“Ex” è il singolo d’esordio di Lara Dei, che anticipa il primo disco di inediti, su etichetta Oyà: un manifesto dolceamaro della società contemporanea, dove le relazioni si intrecciano in un eterno gioco di rimandi, desideri irrisolti e legami indefiniti.
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giovedì 8 maggio 2025
#Musica: Lara Dei - Fuori ovunque "Ex", il singolo d'esordio che anticipa il primo disco di inediti
“Ex” è il singolo d’esordio di Lara Dei, che anticipa il primo disco di inediti, su etichetta Oyà: un manifesto dolceamaro della società contemporanea, dove le relazioni si intrecciano in un eterno gioco di rimandi, desideri irrisolti e legami indefiniti.
giovedì 27 febbraio 2025
#Intervista: Androgynus - Con "Inseparabili" esplora l'amore eterno con un sound psichedelico e profondo
Il brano è anche il singolo estratto dal nuovo LP “L’eterno è solo un attimo”, (uscito il 29 novembre) realizzato con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.
“Inseparabili” è un brano che parla di una coppia anticonformista che capisce come resistere alle prove di una lunga storia. Dopo qualche calcio in bocca la solitudine del tradimento si piega alla forza dell’attrazione che nasce dalla chimica dei corpi. Liberi ma inseparabili, questi amanti si abbandonano al ritmo di un valzer che li porta a ballare su onde che non permettono alla vita di essere banale.
Il videoclip “Inseparabili” racconta di una coppia il cui amore “terreno” si trasforma in un amore più universale, simbolizzando il legame umano come un ponte verso una connessione cosmica, con l’amore che diventa una forza che ci unisce al tutto. Inoltre, la tensione del desiderio romantico viene utilizzata come metafora del desiderio esistenziale, rappresentando la ricerca umana di risposte ai misteri dell’universo e della vita.
L’album ha richiesto una lunga gestazione, come succede spesso a molte opere artistiche. Alcune canzoni sono state scritte nell’arco degli ultimi anni, altre sono nate in appena due giorni durante la registrazione del disco.
Il cuore del lavoro si trova nelle idee iniziali di Gabriele Bernabò, che, insieme al gruppo e al produttore artistico Manuele Fusaroli, ha affinato gli arrangiamenti e i testi. Interessante è la decisione di escludere l’uso di basi elettroniche durante la stesura delle registrazioni finali, optando invece per una base di basso e batteria, suonati da Stefano Giuggioli e Francesco Terribile.
Un altro elemento distintivo del sound del disco è l’uso di un Farfisa Louvre (un tipo di tastiera vintage) che, insieme ad altri strumenti elettronici più recenti, è stato trattato attraverso amplificatori vintage come quelli Davoli e Vox, per evitare la “freddezza” di un processamento del suono digitale.
La parte più caratteristica del disco, tuttavia, è l’inserimento del violino. Bernabò ha scelto di utilizzare le sue competenze classiche per registrare delle orchestrazioni che alternano momenti di melodia solistica ad armonizzazioni di supporto per le canzoni, conferendo al disco una profondità e una ricchezza emotiva.
Il processo di produzione dell’album si è svolto in sei settimane nello studio NHQ, nella campagna ferrarese. Questo disco è un esempio di come l’uso delle tecnologie moderne possa essere di supporto a metodi più tradizionali per creare un sound che sia innovativo e consapevole della tradizione musicale.
«Vi invito a vivere con intensità questo preciso istante, il passato è già finito e il futuro non esiste ancora; se riuscirete a viverlo con intensità, potrete sentire una tale forza, una tale bellezza, un tale significato, che non sarà più necessario tentare di spiegare cos’è “L’Eterno”.»
- Androgynus
giovedì 6 febbraio 2025
#Intervista: Carlo Audino - In “Cuore in Fiamme” la forza e la costanza dell'amore senza tempo
Il brano racconta il percorso di un amore che attraversa la vita, ritratto in una serie di fotogrammi che seguono una coppia dall’adolescenza fino alla vecchiaia.
Con un sound rock “pulito”, “Cuore in Fiamme” unisce voci intime e chitarre glissate, arricchendosi del tocco rap di Sabrina Seaside, che aggiunge una nota contemporanea e dinamica. Interamente ideato e realizzato da Carlo Audino, il progetto include un bridge ispirato allo stile di Ivan Graziani, un tributo a uno dei suoi principali riferimenti musicali.
Il videoclip, girato a Lariano (Roma), è un’opera di Carlo Audino con la partecipazione di Sabrina Seaside e Mrs AI. Il video riflette la forza e la costanza dell’amore, mostrando la sua presenza in un contesto in continuo cambiamento.
