lunedì 7 giugno 2021

#Libri: Dovunque tu vada ci sei già

Se volete approcciarvi alla meditazione ma avete continui dubbi e incertezze, vi sentite come se foste incapaci e la vivete come una perdita di tempo, la cosa migliore da fare non è mollare l’idea di prendervi del tempo per voi, ma cercare ogni mezzo che possa rispondere ai vostri dubbi.  

“Ciò che sta davanti a noi e ciò che sta dietro di noi sono iniezie in confronto a ciò che sta dentro di noi.” 

-Oliver Wendell Holmes

Potreste già avere delle risposte grazie alla serie Netflix dedicata alla meditazione: “Le guide di Headspace”, dove in soli venti minuti una voce vi elenca i benefici della meditazione dal punto di vista scientifico e poi vi accompagna in una meditazione guidata. Ma se ciò non vi basta, proseguite con la lettura di questo articolo.

“Ci accade di dare inconsciamente per scontato che ciò che pensiamo –idee e opinioni coltivate in un determinato momento- costituiscano la «verità» su quanto esiste «là fuori» nel mondo e «qui dentro» nella nostra mente. Il più delle volte non è proprio così. Paghiamo un prezzo elevato per questa conclusione errata e acritica, per voler ignorare quasi di proposito la ricchezza dei momenti presenti. Le conseguenze si accumulano silenziosamente, condizionando la nostra vita senza che ce ne accorgiamo o che possiamo rimediare.”

Noi quattro meditiamo tutti i giorni, da un minimo di cinque minuti quando non abbiamo abbastanza tempo, a un massimo di quaranta. Anche se abbiamo iniziato da poco, abbiamo già riscontrato la grande utilità che questa pratica ha sulla nostra vita quotidiana. Ansia e stress sono diminuiti drasticamente, e nelle situazioni più difficili tendiamo a mantenere una calma che quattro caratteri impulsivi non potevano immaginare di poter avere.

Il progetto 4Muses ha quasi un anno, e vi assicuriamo che se dovessimo incontrare le noi di un anno fa, quasi non ci riconosceremmo. Grazie al blog, alla radio e al cammino sulla strada dell’arte, ognuna di noi si è confrontata con il suo peggior nemico, ha visto ferite emotive sanguinanti, si è spaventata, ma ha cominciato ad amarsi e curarsi.  

“Questa è la grande funzione della consapevolezza; rimuove ostacoli e libera energie mediante la comprensione della vita e della mente. Il sapere è la porta verso la libertà e la vigile attenzione è la madre del sapere”

-Nisargadatta Maharaj 

Siamo più forti, abbiamo più fiducia e stiamo piano piano abbassando i limiti di quello che è il mondo materiale. Arrivati a questo punto, alcuni di voi saranno pieni di entusiasmo, di aspettative positive sulla meditazione; altri potrebbero pensare di interrompere la lettura perché sono tutte cavolate, prodotti mentali di una personalità hippie probabilmente sotto il controllo di acidi. 

Qualsiasi sia il tuo pensiero, abbandonalo. La meditazione non è un rituale magico, non è una medicina che fa passare il dolore o la malattia. La meditazione è semplicemente una pratica, così come l’attività fisica. L’attività fisica non ti guarisce improvvisamente, né cambia la tua vita. Attiva semplicemente dei processi biochimici all’interno del tuo corpo e ti permette di essere più forte, calmo e sicuro di te.

Così fa la meditazione. Evidenze scientifiche sostengono che se praticata ogni giorno, può portarci a essere meno infelici. Secondo uno studio dell’Università di Harvard, il nostro livello di felicità dipende dalla capacità di essere presenti alle nostre azioni. Una mente concentrata è più felice di una mente distratta, indipendentemente da quale situazione stia vivendo.  

“Consideratevi un testimone eterno, al di fuori del tempo.”

La meditazione insegna proprio a rimanere presenti a se stessi, saldi nel momento presente. Ed è bene ricordare che il momento presente non è da considerarsi in un breve istante, al contrario. Per chi pratica la meditazione il presente comincia a diventare eterno. Passato e futuro perdono la loro realtà. Entrambe sono due dimensioni che non esistono, a cui non si può andare, ciò che conta, quindi, è solo ciò che si sta vivendo. Ieri, oggi, domani, fanno tutti parte del presente.

Se ancora non siete convinti dell’utilità della meditazione, sappiate che uno studio del Wake Forest Baptist Medical Center, apparso anche sul Journal of Neuroscience, ha dimostrato che i soggetti che hanno praticato per soli quattro giorni la meditazione, se messi a contatto a stimoli dolorosi, hanno abbassato la loro soglia del dolore del 27%. Vi sembra poco? Sappiate che i farmaci oppioidi (farmaci analgesici derivati dall’oppio, e simili alla morfina) riducono la soglia del dolore solo del 22%. Bella svolta, non trovate? Secondo uno studio della University of Wisconsin, con a capo Richard Davidson, ha dimostrato che dopo due mesi di meditazione continua, il nostro corpo incrementa la produzione di anticorpi.  

“Gli junghiani lo definiscono lavoro dell’animo, lo sviluppo della profondità di carattere grazie alla conoscenza dei tortuosi labirinti della nostra mente. Il fervore tempra, riordinando anche le minime componenti della nostra essenza psichica e, con molta probabilità anche i nostri corpi.”

Come vi abbiamo già scritto in precedenza nell’articolo dedicato al Tao della fisica, la ricerca scientifica di adesso conferma sempre più le tradizioni millenarie sull’efficacia di questa pratica. Davvero vogliamo continuare a rimanere scettici di fronte all’evidenza?

Nel libro “Dovunque tu vada ci sei già” di Jon Kabat-Zinn (biologo e scrittore, Professore Emerito di Medicina e fondatore della Stress Reduction Clinic e del Center for Mindfulness in Medicine, Heatlh Care and Society all’University of Massachusetts Medical School) non troverete alcuna prova scientifica, né alcuna pressione a convincervi nell’iniziare questa pratica.  

“Volgi il tuo occhio all’interno, e scoprirai
migliaia di regioni nel tuo cuore
Vergini tutte. Viaggiale tutte e fatti esperto
in cosmografia interiore”

-Thoreau

Kabat-Zinn descrive semplicemente cos’è la meditazione, come poterla svolgere nel modo corretto, e cosa aspettarsi da questa pratica. Abbiamo letto il libro dopo un anno di percorso spirituale, e ha risposto a tantissimi nostri dubbi.

Spesso, nel corso della lettura, troverete delle domande. Fermatevi a riflettere, meditatele, appunto. A volte troverete delle prove, verificatele. Scoprirete che qualsiasi cosa vogliate fare, la state già facendo.

E per concludere, se vi è venuta fuori la domanda: “Perché dovrei meditare? Alla fine a me non interessa, sto bene già così”, vorremmo concludere l’articolo con le parole di John Donne

"Nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora amici tuoi o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te."

Nessun commento:

Posta un commento