bensì una chiacchierata per vedere come si sono evoluti i personaggi dal 1998 al 2021. Si cambia tantissimo in pochi anni, figuriamoci in ventitré, ed è stato emozionante vedere come le donne abbiano dovuto affrontare le loro più grandi paure, abbattendo di conseguenza i loro più grandi limiti autoimposti.
Carrie Bradshaw (interpretata da Sarah Jessica Parker) rimane la protagonista indiscussa. È sempre la voce narrante, un po’ il Grillo Parlante di Pinocchio, che rende tutto molto più introspettivo. La vediamo sposata con Big, in quella oasi di abitudine sana, con la quarantena che ha dato ai due nuove tradizioni, come quella di ascoltare ogni giorno un vinile diverso. Carrie e Big sono sempre stati gli opposti: lei che ama la vita mondana, lui che ama starsene a casa. Questo non li divide più, li integra, tanto che l’unico problema di Carrie è la lite con Samantha, che nel frattempo è volata a Londra. Continua a cercarla, la chiama, le manda messaggi, ma non riceve mai risposta. Un evento tragico, però, sconvolge la routine: Big muore per un infarto. Carrie è distrutta, ma decorosa nel suo lutto. Si mostra forte all’esterno, ma è con le amiche che sfoggia le sue insicurezze, il suo crollo emotivo. Per mesi non riesce a dormire, a mangiare, a fare qualsiasi cosa senza pensare a Big. La definisce la sua rottura definitiva, perché non c’è nulla di più definitivo della morte. Però Samantha comincia a risponderle ai messaggi e assieme al sostegno di Charlotte e Miranda, passo passo si riprende. Scrive un libro, comincia a uscire - con molti problemi - con un uomo, ma non trova ancora la scintilla adatta. Carrie è la donna forte, che preferisce rimanere sola invece di accontentarsi. Sa che senza Big non sarà più la stessa cosa, ma non per questo deve passare da un uomo all’altro. Carrie è fiera, dignitosa, non si sottrae ad aiutare il prossimo. Ama la solitudine perché ama se stessa, e l’ennesima prova della vita le insegna che tutto passa, e che bisogna godersi ogni attimo per quello che è.
Miranda Hobbes (interpretata da Cynthia Nixon) è ancora sposata con Steve, anche il loro matrimonio è sfociato nella routine, ma a differenza di quello tra Carrie e Big, non del tutto sana. Miranda e Steve sono amici, più che amanti. Non si toccano più, ma non si vedono e neanche si ascoltano. Parlano solo della casa e del figlio ormai adolescente Brady. Quando conosce il nuovo capo di Carrie, Che Diaz - interpretato da Sara Ramirez -, Miranda avverte una forte attrazione, che non riesce a spiegarsi, in quanto è un personaggio non-binary. La cinica, avvocatessa sempre dedita alle regole Miranda, si fa delle domande sulla sua vita. È sempre stata una che giudica, una razionale, ma da quando ha conosciuto Che ha messo in totalmente in discussione la sua vita. Si rende conto di non essere felice, di non volere un matrimonio e che forse non l’ha mai voluto. Chiede il divorzio da Steve e comincia una relazione totalmente libera, senza delle regole pre-impostate. Quando per motivi lavorativi Che deve trasferirsi a Los Angeles, Miranda decide di partire, rinunciando a uno stage veramente importante. Miranda abbatte le barriere del dovere, comincia a vivere la vita seguendo l’impulso e non più unicamente la testa. Non abbiamo mai visto Miranda così felice e serena, quasi zen. Ci siamo ripetute più volte: “Forse per essere felici bisogna veramente vivere la vita senza troppa razionalità”.
Charlotte York (interpretata da Kristin Davis) rimane un po’ la mamma perfettina del gruppo. Per lei è importante lo status sociale, ma non è così tanto snob come nella stagione originale. Il matrimonio con Harry va a gonfie vele, le due figlie, Lily e Rose sono adolescenti. La prima è molto simile alla madre, anche se adottata; Lily è educata, graziosa, una grandissima pianista e accetta di buon grado ogni decisione dei genitori. Rose, invece, anche se figlia biologica, è esattamente l’opposto dei genitori. È ribelle, ma soprattutto non sopporta alcun genere di etichetta. Non vuole essere considera né femmina, né maschio, quindi inizia a farsi chiamare Rock. Anche se i genitori sulle prime sono confusi, accettano il tutto, sostenendo la sua scelta. Continuano con il sostegno anche quando si rendono conto che Rock non vuole avere neanche l’etichetta di ebrea… e di newyorkese! Sull’ultima, Charlotte ed Harry rimangono sul serio sconvolti. Charlotte impara così a lasciare andare il controllo. La vita è imprevedibile, e anche se con non pochi momenti di esuberanza, Charlotte impara dalla figlia.
Samantha Jones (interpretata da Kim Cattrall, non presente nella serie) è a Londra per lavoro, dopo una piccola discussione con Carrie. Ricorderete che Samantha era la sua PR, ma da quando l’editoria ha cominciato a volare a picco, Carrie l’ha sollevata dall’incarico. Ciò ha offeso Samantha, che ha deciso di interrompere anche l’amicizia. Ora, la decisione della Cattrall di non prendere parte alla nuova serie poteva essere gestita in altro modo, perché Samantha non è certo una che scappa e ignora, ma visto che alla fine le due messaggiano con piacere, - tanto che si danno appuntamento per un drink a Parigi - abbiamo una porta socchiusa per un eventuale ritorno, con tanto di spiegazione alla fuga, se la serie dovesse essere riconfermata.
I nuovi personaggi sono promossi, rendendo il tutto poco nostalgico. Non è infatti una serie che si incentra sui cambiamenti tra passato e presente, bensì un continuo vero e proprio, che affronta anche i temi della menopausa, della vecchiaia e che la vita, finché non c’è, non è mai finita. Ci si può mettere in gioco a qualsiasi età, ricominciando l’Università, iniziando un nuovo lavoro o una nuova relazione sentimentale. Ogni giorno ha infinite opportunità e le tre ci insegnano proprio ad afferrarle prima che sia troppo tardi. La serie, da fan, passa il test a pieni voti e non siamo neanche così restie da volerne una seconda stagione. Voi l’avete vista? Siete d’accordo con noi?
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