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giovedì 28 novembre 2024

#Intervista: Filippo Zucchetti

Il 20 settembre 2024, su tutte le piattaforme digitali e nei digital store è uscito “Anita non deve piangere”, il nuovo singolo di Filippo Zucchetti.     
Un brano che si addentra in profondità, cercando di raccontare come le sovrastrutture che abbiamo creato ci abbiano allontanato dalla nostra essenza più vera.


Attraverso una fusione tra musica e parole, Filippo ci invita a riflettere su ciò che siamo davvero, spogliati dai ruoli, dai beni materiali e dalle aspettative che ci circondano.     
“Anita” diventa simbolo di tutto ciò che di autentico è rimasto in noi, la nostra anima, la natura, la vita stessa. Come in un gioco di assonanze, il nome Anita si trasforma in un richiamo a ciò che dovremmo proteggere e abbracciare: Anima, Natura e Vita.


Con immagini evocative e un testo fluido che si trasforma come un fiume, Filippo Zucchetti ha dato vita a una canzone che nasce da anni di riflessione, studi e osservazione del mondo. Il brano è stato scritto in poche ore, durante un viaggio in treno da Perugia a Milano, ma racchiude l’esperienza e l’introspezione di una vita.

“Anita non deve piangere” è un invito a riscoprire la nostra parte più pura, a difendere quella parte divina e naturale che ci rende liberi e ci lega alluniverso. Il brano è interamente scritto da Filippo Zucchetti, prodotto e arrangiato da Marta Venturini e registrato presso lo Studio Nero di Roma.

«Questa è forse la canzone che più di tutte riassume il mio pensiero. Un testo scritto in poco più di tre ore ma frutto di anni di osservazione e analisi della vita, della società e dell’esistere, di libri letti (e riletti), film visti (e rivisti), e una ricerca costante di un linguaggio personale. Una canzone che ritengo socialmente importante.»

- Filippo Zucchetti

giovedì 24 ottobre 2024

#Interviste: Monolite

Mi piacciono tantissimo i giovedì interviste perché danno la possibilità di conoscere nuovi artisti emergenti e vediamo con i nostri occhi che la musica non si sta perdendo nei meandri di like e cuori da social.

Oggi parliamo di una band alternative rock romana: I Monolite, composta da Vincenzo Storm e Gianluca Ricci. Dal 13 settembre 2024 è disponibile il loro nuovo singolo: Fragile”, per Gallia Music. Il brano anticipa l’EP “Verbo”, continuando il percorso creativo della band che, fin dal 2019, ha catturato l’attenzione della scena underground italiana con un sound graffiante e granitico.

Fragile” affronta il tema della vulnerabilità, esplorando con profondità la fragilità della condizione umana e lequilibrio sottile che regge le nostre vite. Il brano incarna una riflessione sulla precarietà dell’esistenza e sulla difficoltà di affrontare le sfide quotidiane con i soli nostri mezzi a disposizione.
Attraverso una fusione di suoni potenti e coinvolgenti, i Monolite creano una connessione emotiva profonda con l’ascoltatore, affrontando questioni di perdita e accettazione. La produzione, curata da Massaga Produzioni nella figura di Michele Guberti, mantiene il carattere distintivo della band, arricchito da atmosfere soniche che spaziano tra rock alternativo ed elementi introspettivi.

Fragile è un pezzo che racconta di quanto la vita sia complicata e imprevedibile e di quanto noi facciamo difficoltà con i soli nostri mezzi ad affrontarla. Tutto si regge su un equilibrio sottile che afferisce un senso di fragilità costante.

- Monolite

giovedì 17 ottobre 2024

#Personaggi: Eminem

Anche se nella nostra categoria “Musica” non abbiamo completamente escluso il rap (abbiamo parlato di “Arakno 2100”, “X Agosto 2048”, “Lontano 2036” e “Sangue di Drago” di Rancore così come di “Schopenhauer” di Tommi Eight), non è esattamente il nostro genere musicale preferito, e forse dopo quattro anni di articoli di canzoni di artisti italiani come De André, Battisti e Masini o di cantanti anglofoni come i Beatles e Melanie Martinez potete anche averlo intuito.
Come diciamo, però, all’interno degli articoli presenti in “Arte”, in cui parliamo spesso di pittori non proprio affini ai nostri gusti: non prediligere lo stile di qualcuno non è una scusa per snobbare quel qualcuno, e lo studio del personaggio è tanto importante quanto lo studio delle sue opere. Oggi proveremo a farvelo capire.

