"Nel 1946 due leggendari artisti iniziarono a lavorare a un cortometraggio. Più di cinquant'anni dopo la loro creazione è stata finalmente completata"
Vi ricordate quando nell'articolo di Salvador Dalí abbiamo accennato a una sua collaborazione con Walt Disney? Bene, eccola.
Attenzione, questo articolo contiene spoiler sulla pellicola.
Attenzione, questo articolo contiene spoiler sulla pellicola.
Dalla durata di soli sei minuti e trentadue secondi, questo cortometraggio è stato ideato per la prima volta nel 1945, realizzato nel 1946 e concluso solo nel 2003.
Disegnato dal pittore stesso e dal leggendario John Hench - animatore e direttore che lavorò all'interno della Walt Disney Company per ben sessantacinque anni -, purtroppo il progetto fu abbandonato quasi subito in quanto durante la Seconda Guerra Mondiale una profonda crisi economica colpì la Disney; nella speranza che il progetto venisse ripreso negli anni a seguire, però, Hench creò un test di animazione di diciotto secondi.
L'idea del corto venne ripresa dal nipote di Walt Disney che nel 1999 durante la lavorazione di Fantasia 2000 riprese il progetto e incaricò venticinque animatori degli studios Disney di Parigi per concludere questo capolavoro che in tutto e per tutto riprende lo stile pittorico di Dalí.
Oggi il corto può essere guardato su Disney+.
Oggi il corto può essere guardato su Disney+.
Non servono parole per rappresentare un quadro e questo corto, che prende vita ma racconta una storia nello stesso modo in cui la racconta un dipinto, non ha alcun bisogno di alcun dialogo.
Il metodo paranoico-critico sviluppato da Dalí è alla base della realizzazione di "Destino" e torna nuovamente la questione del tempo presentata ne La persistenza della memoria; la storia è una storia di un amore, quello che Chronos (personificazione del tempo) prova per Dahlia (una mortale).
Parlare nel dettaglio delle vicende che prendono luogo nell'opera ci sembra riduttivo ed è un'impresa ancora più difficile che decifrare un quadro dello stesso artista poiché la sua cripticità mira a far vedere a ogni individuo qualcosa di diverso, ma possiamo dare la nostra visione sulla storia d'amore in sé, per quanto in realtà alla domanda "cosa rappresenta quest'amore?" si possano dare infinite risposte.
"Nella teoria della relatività non esiste un unico tempo assoluto, ma ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo, che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo."
- Sephen Hawking
I due vengono ripetutamente allontanati, ostacolati, il tempo prova a raggiungere la mortale, tutto quel che riescono a fare è guardarsi, come noi guardiamo il tempo che passa.
Ma il punto è proprio questo: il tempo passa?
Perché i due si guardano ma non si raggiungono mai e non perché il tempo è una cosa a sé stante ma perché siamo noi ad auto sabotare il rapporto che abbiamo con esso approcciandoci a lui in un modo completamente errato; non abbiamo capito che non è irraggiungibile, non è intoccabile, non è vero che non è malleabile. Anzi, il tempo non esiste, è una nostra percezione e potremmo riuscire a farci raggiungere eccome se accettassimo fino alla fine questo concetto. Ne abbiamo la prova tutti i giorni ma ci rifiutiamo di notarlo.
Chronos ci porge giornalmente la sua mano, siamo noi ad ignorarla.
Ci è stato detto da Dalí, da Pablo Picasso, dai Beatles, da Lewis Carroll, da Tim Burton e da tantissimi altri e se vogliamo attenerci al discorso che gli artisti sono tutti pazzi possiamo anche farlo (anche perché sotto moltissimi punti di vista siamo anche d'accordo), quindi vi diciamo che in realtà ci è stato detto in primis da Albert Einstein con la sua Teoria della Relatività.
"Certe volte mi domando perché sia stato proprio io a elaborare la teoria della relatività. La ragione, a parer mio, è che normalmente un adulto non si ferma mai a riflettere sui problemi dello spazio e del tempo. Queste sono cose a cui si pensa da bambini. Io invece cominciai a riflettere sullo spazio e sul tempo solo dopo essere diventato adulto. Con la sola differenza che studiai il problema più a fondo di quanto possa fare un bambino."
- Albert Einstein
L'ultima scena però parla chiaro e lascia ben poco all'immaginazione: Chronos e Dahlia diventano una sola cosa.
E non c'è niente da fare, prima o poi tutti quanti arriveremo ad essere un tutt'uno con il tempo, è il nostro destino, e non non ci stupiamo che siano stati proprio Salvador Dalí e Walt Disney a dircelo.
E non c'è niente da fare, prima o poi tutti quanti arriveremo ad essere un tutt'uno con il tempo, è il nostro destino, e non non ci stupiamo che siano stati proprio Salvador Dalí e Walt Disney a dircelo.
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