venerdì 9 agosto 2024

#Libri: Se i morti non risorgono

Se amate il genere thriller non potete perdervi “Se i morti non risorgono”, thriller di Philip Kerr del 2009 che la Fazi Editore ha ripubblicato, facendolo uscire il 23 luglio 2024.


Stiamo al sesto capitolo della serie dell’ex poliziotto e agente segreto Bernie Gunther, visto in precedenza in: “Violette di marzo” (1989), “Il criminale pallido” (1990), “Un requiem tedesco” (1991), “L’uno dall’altro” (2006) e “A fuoco lento” (2008).

Anche se si sta parlando di un romanzo pubblicato già da tempo, però, eviterò gli spoiler più succulenti, soprattutto perché la lettura può essere intrapresa anche per chi non ha letto i capitoli precedenti.
 
Stiamo a Berlino, una città che si sta preparando per ospitare le Olimpiadi del 1936, con un’organizzazione che deve essere più che impeccabile, visti gli occhi del mondo puntati su una Germania che non desta particolare fiducia.
La pensano così soprattutto gli Stati Uniti, che mandano il rappresentate del comitato olimpico americano, proprio per controllare la situazione discriminazioni e gli eventuali cambiamenti che ci sono stati da quando i nazisti sono al governo.
Anche se chiunque in Germania giura che non ci sia nulla di illegale, non passa inosservata la notizia che gli ebrei siano stati espulsi da tutte le organizzazioni sportive.
A volare oltreoceano è anche la giornalista americana ed ebrea Noreen Charalambides, che non crede alle rassicurazioni date.

Bernie Gunther, intanto, da quando ha lasciato l’omicidi lavora come addetto alla sicurezza in un albergo lussuoso, luogo di ritrovo di tutti i personaggi di spicco nazionali e non. Proprietaria dell’albergo e sua datrice di lavoro è Hedda Adlon, cara amica di Noreen che quindi la ospita.
Tutto sembra andare per il meglio, quando proprio in una delle stanze viene trovato il corpo senza vita di un uomo d’affari legato alle Olimpiadi. Quello che può sembrare un semplice arresto cardiaco, si trasforma in altro quando viene trovato un altro corpo, questa volta nelle acque di un canale: l’uomo era un famoso pugile ebreo.
Entrambi gli omicidi vengono messi a tacere, il primo perché potrebbe interferire con le Olimpiadi, il secondo perché la vittima era ebrea e per la polizia tedesca non vale la pena spendere tempo e denaro per portare alla luce la verità. Non la pensa così Bernie, che si addentra in entrambi i casi, cambiando completamente la sua vita.

Tangenti, malavita, mafia… al centro di tutto l’edilizia che, con un giro crescente di denaro e potere è strettamente affiliata alla politica. Passano due decenni, nel frattempo la Germania ha dichiarato guerra a tutta Europa e l’ha persa, Bernie si trasferisce a Cuba e a un passo dalla rivoluzione, tutto torna in superificie e le carte sono pronte per essere rimescolate…

Un thriller che ha molteplici sfumature, un minestrone che condensa spargimenti di sangue, segreti, patti, alleanze, politica, storia, passioni e amore… insomma, vi è tutto il necessario per accattivarsi l’attenzione del lettore, anche se questo è sotto l’ombrellone al mare, come nel mio caso.
Non manca l’umorismo tipico di ogni detective ma che dimostra il coraggio di Gunther nell’andare a fondo di ogni situazione.

È davvero raro, poi, trovare un romanzo storico che sia così fedele alla Storia stessa, ma con Kerr questa è sempre stata una sicurezza.

Il cuore ci scoppia in petto fin all’ultimo capitolo, che poi ultimo non è, se consideriamo che Gunther avrà ancora otto romanzi davanti a sé. Comunque sia, va bene considerarlo anche come a sé perché la sua conclusione è degna di ogni ottimo thriller.

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