Conosciamo tutti Eminem e conosciamo tutti la sua carriera – e per questo motivo non parleremo nei dettagli di quest’ultima come facciamo di solito con gli altri artisti – ma conoscete tutti la sua storia? Sapete perché è un personaggio così controverso?

giovedì 20 luglio 2023

#Pensieri: 7 e 40

Ogni canzone ha in sé un significato più o meno profondo, ma che di certo possiamo associare a un momento della nostra vita o persino a un lato del nostro carattere.     
Non posso negare che i miei artisti preferiti – inutile che faccia i nomi, si capisce dai numerosi articoli che ho scritto su di loro – hanno molto in comune con me, e sinceramente devo capire se è un fattore astrologico o semplicemente ho plasmato la mia vita sulla loro musica.


Perché un fattore astrologico, chiedete? Beh, sono Pesci con la luna in Cancro e non credo sia un caso che la maggior parte dei miei cantanti preferiti abbia questi due segni nel tema natale. Kurt Cobain? Pesci con la luna in Cancro. Gigi D’Alessio? Pesci ascendente Cancro. Lucio Battisti? Pesci ascendente Cancro. Eccezion fatta per il Pesci George Harrison, con ascendente e luna in Scorpione, ma stiamo sempre parlando di segni d’acqua.

E lo so, i più terra tra di voi stanno dicendo che alla fine i testi di Battisti li ha scritti Mogol (tra l’altro Leone/Leone/Leone, se può interessare) e non voglio impelagarmi sul dharma e l’importanza della casa IX (che ho in Leone) in un tema natale. Oggi voglio solo dare il via al mio flusso di coscienza concentrandomi sul brano del 1969 “7 e 40” di Mogol-Battisti. Mi fa sempre sorridere il pensiero che mi viene in mente quando parlo di loro, e cioè che sono i Lennon-McCartney italiani.

sabato 24 dicembre 2022

#DivinaCommedia: Canto XX

Riprende il nostro viaggio alla scoperta della Divina Commedia esoterica.
Oggi analizziamo il ventesimo canto dell’Inferno, dedicato ai maghi e agli indovini.
Al solito vi ricordiamo che analizziamo il canto solo ed esclusivamente dal punto di vista esoterico, comparandolo con quello che è stato, ed è, il nostro Cammino Spirituale.
Questi articoli, insomma, servono solo come spunti di riflessione su noi stessi, dove ogni protagonista che incontriamo è una parte di noi.

Una dote che non deve mai mancare a chi vuole intraprendere un Cammino Spirituale, o un lavoro su di sé, è sicuramente l’onestà nei propri confronti: è di estrema importanza, infatti, sapersi mettere in gioco e abbandonare ogni illusione di perfezione, credendoci invincibili e pensando che i peccati non ci appartengano.    
Ricordiamo anche che ci riferiamo al peccato come un mancato rangiungimento di un obiettivo o di uno scopo.

mercoledì 28 settembre 2022

#Metafisica: Il linguaggio della Terra

Pochi mesi dopo aver iniziato il nostro cammino spirituale, Renato Zero ha pubblicato “Zerosettanta”, dove è contenuto il brano: “Il linguaggio della Terra” (2020). Ricordiamo ancora la prima volta che abbiamo ascoltato il brano, in maniera del tutto casuale, per quanto possa esistere davvero “il caso”: dovevamo metterci a scrivere e alla radio passò il brano. Solitamente abbiamo l’impulso di spegnere la musica, se passa qualcosa che non conosciamo e stiamo scrivendo, ma quel giorno abbiamo sentito il bisogno di fermarci e ascoltare attentamente.

Non vi neghiamo che ci siamo messe a piangere. Oggi vogliamo parlarvi del testo, ovviamente facendo riferimento a ciò che abbiamo appreso in questi due anni.

venerdì 10 giugno 2022

#Libri: Quel che affidiamo al vento

“Anche per te
vorrei morire ed io morir non so
anche per te
darei qualcosa che non ho.”

