venerdì 26 novembre 2021

#Spettacolo: La final girl di Ultima notte a Soho

Vi abbiamo già parlato del film “Ultima notte a Soho” e non abbiamo voluto inserire spoiler in quella recensione, ma oggi vorremmo scendere nei dettagli parlandovi più approfonditamente della protagonista: Eloise (Thomasin McKenzie). Vi faremo degli spoiler sul film, proprio per poter cercare di porre l’attenzione su tutte le caratteristiche che la riguardano. In particolare ci concentreremo su archetipi e simbolismi che è possibile individuare con un’attenta visione al cinema.

giovedì 25 novembre 2021

#MustToWatch: Ultima notte a Soho, no spoiler

Visto una volta sola, in sala cinematografica, ma entrato a pieno diritto nei nostri MustToWatch. Il film di cui vi vogliamo parlare oggi è “Ultima notte a Soho”; uno sci-fi che vi trasporterà, con mistero, all’interno della Londra degli anni ’60, per spingervi a guardare un noir dal twist inaspettato.

Cercare di definire la trama di questo film, senza fare spoiler, non è per niente semplice. Come dice il titolo stesso siamo a Soho, un quartiere situato a sud di Londra che - soprattutto in passato - era noto per le frequenti sparizioni che avvenivano tra le sue strade.
Per intenderci, Soho non è distante dalla famosa Picadilly Circus, eppure tra le sue stradine sono stati registrati moltissimi cold case.

#Pensieri: L'arte dell'autocritica

2017
"Anche meno Silviè"
È quello che ho scritto sotto a un post di Instagram in cui veniva chiesto di scrivere tre parole che avremmo voluto dire al "noi stessi" di diciotto anni.

"Anche meno" è una di quelle cose che molto spesso si dice scherzando, ma io ero serissima e mi sono immaginata davvero di dirlo - a brutto muso e anche piuttosto arrabbiata - alla me di diciotto anni.
Ma anche di diciassette. E di sedici. E di quindici.
Vabbè avete capito, dalla metà dei miei quattordici anni (circa) fino ai miei quasi vent'anni è stato tutto un "anche meno Silviè".

In molti mi direbbero che sono troppo dura con me stessa, ma la realtà è che è necessario ogni tanto essere un po' realisti, senza quegli stupidi giudizi che ci piace dare fin troppo spesso su quanto una cosa può essere "troppo" o "troppo poco".
Tra tutti i giudizi, "troppo" e "troppo poco" sono i due che sopporto di meno.

mercoledì 24 novembre 2021

#Arte: Can't Help Myself

"L'arte non può toccare veramente la gente a livello emotivo, ma ti pare? Non è possibile che una tela, una scultura o un'installazione riescano a entrare nel cuore di qualcuno ed emozionare così profondamente."
Ci è stato detto così tante volte che non siamo nemmeno più in grado di ricordarci quante. Ma  in molti hanno avuto la presunzione e l'arroganza di permettersi di pronunciare queste parole. Scusateci se siamo subito così dure, ma sentirsi ripetere sempre la solita solfa dopo un po' stanca, e tra l'altro gli assolutismi ci stanno a dir poco antipatici.
Insomma, ma se noi (o chiunque altro) vogliamo emozionarci di più per dei tagli su una tela invece che per un dipinto di Tiziano saranno problemi nostri? Non credete sia un po' troppo andare a mettere bocca sull'emotività degli altri?

#Costume&Società: I Bersaglieri

Dal 24 al 26 settembre 2021 Roma ha ospitato il 68° Raduno Nazionale dei Bersaglieri. Sono stati giorni ricchi di eventi, che si sono conclusi con la sfilata di domenica in Via dei Fori Imperiali.

Noi ci siamo state, abbiamo assaporato non solo le note della celebre fanfara, ma anche i racconti di chi è stato bersagliere, di chi lo è ancora, delle mogli, delle madri, ma anche di persone appassionate di tutto ciò. Ogni parola è stata per noi fonte di ispirazione, così tanto che di ritorno a casa abbiamo voluto fare una ricerca sulla storia dei Bersaglieri. Se l'articolo ha degli errori, vi preghiamo di dircelo, così da apportare le giuste modifiche.

martedì 23 novembre 2021

#MustToRead: Cronache di un gatto viaggiatore

La sezione “must to read” non è composta da moltissimi libri, ma perché siamo convinte che solo alcuni meritino di stare in quella particolare categoria. Non può mancare in quella lista un libro che abbiamo letto di recente, nato dalla penna di Hiro Arikawa, “Cronache di un gatto viaggiatore”.

Noto come caso editoriale prima in Giappone e poi a livello mondiale, questo romanzo (uscito nel 2021) di neanche trecento pagine ha conquistato il nostro cuore per la delicatezza della storia. Nel libro, viene raccontata la storia da Nana, un gatto maschio nato come randagio e poi preso in casa da Satoru Miyawaki. La loro è un’amicizia quasi simbiotica, costruita passo dopo passo. Nana, chiamato così per la coda a forma di uncino da ricordare un sette, conosce il suo padrone umano per caso, mentre si era addormentato sulla station wagon argentata dell’umano. Satoru, da sempre innamorato dei felini, inizia a stringere con lui un legame “di pancia”, sfamandolo ogni volta che faceva ritorno a casa dal lavoro. In una delle sue passeggiate, però, Nana ha un incidente e con le poche forze si trascina fino a casa dell’umano che, rivivendo il trauma di un altro suo gatto morto per lo stesso motivo, lo porta in una clinica veterinaria, lo fa curare e completa il percorso riabilitativo del micio portandolo a casa propria. Passano insieme cinque anni, fino a quando Satoru non fa entrare Nana nel trasportino, lo carica sulla station wagon argentata e cominciano insieme un viaggio per il Giappone.

#Cinema&SerieTv: Dear Evan Hansen - Recensione

Tra i film in selezione alla Festa del Cinema di Roma vi era un musical dal cast abbastanza popolare: Dear Evan Hansen; pellicola che sarà in uscita la prossima settimana. Noi non sappiamo quanti amanti dei musical ci siano tra di voi lettori, chi sta scrivendo questo articolo spera che siate in molti, ma vi preghiamo di non entrare in sala o di non vedere questa storia se la vostra principale attività sarà quella di sbuffare superate le tre canzoni. È un musical, per tanto gli attori devono cantare per poter esternare la loro emotività. I sentimenti più profondi, amori e paure nello specifico, servono per poter mettere a nudo l’animo dei personaggi e per poterne esaltare la loro caratterizzazione. Quindi… sì! Cantano e pure parecchio, siate consapevoli e approcciate a questa pellicola, come alle altre del genere, informati sul fatto che gli attori sono stati scelti e messi davanti a una telecamera proprio per fare ciò.

Ma parlando più nel concreto, cosa racconta Dear Evan Hansen? E soprattutto chi è Evan Hansen?