Con questo brano Carlo Audino e Sabrina Seaside offrono una canzone che celebra un amore senza tempo, unendo suoni e immagini che riflettono la profondità di questo sentimento universale. L’artista, infatti, descrive il brano come un omaggio ai suoi genitori.
mercoledì 15 gennaio 2025
#TheBeatles: Come i Beatles hanno (re)inventato la cultura pop
Gli appassionati di musica lo sanno bene: esiste la musica prima e dopo i Beatles; la band di Liverpool è un vero e proprio spartiacque tra tutto quello che c’era prima e dopo di loro e ancora oggi nessun artista ha saputo fare altrettanto.
Se queste parole possono sembrare un’esagerazione, vediamo di fare un po’ di chiarezza spiegandole in questo articolo…
giovedì 28 novembre 2024
#Intervista: Filippo Zucchetti
Un brano che si addentra in profondità, cercando di raccontare come le sovrastrutture che abbiamo creato ci abbiano allontanato dalla nostra essenza più vera.
Attraverso una fusione tra musica e parole, Filippo ci invita a riflettere su ciò che siamo davvero, spogliati dai ruoli, dai beni materiali e dalle aspettative che ci circondano.
“Anita” diventa simbolo di tutto ciò che di autentico è rimasto in noi, la nostra anima, la natura, la vita stessa. Come in un gioco di assonanze, il nome Anita si trasforma in un richiamo a ciò che dovremmo proteggere e abbracciare: Anima, Natura e Vita.
Con immagini evocative e un testo fluido che si trasforma come un fiume, Filippo Zucchetti ha dato vita a una canzone che nasce da anni di riflessione, studi e osservazione del mondo. Il brano è stato scritto in poche ore, durante un viaggio in treno da Perugia a Milano, ma racchiude l’esperienza e l’introspezione di una vita.
“Anita non deve piangere” è un invito a riscoprire la nostra parte più pura, a difendere quella parte divina e naturale che ci rende liberi e ci lega all’universo. Il brano è interamente scritto da Filippo Zucchetti, prodotto e arrangiato da Marta Venturini e registrato presso lo Studio Nero di Roma.
giovedì 24 ottobre 2024
#Interviste: Monolite
Oggi parliamo di una band alternative rock romana: I Monolite, composta da Vincenzo Storm e Gianluca Ricci. Dal 13 settembre 2024 è disponibile il loro nuovo singolo: “Fragile”, per Gallia Music. Il brano anticipa l’EP “Verbo”, continuando il percorso creativo della band che, fin dal 2019, ha catturato l’attenzione della scena underground italiana con un sound graffiante e granitico.
“Fragile” affronta il tema della vulnerabilità, esplorando con profondità la fragilità della condizione umana e l’equilibrio sottile che regge le nostre vite. Il brano incarna una riflessione sulla precarietà dell’esistenza e sulla difficoltà di affrontare le sfide quotidiane con i soli nostri mezzi a disposizione.
Attraverso una fusione di suoni potenti e coinvolgenti, i Monolite creano una connessione emotiva profonda con l’ascoltatore, affrontando questioni di perdita e accettazione. La produzione, curata da Massaga Produzioni nella figura di Michele Guberti, mantiene il carattere distintivo della band, arricchito da atmosfere soniche che spaziano tra rock alternativo ed elementi introspettivi.
giovedì 17 ottobre 2024
#Personaggi: Eminem
Come diciamo, però, all’interno degli articoli presenti in “Arte”, in cui parliamo spesso di pittori non proprio affini ai nostri gusti: non prediligere lo stile di qualcuno non è una scusa per snobbare quel qualcuno, e lo studio del personaggio è tanto importante quanto lo studio delle sue opere. Oggi proveremo a farvelo capire.
Conosciamo tutti Eminem e conosciamo tutti la sua carriera – e per questo motivo non parleremo nei dettagli di quest’ultima come facciamo di solito con gli altri artisti – ma conoscete tutti la sua storia? Sapete perché è un personaggio così controverso?
giovedì 20 luglio 2023
#Pensieri: 7 e 40
Non posso negare che i miei artisti preferiti – inutile che faccia i nomi, si capisce dai numerosi articoli che ho scritto su di loro – hanno molto in comune con me, e sinceramente devo capire se è un fattore astrologico o semplicemente ho plasmato la mia vita sulla loro musica.
Perché un fattore astrologico, chiedete? Beh, sono Pesci con la luna in Cancro e non credo sia un caso che la maggior parte dei miei cantanti preferiti abbia questi due segni nel tema natale. Kurt Cobain? Pesci con la luna in Cancro. Gigi D’Alessio? Pesci ascendente Cancro. Lucio Battisti? Pesci ascendente Cancro. Eccezion fatta per il Pesci George Harrison, con ascendente e luna in Scorpione, ma stiamo sempre parlando di segni d’acqua.
