mercoledì 19 febbraio 2025

#Libri: Tutti i nostri segreti

Uscito in tutte le librerie d’Italia l’11 febbraio 2025 per Fazi Editore, il libro di Fatma Aydemir è un toccante squarcio sulla Germania di fine Novecento dal punto di vista di chi lì è voluto emigrare per trovare una piccola dose di fortuna e stabilità.


Il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung ha così definito il romanzo: “Gli storici della letteratura parleranno di Tutti i nostri segreti di Aydemir se, nel 2122, vorranno raccontare come si scriveva in Germania cent’anni prima”. E io sono molto d’accordo.

Tra Turchia e Germania, seguiamo la storia di un’intera famiglia: dai genitori tradizionalisti e ancorati alla loro cultura e i quattro figli che, seppur tre nati in Turchia, si sentono più occidentali che mai.

La traduzione è di Teresa Ciuffoletti

Hüseyin è finalmente giunto alla pensione e può così dedicarsi a vivere il suo sogno: dopo trent’anni di umile lavoro nelle fabbriche tedesche, ha deciso di tornare a Istanbul con la moglie. Si è comprato un appartamento, lo ha messo a nuovo, ma proprio mentre sta assaporando l’ideale di una nuova vita al suo paese d’origine, ha un malore e si accascia sul pavimento. Poco prima di morire pronuncia un nome: Ciwan.
La vicina di casa avvisa la moglie e i quattro figli che dalla Germania devono correre il prima possibile verso la Turchia per i funerali il giorno seguente.
Conosciamo così la taciturna e sempre arrabbiata Emine, sua moglie; la primogenita Sevda che, risentita perché i genitori non le hanno permesso di studiare a favor di matrimonio e figli, ha interrotto i rapporti con loro durante il divorzio dal marito; Hakan primo figlio maschio che ha su di sé il peso tremendo delle aspettative dei genitori; Peri ribelle, dalla vita sregolata che ha mandato a quel paese le tradizioni dei genitori e lo ha fatto iscrivendosi all’Università di Francoforte; infine l’adolescente Ümit che lotta contro se stesso per paura di non essere accettato.
Stando tutti nella stessa casa dopo anni, in un momento di tremendo dolore, vengono fuori i segreti più inconfessabili di ognuno dei componenti: i figli in perenne lotta tra la parte turca e quella tedesca, tra rigore e libertà, tra leggerezza e dovere… sentono la madre parlare una lingua mai sentita prima con i parenti e, anche lei, con un terribile segreto di cui era a conoscenza solo il marito.

«Der Spiegel» lo ha incluso nella lista dei cento libri tedeschi più importanti degli ultimi cent’anni e non fatico a capirne il perché.

Solo chi ha provato sulla propria pelle l’esperienza del cambio di paese, soprattutto se lontano anni luce dalla propria cultura può comprendere quanto sia difficile integrarsi al cento per cento. In Germania vengono definiti turchi e guardati con sospetto, lo stesso che ritrovano nella loro Turchia perché ormai troppo occidentalizzati.

Un nucleo famigliare che non è mai stato integro pur desiderandolo essere, per sentirsi a casa almeno una volta nella vita.

In questo romanzo l’Aydemir ci mostra uno spaccato fin troppo comune in Germania come in Italia, Francia, Spagna… di chi si sente sempre con gli occhi addosso e non sa come fare a vivere perché ogni mossa viene analizzata e giudicata sempre nel modo più negativo possibile. Una lettura consigliata soprattutto a chi ama i romanzi famigliari o storici e a chi ama scoprire la psiche dei personaggi proprio dai traumi che hanno vissuto.

Incastrare tutti i pezzi del puzzle, alla fine, dà un tono romantico e nostalgico all’intero libro che ci porta anche maggiormente a riflettere su quelle che sono le nostre relazioni famigliari, rivedendole e perdonandole.

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