"Questo credo sia proprio il cielo, anche se il cielo io non l'ho visto mai"
Attratti inconsciamente da ciò che è già da noi conosciuto, tendiamo a costruire dei binari che vincolano il potenziale delle nostre vite.
Penso che chiunque, per coercizione o per volontà, si ritrovi prima o poi a combattere contro questo istinto. Non resta allora che smarrirsi, attraversare l'ignoto come l'eroe che intraprende un viaggio nel tentativo di ristabilire un ordine che è stato turbato. Perdersi è condizione essenziale di un essere in continuo divenire: la staticità è un'illusione e una magra consolazione, una prigione mentale nella quale ci siamo rinchiusi con i nostri comfort. Le vie di fuga, che siano spazi fisici o psicologici, spaventano perché siamo impauriti dall'incertezza.