E lo so, i più terra tra di voi stanno dicendo che alla fine i testi di Battisti li ha scritti Mogol (tra l’altro Leone/Leone/Leone, se può interessare) e non voglio impelagarmi sul dharma e l’importanza della casa IX (che ho in Leone) in un tema natale. Oggi voglio solo dare il via al mio flusso di coscienza concentrandomi sul brano del 1969 “7 e 40” di Mogol-Battisti. Mi fa sempre sorridere il pensiero che mi viene in mente quando parlo di loro, e cioè che sono i Lennon-McCartney italiani.
sabato 24 dicembre 2022
#DivinaCommedia: Canto XX
Oggi analizziamo il ventesimo canto dell’Inferno, dedicato ai maghi e agli indovini.
Al solito vi ricordiamo che analizziamo il canto solo ed esclusivamente dal punto di vista esoterico, comparandolo con quello che è stato, ed è, il nostro Cammino Spirituale.
Questi articoli, insomma, servono solo come spunti di riflessione su noi stessi, dove ogni protagonista che incontriamo è una parte di noi.
Una dote che non deve mai mancare a chi vuole intraprendere un Cammino Spirituale, o un lavoro su di sé, è sicuramente l’onestà nei propri confronti: è di estrema importanza, infatti, sapersi mettere in gioco e abbandonare ogni illusione di perfezione, credendoci invincibili e pensando che i peccati non ci appartengano.
Ricordiamo anche che ci riferiamo al peccato come un mancato rangiungimento di un obiettivo o di uno scopo.
mercoledì 28 settembre 2022
#Metafisica: Il linguaggio della Terra
Non vi neghiamo che ci siamo messe a piangere. Oggi vogliamo parlarvi del testo, ovviamente facendo riferimento a ciò che abbiamo appreso in questi due anni.
venerdì 10 giugno 2022
#Libri: Quel che affidiamo al vento
vorrei morire ed io morir non so
anche per te
darei qualcosa che non ho.”
- Anche per te, Lucio Battisti
Non siamo solite iniziare in questa categoria con frasi di canzoni, ma per oggi facciamo un’eccezione. Dal momento in cui abbiamo preso tra le mani: “Quel che affidiamo al vento” di Laura Imai Messina, ha cominciato a suonarci nella testa “Anche per te” di Lucio Battisti. Questo, con l’aggiunta dei brividi provati al tocco della copertina, – sapete quanto amiamo sentire i libri da comprare, per captare ogni emozione inconscia – ci hanno fatto capire che dentro era racchiusa una storia che faceva per noi.
Come al solito, non abbiamo sbagliato.
Ricordiamo ancora le immagini alla televisione dello tsunami che colpì il Giappone l’11 marzo 2011. Per una di noi – chi sta scrivendo l’articolo – furono doppiamente scioccanti, perché aveva passato le notti precedenti in preda al terrore, in ansia, convinta che da lì a poco sarebbe successo qualcosa. Erano circa le sei di sera – ora italiana – era a letto, stanca dopo l’ennesima notte senza dormire. A un certo punto sentì il suo letto tremare forte, si alzò spaventata, e per riprendersi accese la tv e apparvero le immagini che ancora ricordiamo.
Non ci addentreremo nelle numerose volte che ci siamo “collegate” ai cambiamenti della Terra, o dell’Umanità in generale, ma quando abbiamo scoperto che il libro è dedicato proprio a tutte le vittime di quello tsunami, abbiamo capito che stava sul nostro cammino per un motivo.
sabato 5 marzo 2022
#Musica: La collina dei ciliegi
“La collina dei ciliegi” esce come singolo nel settembre del 1973, dopo essere stata inserita nell’album “Il nostro caro angelo”, uscito nello stesso periodo. Negli anni successivi, Mogol stesso ha ammesso che l’album conteneva brani scritti per andare contro la Chiesa, o meglio, verso il senso del peccato.
venerdì 14 maggio 2021
#DivinaCommedia: Canto I
Vi assicuriamo che leggerla anche da questo punto di vista, vi darà una conoscenza più ampia, accompagnata da una sensazione di estrema pienezza.
lunedì 29 marzo 2021
#Musica: La luce dell'Est
Oggi siamo qui per analizzare un’altra canzone di Lucio Battisti, scritta da Mogol: La luce dell’est. E se non fosse solo una canzone che parla di un amore passato, frutto di una vacanza nell’Europa dell’Est? E se fosse anche una canzone di iniziazione alla metafisica?
Vi sentiamo, sappiamo che state pensando: “Vedete la metafisica ovunque.” No, la risposta è che vediamo la metafisica dove c’è.













