lunedì 8 settembre 2025

#Libri: Sorgenti

Uscito in tutte le librerie italiane il 26 agosto 2025 per Fazi Editore, “Sorgenti” di Marie-Hélène Lafon è un romanzo molto breve, ma dal significato profondo che con schiettezza e senza impreziosire inutilmente la trama, ci offre uno spaccato nudo e crudo ma finemente scritto della realtà femminile di fine anni Sessanta.

Spesso mi sento dire: “Quanto mi piacerebbe leggere, ma demordo facilmente per la lunghezza dei libri”, ebbene con appena 120 pagine cartacee, questo libro farà sicuramente tornare la voglia a molti di voi.

La traduzione è a cura di Antonella Conti.
  
Estate del 1967, in una fattoria del Cantal. In un pomeriggio caldo e assolato, mentre i bambini giocano fuori in giardino e il marito dorme sulla panca della cucina, la moglie è in attesa di poter sparecchiare. Non può farlo in quel momento perché anche il più piccolo rumore potrebbe svegliarlo di malumore e per questo prendersela con lei come se lui fosse posseduto da una furia animale.     
La donna osserva i bambini, anche loro non sembrano emettere alcun suono, intimoriti come la madre delle reazioni del padre. È in questo silenzio che lei ritorna con la mente al suo passato: a come è iniziato il tutto, al perché si è ostinata a sposarlo, ad accettare una vita senza amore e con solo la paura come sentimento, e come potrebbe andare a finire se continuerà così. Ogni risposta le fa venire voglia scappare, e rimpiange tutte le volte che non l’ha fatto, eppure il divorzio è ancora un’onta insopportabile, che non solo accompagnerà lei, ma anche i suoi figli e la sua famiglia di origine.


Non proseguo oltre per evitare spoiler.

In questo contesto il termine “sorgente” serve a indicare le nostre stesse radici, ma non come un qualcosa di stabile, di “si è sempre fatto così” o l’arrendevole “e così sia”, bensì come un moto di evoluzione, trasformazione, un riconoscere da dove viene il tutto e dove può andare e quindi cambiare, rivoluzionandoci in ogni istante proprio come l’elemento acqua.
Nei diversi punti di vista, del marito e della moglie, vediamo la netta differenza tra il femminile e il maschile, il primo lato di consapevolezza di sé, desideroso di evadere e disposto a tutto per poterlo fare. Il secondo ben piantato sulle proprie credenze che non mette mai in discussione perché vorrebbe dire perdere il controllo, sentirsi fragile, vulnerabile e non più padrone di sé.
In questo scontro di energie c’è in entrambi la voglia di riconoscersi e di ottenere la vera libertà che se da una parte è una ricerca scaturita da un bisogno fisiologico perché a lungo tempo tenuta soffocata, nella seconda è una ricerca più passiva, un credersi libero perché non ci si osserva dentro e non ci si mette mai in dubbio, pensandosi dalla parte del giusto anche quando si è artefice della violenza fisica e psicologica. 
Due persone che hanno la stessa età, sono cresciute nello stesso contesto sociale, ma che hanno avuto esempi di femminilità e mascolinità diversi e che inevitabilmente si ripercuotono sulle decisioni che vengono prese dall’una con coraggio, dall’altro con rassegnazione e vittimismo


Un romanzo perfetto per riconoscere le due parti in ognuno di noi, e per trovare la forza e la determinazione per poter mettere la parola fine alla sofferenza.

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