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Dipinto di James Doyle Penrose |
Quando si parla di inganno e di divinità, la prima che viene in mente nell’immaginario collettivo è:
Loki, la divinità norrena, una figura duale che in sé racchiude diversi aspetti. L’inganno, però, nel corso dei secoli ha assunto numerosi aspetti, connotandolo del candore dell’ingenuità umana. L’uomo, infatti, è da sempre volubile e per natura cedevole. Si viene abbandonati alla tentazione del male e questa assume diversi significati a seconda del luogo nel quale lo vogliamo identificare.
Se da una parte, dunque, troviamo Loki; nelle altre mitologia troviamo il suo corrispettivo secondo differenti sfumature. La divinità norrena, infatti, in sé incarna sia il compagno di avventure di
Thor, sia il tradimento nelle gesta. La
Marvel, prima fra tutte, ad oggi continua a giocare con questo suo aspetto e ce lo ripropone per poter riuscire a dare forza al suo immaginario (ma esamineremo questo aspetto in altri articoli). Ingannatore, attaccabrighe, temibile e camaleontico, nelle sue caratteristiche potremmo anche far rientrare l’aggettivo mellifluo. È un abile adulatore e seduttore perché, come ogni faccia del male, riesce a trarre in inganno chiunque sia pronto ad ostacolare i suoi piani.