"Era rigido, tutto d'un pezzo, inaspettatamente violento, a causa della sua dolcezza apparente... galante e madrigale italiano con le donne e capace di crudeltà. Amava l'educazione e non se ne serviva affatto."
- Max Jacob
In quasi due anni abbiamo dedicato alle vite di alcuni degli artisti più importanti della storia ben nove articoli. Nove articoli, e solo uno di questi - quello su Artemisia Gentileschi - è dedicato a una personalità nostrana.
Non sappiamo il perché, ma noi italiani abbiamo sempre questa tendenza a pensare che l'erba del vicino sia più verde della nostra, anche e soprattutto quando parliamo della musica, del cinema, della letteratura e dell'arte figurativa; eppure uno dei motivi per cui l'Italia è chiamato "Bel Paese" è proprio per il suo patrimonio artistico e culturale.
Ebbene, oggi siamo qui per iniziare a colmare i vuoti.
Amedeo Modigliani, noto anche con i soprannomi "Dedo" e "Modì" nasce a Livorno il 12 Luglio 1884 da Flaminio Modigliani e dall'imprenditrice ebrea Eugénie Garsin.
Fin da subito la malattia e le difficoltà economiche furono una costante nella sua vita: proprio alla sua nascita tutta la sua famiglia si trovava in gravissime condizioni - da cui riuscirono a uscire solo grazie alla mente imprenditoriale di sua madre -. Inoltre, per colpa del tifo addominale e della tubercolosi, nel 1898 il giovane Amedeo dovette abbandonare gli studi, e sempre lo stesso anno suo fratello maggiore (Giuseppe Emanuele Modigliani, politico antifascista e deputato del Partito Socialista Italiano) fu condannato a sei mesi di carcere per la sua partecipazione all'interno del movimento operaio.
Modigliani, come moltissimi dei pittori di cui abbiamo parlato, si interessò all'arte fin da piccolo e possiamo dire che ebbe le idee ben chiare da subito: un giorno si fece promettere da sua madre che avrebbe studiato con il pittore Guglielmo Micheli, di cui fu effettivamente allievo e che lo introdusse nel movimento dei macchiaioli.
Si trasferì a Firenze nel 1902 per studiare alla Scuola libera di Nudo, ma si spostò nel 1903 a Venezia per studiare nel medesimo corso.
Nel 1906 si stabilì a Parigi (da sempre capitale all'avanguardia ed eclettica), precisamente a Bateau-Lavoir, nella famosa Montmartre; qui conobbe i pittori Henri de Toulouse-Lautrec e Paul Cézanne, due figure che lo ispirarono moltissimo, e si avvicinò al movimento
cubista (ma non ne fece mai parte). Si avvicinò per un breve periodo al mondo della scultura (e fece anche una mostra di statue da lui
realizzate), ma per colpa del materiale e delle polveri che esso generava, la sua tubercolosi peggiorò e lui dovette allontanarsi da quest'arte.
Jeanne Hébuterne |
realizzate), ma per colpa del materiale e delle polveri che esso generava, la sua tubercolosi peggiorò e lui dovette allontanarsi da quest'arte.
Nel corso degli anni il pittore fece più volte uso e abuso di sostanze, dall'alcol all'hashish, che portarono Modì a vivere sempre più di stenti e che svuotarono il suo portafogli.
Ebbe inoltre relazioni con svariate donne e un figlio che non riconobbe mai come suo, ma il grande amore della sua vita fu Jeanne Hébuterne, pittrice francese che diede a Modigliani una figlia e con cui il pittore intraprese una relazione a dir poco morbosa e co-dipendente.
Probabilmente aggravata dalle droghe e dall'alcol, la salute del ragazzo peggiorò notevolmente e all'alba del 1920 fu colpito da una meningite tubercolare, che lo lasciò completamente delirante e che lo fece spegnere dopo soli quattro giorni all'Hôpital de la Charité di Parigi.
Il giorno dopo sua moglie, che non poteva vivere senza di lui, si uccise gettandosi dal quinto piano di un palazzo, era al nono mese di gravidanza.
"Mio caro Warnod,
voglia annunciare la morte del nostro povero amico, il pittore Amedeo Modigliani di cui conosce l'opera. È morto ieri all'ospedale Charité, a trentacinque anni, gli faremo dei bellissimi funerali.
Ci si riunirà questo martedì, 27 gennaio, alle 14,30 al Charité. Inumazione al Père-Lachaise. Era fratello di Modigliani, il deputato socialista italiano.
Grazie e mi stia bene."
- lettera del poeta André Salmon (amico di Modì) al critico d'arte André Warnod
In questo articolo più che in moltissimi altri non abbiamo parlato di nessuna delle sue opere né tantomeno di come sono divenute veramente famose dopo la sua morte. Abbiamo riportato i fatti oggettivi e la sua vita così com'è stata... breve e malsana sotto vari punti di vista.
Siamo consapevoli del fatto che questo articolo sembrerà molto più freddo e sbrigativo degli altri, ma non siamo noi, è proprio Modì che è morto troppo giovane e non ha fatto in tempo a vivere.
Siamo consapevoli del fatto che questo articolo sembrerà molto più freddo e sbrigativo degli altri, ma non siamo noi, è proprio Modì che è morto troppo giovane e non ha fatto in tempo a vivere.
Siamo inoltre convinte che lui sia uno dei casi più evidenti di come, al contrario di quanto banalmente si crede, non tutti gli artisti abbiano vissuto nel lusso e nella salute assoluta, anzi.
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