Non importa a cosa crediate, in un certo senso non importa neanche se crediate, perché persino l’ateo più convinto si è ritrovato, inconsciamente o no, a chiedersi cosa fare in un determinato momento, a cercare consigli e aiuto e molto probabilmente a codificare i segni dell’Universo.
Ogni volta, infatti, che si prega un dio, ci si sta connettendo direttamente con l’inconscio collettivo e non c’è poi nulla di così mistico. Il termine “inconscio collettivo” è stato coniato da Carl Gustav Jung a indicare un “contenitore” all’interno della psiche universale dove sono raccolti tutti gli archetipi, le forme e i simboli comuni non sono alle società odierne, ma anche a tutte quelle passate e future.
Cercheremo di spiegarci meglio nel corso dell’articolo.