Uno dei film che si sta approcciando alla sala proprio in questi giorni è: Gli occhi di Tammy Faye. Una pellicola che al pubblico è stata presentata in anteprima proprio dalla stessa interprete che, però, nel nostro territorio vedrà finalmente la luce il 3 febbraio.
Gli occhi di Tammy Faye è uno di quei biopic che il pubblico della sala, molto spesso, non guarda fin quando l’attrice che ne è protagonista non vince un Oscar. Infatti, anche se ancora non sono state rese pubbliche le candidature alle statuette dorate più ambite nel mondo dello spettacolo, siamo sicure della nomination a Jessica Chastain o a Andrew Garlfield (lui farà incetta di premi in questo 2022).
Beh il titolo è già un po’ uno spoiler. Attraverso questa pellicola, presentata in anteprima alla festa del Cinema di Roma 2021, veniamo catapultati negli anni ’80; epoca nella quale i telethon televisivi erano dei veri e propri network finalizzati a una moderna vendita delle indulgenze. Seguiamo, quindi, fin dagli albori, la grandissima fede religiosa che Tammy possiede e il modo con cui questa si sviluppa nel corso del tempo tanto da renderla un’assoluta e ingenua devota. Sorvolando sugli scorci di vita che ci vengono mostrati (cosa che approfondiremo in un altro articolo), vorremmo soffermarci sul perché questo film merita di esser visto.
Al di la dell’interpretazione straordinaria dei due attori che, grazie anche al trucco prostetico, assomigliano alla coppia in carne e ossa in modo quasi inquietante, ci sono tanti elementi che in questo film vanno sottoposti a un’attenta analisi. È incredibile, continueremo a dirlo, la rabbia che è in grado di infondere Andrew Garfield nel personaggio (che interpreta il marito di Tammy: Jim Bakker). Mostrando, infatti, di essere uno straordinario attore, riesce a portare in scena quest’uomo che, dietro la fede cristiana, cerca di nascondere il proprio torna conto, le proprie marachelle e la propria reale identità. Un uomo che cerca di sottomettere e di sfruttare la personalità e la caparbietà della stessa Tammy, e che per tutta la sua vita non ha fatto altro che usare la parola di Dio per poter cercar di ottenere quante più cose dalla vita.
Dall’altra parte, invece, Jessica Chastain riesce a portare in scena tutta la fragilità di una donna che ha cercato solo di agire secondo quello che pensava potesse esser meglio fare. Una donna che con tutte le sue fragilità è riuscita comunque nell’intento di non farsi dimenticare e di sostenere ciò in cui credeva. Jessica è incredibile sia per via del trucco, come dicevamo poco prima, ma soprattutto per il canto.
Gli occhi di Tammy Faye è un film che merita la più ampia visione e il più ampio respiro. Porta in scena una vicenda che per lo più è sconosciuta in Italia, ma ci mostra ancora una volta come entra in atto il bigottismo e la mentalità americana. Un modo di pensare che in realtà non è tanto distante da quello che tutt’oggi viene attuato e perpetrato.
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