giovedì 30 novembre 2023

#RoFF18: Palazzina LAF - Recensione

Durante la diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma, abbiamo avuto modo di vedere in anteprima “Palazzina LAF”, il film diretto da Michele Riondino. La scrittura della sceneggiatura, eseguita insieme a Maurizio Braucci, ha impiegato un lavoro di ben sette anni; periodo in cui sono state raccolte le testimonianze di chi è stato direttamente coinvolto nelle vicende. Sì, perché questo film parla di una storia vera, tanto quanto dolorosa. La romanza, se ne appropria, ma mette in luce uno degli aspetti più assurdi della regione Puglia.

#Anime: Hello Sandybell

Vi sveliamo un piccolo segreto di chi sta scrivendo questo articolo: quando era bambina era convinta che “Hello Sandybell” fosse un anime (all’epoca chiamato rigorosamente “cartone animato”) tratto da un classico della letteratura inglese.
Si ricorda ancora delle ore passate nella biblioteca della sua scuola elementare alla ricerca del romanzo, come se fosse il Santo Graal. Speriamo che la bibliotecaria non abbia un ricordo pessimo di quei momenti.


Comunque sia, a quanto pare, “Hello Sandybell” (titolo originale “Haro! Sandiberu”) è un anime ideato da Shiro Jinbo e prodotto dalla Toei Animation e andato in onda per la prima volta in Giappone nel 1981 sulla Tv Asahi.
In Italia approda per la prima volta nel 1983 su RaiUno, poi in repliche nelle tv private e infine su Italia 1.

Anche se la sigla più storica è proprio quella del 1983, e noi stessi siamo cresciuti con quella, oggi vogliamo ricordare la trama seguendo la sigla cantata da Cristina D’Avena, (testo di Alessandra Valeri Manera, musica di Max Longhi e Giorgio Vanni) perché… ci piace di più.

mercoledì 29 novembre 2023

#Musica: The Hanging Tree

In questi giorni, al cinema, è possibile vedere “Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente” il film prequel della saga di “Hunger Games”. Tratto dall’omonimo romanzo scritto da Suzanne Collins, ci siamo voluti soffermare sulla canzone che lega tutti e quattro le pellicole per poter tracciare un po’ di quel che è il significato più intenso che si nasconde dietro questa pellicola.

In molti conosciamo cosa siano gli Hunger Games: un annuale gara voluta da Capitol City che vede protagonisti dei sedicenni pescati all’interno dei diversi distretti presenti nello stato immaginato dall’autrice. L’ispirazione viene dal romanzo “Battle Royal” e al suo interno mescola la spettacolarizzazione dell’assassinio e della guerra, con la voglia di libertà e di ribellione.

Attraverso le vicende narrate nel primo, ci addentriamo meglio nella storia del principale antagonista che abbiamo avuto modo di conoscere. Approfondiamo, quindi, l’adolescenza di Coriolano Snow, nel nostro presente è presidente e capiamo uno dei traumi che lo ha maggiormente caratterizzato.

#TheBeatles: Now and then

Vi siete ripresi? Noi no. Piangiamo dal 2 novembre 2023: quando l’ultima canzone dei Beatles, “Now and then”, è stata rilasciata al mondo intero. Ultima. Canzone. Dei. Beatles. Non riusciamo neanche a capacitarci di come sia stato possibile, ma tant’è. Eccoci qui. A parlarne.


Ora, l’emotività gioca senz’altro dei brutti scherzi, e conoscendo la storia dei quattro di Liverpool non siamo riusciti a non pensare che questa sia una canzone scritta da John con il desiderio di tornare a lavorare assieme a Paul, George e Ringo. Più con Paul. E non solo per lavorare.

Vi spiegheremo tutto dopo aver letto e tradotto il brano, per ora basta pensare che “now and then” vuol dire “ogni tanto”, “occasionalmente”; ma, a seconda dei contesti, può significare anche “d’ora in poi” e “prima o poi”. Conoscendo la scrittura di John Lennon, sappiamo che amava tantissimo giocare con le parole e i doppi sensi, quindi abbiamo cercato di dare un senso più lennoniano possibile al brano.

martedì 28 novembre 2023

#Venezia80: Ferrari - Recensione

Aspramente criticato quando è approdato al Lido di Venezia, “Ferrari” arriva finalmente in sala per farsi guardare dal grande pubblico italiano. Sarà in sala dal 14 dicembre, ma per noi è giunto il momento di parlarne perché in alcuni cinema godrà di un arrivo un po’ anticipato.

La pellicola diretta da Micheal Mann ci porta all’interno dei retroscena che hanno caratterizzato alcuni dei passaggi della vita di Enzo Ferrari, un uomo ambizioso che ha posto le basi del successo della casa automobilistica che tutti noi oggi conosciamo. Siamo nell’estate del 1957 e l’ex pilota automobilistico Enzo Ferrari è in crisi: la sua attività e il suo matrimonio sono sull’orlo del tracollo e occorre trovare una soluzione per poter risollevare almeno uno dei due aspetti della propria vita. Dopo dieci anni di attività, la bancarotta è vicina e la prematura perdita del figlio Dino non aiuta in nessuna delle due dinamiche. Ci si muove, in questo modo, tra l’ambizione dell’imprenditore e l’umanità delle mura domestiche.

#Personaggi: Regina Carlotta

Ritratto della Regina Carlotta,
Thomas Gainsborough.

Premessa: chi sta scrivendo questo articolo non vuole farlo. O meglio, non è che non vuole perché non sopporta Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, ma perché non le va molto a genio questo revisionismo storico che va molto di moda, ma che di storico non ha nulla.

Per carità, sento dirvi: “Ma Bridgerton and co non vogliono essere storici”, è proprio questo l’errore. In una società pigra e svogliata, che prende per vero solo quello che vede senza informarsi più di tanto, si rischia che le storielle alla Bridgerton and co diventino un vero e proprio manuale di saccenza per apatici intellettuali.
Ma Bridgerton and co vogliono solo parlare della società attuale, senza essere diretti, come faceva Manzoni”. Raga, spoiler: non vi è alcuna dittatura in corso in occidente, si può benissimo fare anche senza ricorrere ai costumi settecenteschi.
E sì, possiamo sembrare saccenti, snob e polemici ma tant’è. Diamo la colpa al preciclo di chi sta scrivendo questo articolo.

Al solito: utilizzeremo i verbi al presente.  

lunedì 27 novembre 2023

#Cinema&SerieTv: Napoleon - Recensione

Quello che è arrivato nelle sale italiane lo scorso 23 novembre è un film decisamente complesso da analizzare. Ci sono diversi aspetti che non funzionano, tra cui la regia di Ridley Scott incapace di calibrare ciò che si vuol portare in scena.
Ciò di cui stiamo parlando, come è deducibile dal titolo di questo articolo, è “Napoleon” una monumentale opera (sulla carta) dalla durata di due ore e quaranta.