(Luca Ferrazzi, Ologramma)
La riflessione dietro questo articolo parte da un presupposto molto semplice: la realtà fisica è strettamente legata al pensiero. Secondo Hegel, il mondo materiale è un prodotto della coscienza, ne consegue che siamo noi stessi a determinare l’ambiente. Cosa succede però, quando le rappresentazioni di più individui si sovrappongono? Un esempio abbastanza tangibile è quello delle aree urbane. Le città racchiudono differenze e somiglianze, sono dei mondi che comunicano molto riguardo i propri abitanti.
Basandoci sull’assioma posto all’inizio dell’articolo, dobbiamo considerare le città come prodotti più mentali che fisici. È il pensiero collettivo che si reifica e materializza.