- Anche per te, Lucio Battisti

Non siamo solite iniziare in questa categoria con frasi di canzoni, ma per oggi facciamo un’eccezione. Dal momento in cui abbiamo preso tra le mani: “Quel che affidiamo al vento” di Laura Imai Messina,  ha cominciato a suonarci nella testa “Anche per te” di Lucio Battisti. Questo, con l’aggiunta dei brividi provati al tocco della copertina, – sapete quanto amiamo sentire i libri da comprare, per captare ogni emozione inconscia – ci hanno fatto capire che dentro era racchiusa una storia che faceva per noi.
Come al solito, non abbiamo sbagliato.
Ricordiamo ancora le immagini alla televisione dello tsunami che colpì il Giappone l’11 marzo 2011. Per una di noi – chi sta scrivendo l’articolo – furono doppiamente scioccanti, perché aveva passato le notti precedenti in preda al terrore, in ansia, convinta che da lì a poco sarebbe successo qualcosa. Erano circa le sei di sera – ora italiana – era a letto, stanca dopo l’ennesima notte senza dormire. A un certo punto sentì il suo letto tremare forte, si alzò spaventata, e per riprendersi accese la tv e apparvero le immagini che ancora ricordiamo.
Non ci addentreremo nelle numerose volte che ci siamo “collegate” ai cambiamenti della Terra, o dell’Umanità in generale, ma quando abbiamo scoperto che il libro è dedicato proprio a tutte le vittime di quello tsunami, abbiamo capito che stava sul nostro cammino per un motivo.

sabato 5 marzo 2022

#Musica: La collina dei ciliegi

Oggi ci ritroviamo ad analizzare una canzone di Lucio Battisti, anche se sinceramente in questo caso non c’è molto da scavare nell’occulto, visto che le parole sono molto chiare. Nonostante questa limpidezza, comunque, Battisti e Mogol sono stati accusati di aver inserito nella canzone: “La collina dei ciliegi” riferimenti al fascismo, solamente per il verso: “Planando sopra boschi di braccia tese”. Ora, visto che quando la citiamo come nostra canzone preferita le persone ci guardano perplesse, a quanto pare un articolo sul significato della canzone non va escluso.

“La collina dei ciliegi” esce come singolo nel settembre del 1973, dopo essere stata inserita nell’album “Il nostro caro angelo”, uscito nello stesso periodo. Negli anni successivi, Mogol stesso ha ammesso che l’album conteneva brani scritti per andare contro la Chiesa, o meglio, verso il senso del peccato. 

venerdì 14 maggio 2021

#DivinaCommedia: Canto I

Come già spiegato nell’introduzione a questo nuovo appuntamento, cercheremo di non parlarvi della Divina Commedia dal punto di vista classico, ma solo ed esclusivamente in chiave esoterica.

Vi assicuriamo che leggerla anche da questo punto di vista, vi darà una conoscenza più ampia, accompagnata da una sensazione di estrema pienezza. 

lunedì 29 marzo 2021

#Musica: La luce dell'Est

Vi ricordate quando a scuola dovevamo spiegare e interpretare le poesie? Ecco, non sapendo bene il perché, abbiamo perso l’abitudine di farlo anche con le canzoni. Pensiamo che un testo abbia solo il significato letterale, al massimo allegorico. Ma se non fosse solo ciò? 

Certo, non vogliamo dire che le nostre interpretazioni siano le uniche sole giuste; non crediamo neanche al giusto o sbagliato. Vogliamo però darvene una in più, così, tanto per riflettere da un altro punto di vista. 

Oggi siamo qui per analizzare un’altra canzone di Lucio Battisti, scritta da Mogol: La luce dell’est. E se non fosse solo una canzone che parla di un amore passato, frutto di una vacanza nell’Europa dell’Est? E se fosse anche una canzone di iniziazione alla metafisica?

Vi sentiamo, sappiamo che state pensando: “Vedete la metafisica ovunque.” No, la risposta è che vediamo la metafisica dove c’è.

martedì 4 agosto 2020

#Musica: La canzone del sole

Chi di noi non conosce "La canzone del sole" di Lucio Battisti? È tra le canzoni che impariamo nella prima infanzia, perché ce la insegnano tra le mura di casa, o a scuola. Nei miei ricordi personali, mi vedo provare a suonarla alla pianola, titubante ma incantata più dalle parole che dalle note.

Non voglio spiegare il significato ambientalista o dei primi amori adolescenziali, concetti che abbiamo compreso perfettamente, ma come al solito, voglio concentrarmi sul significato personale, su quello nascosto e che in pochi portano alla luce: l’insicurezza delle zone ombra.