lunedì 28 marzo 2022

#PennyLane: The End

⚠️ VM.18

Questa è un'opera di fantasia. La storia che segue è frutto dell'immaginazione dell'autore e non è da considerarsi reale. È una fan fiction ispirata al testo della canzone "Penny Lane" dei Beatles, i quali detengono i diritti sul brano.

Ascoltando il brano e traducendolo quando avevo tredici anni, mi è venuta in mente questa storia, che è quindi soltanto una mia personale interpretazione della quale detengo ogni diritto.

sabato 26 marzo 2022

#StorieRomane: Cimitero del Verano

Nel 2017 la città di Roma contava quasi tre milioni di abitanti, numero che probabilmente ora è ampiamente superato. Non è quindi strano pensare che i suoi cimiteri siano delle vere e proprie necropoli, ma ciò che sorprende anche i romani stessi è come, anche i cimiteri, divengano facilmente musei a cielo aperto. I nomi noti si mescolano ai cittadini comuni, eppure tutti possono avere il vanto di essere ammirati da turisti e abitanti incuriositi. Potrà sembrarvi strano, ma nella Capitale d’Italia non è raro vedere gruppi di persone girare per i cimiteri, studiare ogni tomba e rendere omaggio a quelle che sembrano più abbandonate.

Vi abbiamo già parlato del Cimitero Acattolico per gli Stranieri, o anche chiamato: Cimitero degli Artisti, situato nel quartiere Testaccio. Oggi vogliamo parlarvi del cimitero romano per eccellenza, quello che si trova al quartiere San Lorenzo: il cimitero monumentale del Verano.    

#Cinema&SerieTv: C'era una volta il crimine - Recensione

Tra i film che hanno tanto risentito delle restrizioni del Covid, all'interno della sala italiana, c'è sicuramene la saga di Massimiliano Bruno. Vi abbiamo, infatti, già parlato di "Non ci resta che il crimine", primo capitolo di questa trilogia, oggi affrontiamo invece quello che sembra esserne l'epilogo. Stiamo, ovviamente, parlando del film: "C'era una volta il crimine", in sala dallo scorso 10 marzo

venerdì 25 marzo 2022

#Personaggi: Margherita Colonna

Leggendo il libro “I lupi di Roma”, la saga della famiglia Orsini, scritto dal noto storico Andrea Frediani, ci siamo imbattute in diversi personaggi poco conosciuti per noi che abbiamo studiato la Storia solo fino al liceo. Uno di questi è sicuramente Margherita Colonna, che la chiesa ha beatificato nel 1847, diversi secoli dopo la sua morte. Oggi vogliamo parlarvi di lei, includendo alla biografia oggettiva, anche la descrizione che ne ha fatto Frediani. 

#Arte: Jean-Michel Basquiat

Noi di 4Muses crediamo sia fondamentale conoscere l’origine delle cose, che sia di una corrente letteraria, di un evento storico, di una parola… lo crediamo così tanto che se non sappiamo come e da dove prende origine una determinata cosa, non riusciamo nemmeno a iniziare un discorso o a informarci sugli eventi in corso.
Insomma, avete presente quella famosa citazione di Oscar Wilde: “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio”? Ecco, secondo noi tutti dovrebbero ragionare così, il mondo sarebbe un posto migliore per tutti.

Visto che ci rendiamo conto che sembra un attacco assolutamente fuori contesto, ci teniamo a spiegarvi da cosa è scaturito.
L’altro giorno scorrendo su Facebook, abbiamo visto un post; c’era una foto di “Aopkhes” (dipinto nel 1984) di Jean-Michel Basquiat e la domanda era molto semplice: “Voi lo considerate arte?”. Ora, al contrario di quello che si potrebbe pensare, non è stata tanto la domanda in sé a farci storcere il naso (anche perché sarebbe potuta iniziare una conversazione interessante), quanto le risposte delle persone sotto al post, una tra tutte: “No, è un disegno fine a se stesso”.
Non pretendiamo che tutti trovino tutto bello, ci mancherebbe, ci rendiamo conto che siamo noi a essere delle ottimiste croniche che vedono il bello in ogni singola cosa - e persona - che si trovano davanti, non pretendiamo soprattutto che un appassionato di arte debba amare tutta l’arte - anche perché ovviamente anche noi abbiamo le nostre preferenze -, ma siamo fermamente convinte del fatto che sia incredibilmente sbagliato sputare sentenze che non lasciano spazio a nessun tipo di conversazione. Soprattutto quando si parla di cose così soggettive come l’arte.

Tornando comunque al discorso iniziale, andiamo a vedere a cosa ha dato origine allo stile di questo artista (morto a soli ventisette anni) e perché la sua arte non è affatto fine a se stessa.

giovedì 24 marzo 2022

#Metafisica: All’alba sorgerò

 

È da tempo che non pubblichiamo un articolo sull’etichetta metafisica, forse perché ormai i messaggi occulti li infiliamo più o meno in tutti i nostri articoli. Oggi, però, ci è venuto in mente un ricordo: abbiamo scelto di aprire questa etichetta per parlare de: “All’alba sorgerò” (titolo originale “Let it go”), celebre canzone del cartone Disney “Frozen - Il Regno di Ghiaccio”; e di tutto abbiamo parlato, tranne che della canzone. È arrivato così il tempo di farlo.

Per i pochi che non lo sapessero, Frozen – Il Regno di Ghiaccio, più comunemente conosciuto come solo Frozen, è il cinquantatreesimo classico Disney, uscito nelle sale nel 2013. È un film da MustTo, in quanto è divenuto il film d’animazione con maggior incasso nella storia del cinema, superato al momento solo dal suo sequel: Frozen II - Il segreto di Arendelle. Tra i titoli vinti: due premi Oscar come miglior film d’animazione e miglior canzone (Let it go, appunto); il Golden Globe e il BAFTA, sempre per il miglior film d’animazione.

Solitamente, quando parliamo dei testi Disney, ci riferiamo alle versioni in italiano, per due motivi principali: ci siamo cresciute, ma soprattutto, quelle nostrane hanno un testo molto più maturo rispetto alle versioni originali anglofone. In questo caso, però, Let it go originale è molto più vicina alla maturità del testo italiano, che utilizziamo solo per questioni affettive. 

#Cinema&SerieTv: Assassinio sul Nilo - Recensione

Vi abbiamo già parlato di Assassinio sull’Oriente Express, oggi vogliamo addentrarci all’interno del secondo capitolo - presente adesso nelle sale italiane - dei film tratti dai libri di Agatha Christie: Assassinio sul Nilo.

La conclusione del primo film, infatti, ci fa immediatamente comprendere come la basi per il secondo film fossero già poste. Poirot è stato chiamato per risolvere un omicidio in Egitto, anche se all’inizio del nuovo capitolo non ci è dato realmente sapere a che caso ci si riferisca. Specialmente perché, quando la narrazione parte, abbiamo modo di vedere Hercule seguire diverse vicende all’interno dello stesso crimine.