mercoledì 21 agosto 2024

#TheBeatles: Getting Better

L’album dei Beatles Sgt. Pepper’s (1967) ha sfornato capolavori, oggi parliamo di “Getting Better”.

Solitamente ogni brano beatlesiano composto da John o Paul, ha i crediti Lennon/McCartney, ma questa volta è più che vera perché “Getting Better” è un meraviglioso mix tra le due personalità così distanti, eppure così vicine. Lennon l’oscurità, la notte, un carattere chiuso, difficile, che non si sottrae agli impulsi più bassi; McCartney il solare, positivo, allegro, spensierato, che affronta ogni problema con leggerezza.

Almeno questo è ciò che pensavamo tutti noi fan fino al rilascio del docufilm “Get Back”, perché nella realtà i due avevano un costante bisogno l’uno dell’altro per poter andare avanti e spesso, nei periodi di stress, l’oscurità di Paul veniva dipanata dalla luce di John.


It’s getting better all the time
(Si sta sempre migliorando)

I used to get mad at my school (no, I can’t complain)
(Ero solito arrabbiarmi a scuola (no, non posso lamentarmi))
The teachers who taught me weren’t cool (no, I can’t complain)
(I miei insegnanti non erano fighi (no, non posso lamentarmi))
You’re holding me down
(Mi ostacolavano)
Turning me ‘round
(Mi giravano attorno)
Filling me up with your rules
(Mi riempivano con le loro regole)

I’ve got to admit it’s getting better
(Ammetto che tutto sta migliorando)
A little better all the time (it can’t get no worse)
(Migliora sempre un po’ di più (non può andare peggio))
I have to admit it’s getting better
(Ammetto che tutto sta migliorando)
It’s getting better
(Sta migliorando)
Since you’ve been mine
(Da quando sei mia)

Me used to be angry young man
(Me ero un giovane ragazzo arrabbiato)
Me hiding me head in the sand
(Me nascondevo la mia testa nella sabbia)
You gave me the word, I finally heard
(Mi hai dato la parola, l’ho finalmente ascoltata)
I’m doing the best that I can
(Sto facendo il meglio che posso)

[Rit.]

I used to be cruel to my woman
(Sono stato crudele con la mia donna)
I beat her and kept her apart from the things that she loved
(L’ho picchiata e l’ho tenuta lontana dalle cose che amava)
Man, I was mean but I’m changing my scene
(Dio, ero cattivo ma sto cambiando punto di vista)
And I’m doing the best that I can (fool, you fool)
(E sto facendo il meglio che posso (idiota, sei un idiota))

Poco prima del tour mondiale del 1964, Ringo venne ricoverato in ospedale per una grave tonsillite e il gruppo fu costretto a trovare un sostituto.     
Nella realtà dei fatti, i Beatles non volevano proseguire senza il loro batterista, ma Brian Epstein fu categorico: non potevano permettersi di posticipare le date. Così George Martin ingaggiò Jimmy Nicol, un ragazzo timido e schivo che dovette imparare tutti i brani in poco tempo. La tensione era alle stelle, ma John, Paul e George riuscivano comunque a metterlo a suo agio e ogni volta che gli chiedevano come stesse andando, lui rispondeva semplicemente: “It’s getting better!”.


Qualche anno dopo, durante una sessione di prove ad Abbey Road, Paul vide il sole fare capolino tra le nuvole ed esclamò, alla maniera di Nicol, “It’s getting better!”, e nell’istante dopo gli venne l’ispirazione per questa canzone.

Se avete notato degli errori grammaticali nel testo, non preoccupatevi: sono voluti dai due compositori che ripercorrono i loro anni scolastici, quando gli insegnanti gli asfissiavano con delle regole troppo strette, soprattutto nel caso di John Lennon. Entrambi non sopportavano, e mai lo hanno fatto nel corso della vita, un metodo d’insegnamento troppo rigoroso. Non erano per le punizioni, né per gli insegnanti con scarsa empatia. Se potevano, denunciavano tutto questo, come nel caso di “Getting Better”.

Ma se da una parte si ricorda l’ambiente scolastico tossico, dall’altra arriva una punta di ottimismo che ricorda che in fin dei conti non possono lamentarsi, molto probabilmente perché c’è qualcosa di peggiore. Nel ritornello si passa alla frase motivazionale che andrà sempre meglio, ma arriva la controparte a ricordarci che in fin dei conti non può andare peggio. Ecco quindi che la canzone può diventare d’ispirazione per chi sta attraversando davvero un periodo orribile.

La seconda strofa trova la sua redenzione: “Mi hai dato la parola, io l’ho ascoltata” e possiamo elencare le numerose canzoni che parlano proprio della loro conversione verso la filosofia di pensiero orientale, ma forse è meglio fermarsi alla stessa “The Word” (1965). Il che ci porta alla conclusione, al vedersi come si era nel passato: cattivo, meschino, il classico uomo prepotente e misogino e il proprio cambiamento di rotta che lo stesso John Lennon non ha mai negato di aver attraversato. Che abbia trattato Cynthia in un modo e Yoko in un altro non è un mistero, così come non lo è l’essere passato da “Run for your life” a “Woman”, ma in “Getting Better” c’è proprio il suo cammino verso quella redenzione che poi lo immolerà come l’artista e l’attivista pacifista degli anni Settanta.

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