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venerdì 28 gennaio 2022
#Cinema&SerieTv: Hai preso le pillole? - Recensione
giovedì 27 gennaio 2022
#Libri: La grande illusione (I nostri anni sessanta)
Da amanti degli anni sessanta, non potevamo esimerci dal leggere il libro, uscito nel 1996, di Marta Boneschi, giornalista e “boomer” che, con non poca fatica, ha cercato di scrollarsi di dosso quei ricordi illusori di un decennio dove “tutto andava bene”. Ci ha mostrato, invece, un’Italia allo sbando, una prima classe politica democratica che di libertà sapeva e predicava ben poco. Giovani che volevano amare senza limiti, ma che erano perennemente sotto torchio dalla famiglia, dalla società e persino dalla censura.
mercoledì 26 gennaio 2022
#Spettacolo: Bullet Time
#Cinema&SerieTv: Brazen
Nel film conosciamo Grace Miller (Alyssa Milano), una famosa scrittrice di gialli che dopo la presentazione del suo ultimo libro viene chiamata dalla sorella, Kathleen, e invitata a raggiungerla. Le due non si vedono da diversi anni, ma la scrittrice sa della passata dipendenza dai farmaci dell’altra e la lotta per l’affidamento del piccolo Kevin, dopo il divorzio dal marito. Nel frattempo, Grace conosce Ed (Sam Page), un detective della squadra omicidi, suo vicino di casa. Durante un loro appuntamento, Kathleen viene uccisa ed è la sorella a scoprire il corpo. Non solo, la donna viene anche a conoscenza della doppia vita dell’altra (di giorno una professoressa di teatro, la sera veste i panni della dominatrice). La scrittrice decide quindi di dare una mano alla polizia per catturare l’assassino.
martedì 25 gennaio 2022
#Arte: Ritratto frontale di Jeanne Hébuterne
Sebbene le sue opere siano quasi tutti ritratti femminili con lo sguardo spento, oggi ci concentriamo su quel quadro della sua produzione artistica che, insieme a un altro, ne è l’eccezione: “Ritratto frontale di Jeanne Hébuterne”. Si tratta di un olio su tela, realizzato nel 1919 in cui viene rappresentata il vero amore dell’artista livornese: l’omonima pittrice francese che fu per lui musa di diversi dipinti.
Rappresentata a mezzo busto, completamente rivolta verso lo spettatore, la donna del ritratto ha un sorriso dolce, le pennellate le danno una forza magnetica, uno sguardo in cui viene sottolineata la devozione dell’uomo nei confronti della sua musa. Nelle prime rappresentazioni della Hèbuterne, gli occhi vennero rappresentati come blu, ma in questa realizzazione possiamo vedere il colore marrone, quasi come se fosse una donna diversa, se non fosse riconoscibile dai tratta somatici rappresentati. Perché gli occhi sono, quindi, diversi dagli originali?