Avete sentito l’ultima notizia? O forse la penultima o chissà quanto sarà vecchia questa notizia quando sarà pubblicato questo articolo visto il cambiamento repentino, tumultuoso, pericoloso delle situazioni internazionali: la Russia vuole cambiare unilateralmente i confini marittimi con Lituania e Finlandia perché “datati”.
Intanto la Norvegia ha chiuso il confine con la Russia anche a fini turistici. L’Europa si blinda, la Polonia alza muri, l’Ungheria blocca i migranti che si muovono lungo la rotta balcanica sempre più pericolosa, il Mediterraneo è solcato da ogni tipo di imbarcazione carica di migranti, la Gran Bretagna sposta i suoi immigrati clandestini nell’Irlanda del Nord da dove poi passano nella Repubblica di Irlanda ovvero nel lembo più a occidente in Europa.
Le Nazioni Europee sono in fibrillazione a causa dei venti di guerra, non si sa quanto reali e quanto propagandistici che soffiano dal muscoloso macho (sigh!) occupante del Cremlino. Ovviamente tutto questo a pochi giorni dalle elezioni Europee. È ormai assodato che quando ci sono importanti elezioni in Paesi Democratici, i siti internet vengono invasi da fake news, difficili da individuare, difficili da combattere ma che hanno presa sul popolo del web e non solo; anche questa volta la propaganda antidemocratica sta diffondendo “pillole di ansia” sembra di essere tornati agli anni in cui si vendevano e compravano i rifugi antiatomici in attesa di una guerra che non scoppiò ma per contro provocò una corsa al riarmo e alla proliferazione di quelle nucleari che erano state messe al bando nel dopoguerra.
Ma ora, che l’Europa è unita e più forte che negli anni 60/70 quale futuro vogliamo per noi europei? Di sicuro la forza della nostra Unione Democratica fa paura ai regimi autoritari.
Non si può più spingere un Paese contro un altro, non si possono valicare le frontiere reclamando territori anteguerra; fa paura una Unione tra Paesi confinanti dove ci sia libera circolazione di persone, di idee, di beni e servizi, in questo caso non ci sarebbe alcun bisogno di una guerra di annessione (o rivendicazione) di un piccolo territorio che costa tanto sangue innocente e prepara una lunga scia di rancori. Purtroppo l’abbiamo visto con i territori dell’ex Iugoslavia dove ancora oggi piccoli gruppi armati rivendicano il diritto di possesso di piccole enclave e seminano ancora manciate di morti e con le spinte autonomiste della Catalogna e prima ancora dei Paesi Baschi e ancora tra Irlanda del Nord che è ancora territorio britannico e la Repubblica d’Irlanda. Ora questi conflitti non ci sono più, forse sono ancora latenti ma la loro fine è sicuramente un merito della UE.
Ma ora, che l’Europa è unita e più forte che negli anni 60/70 quale futuro vogliamo per noi europei? Di sicuro la forza della nostra Unione Democratica fa paura ai regimi autoritari.
Non si può più spingere un Paese contro un altro, non si possono valicare le frontiere reclamando territori anteguerra; fa paura una Unione tra Paesi confinanti dove ci sia libera circolazione di persone, di idee, di beni e servizi, in questo caso non ci sarebbe alcun bisogno di una guerra di annessione (o rivendicazione) di un piccolo territorio che costa tanto sangue innocente e prepara una lunga scia di rancori. Purtroppo l’abbiamo visto con i territori dell’ex Iugoslavia dove ancora oggi piccoli gruppi armati rivendicano il diritto di possesso di piccole enclave e seminano ancora manciate di morti e con le spinte autonomiste della Catalogna e prima ancora dei Paesi Baschi e ancora tra Irlanda del Nord che è ancora territorio britannico e la Repubblica d’Irlanda. Ora questi conflitti non ci sono più, forse sono ancora latenti ma la loro fine è sicuramente un merito della UE.
Allora ci chiediamo ancora perché dobbiamo votare?
Perché: dobbiamo pensare ad una Unione Europea che rappresenti tutti i popoli Europei;
Perché: l’Europa attraverso i suoi principi contribuisce alla pace e alla sicurezza e allo sviluppo sostenibile della Terra;
Perché: il Parlamento Europeo attraverso i suoi membri eletti emana direttive atte a contribuire alla solidarietà e al rispetto reciproco tra i popoli, al commercio libero ed equo, all'eliminazione della povertà e alla tutela dei diritti umani;
Perchè: assicura il rigoroso rispetto del diritto internazionale per avere sempre e sempre di più un continente in pace;
Perchè: Garantisce la libertà dei cittadini di vivere, studiare o lavorare ovunque nell'UE. E’ il più grande mercato unico del mondo e garantisce aiuti e assistenza allo sviluppo per milioni di persone in tutto il mondo.
Così possiamo viaggiare, studiare, lavorare e vivere in qualsiasi paese dell'UE. La libera circolazione delle persone è possibile grazie al mercato unico dell'UE. L'UE ha eliminato gli ostacoli al libero scambio tra i suoi membri. In altri termini è possibile produrre, vendere e acquistare merci ovunque nell'UE e ne è prova il risultato fallimentare della Brexit che ha provocato un tracollo dell’economia britannica e ricadute negative per l’occupazione, eppure ci sono da parte di alcune frange nazionaliste di alcuni Paesi spinte antieuropee che mirano se non a cancellare a indebolire i risultati ottenuti dalla UE a oggi. Ma quali traguardi ha raggiunto l'Unione europea?
Dal 2016 al 2021, l'Ue ha compiuto progressi significativi in tre obiettivi: lavoro dignitoso e crescita economica, lotta alla povertà e parità di genere. Dopo la ripresa del 2021, il Pil pro capite ha continuato a crescere anche nel 2022 e gli investimenti hanno raggiunto un nuovo picco del 23,2%.
Qualsiasi individuo che sia cittadino di uno Stato membro dell'UE è automaticamente cittadino europeo. La cittadinanza dell'UE comporta determinati diritti, i quali sono enunciati negli articoli 18-25 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
Per chi vuole saperne di più questo è il sito ufficiale della Comunità Europea e questi sono al momento i 27 Stati membri: Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Svezia.
Dal 2016 al 2021, l'Ue ha compiuto progressi significativi in tre obiettivi: lavoro dignitoso e crescita economica, lotta alla povertà e parità di genere. Dopo la ripresa del 2021, il Pil pro capite ha continuato a crescere anche nel 2022 e gli investimenti hanno raggiunto un nuovo picco del 23,2%.
Qualsiasi individuo che sia cittadino di uno Stato membro dell'UE è automaticamente cittadino europeo. La cittadinanza dell'UE comporta determinati diritti, i quali sono enunciati negli articoli 18-25 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.
Per chi vuole saperne di più questo è il sito ufficiale della Comunità Europea e questi sono al momento i 27 Stati membri: Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Svezia.
Altri Paesi chiedono di entrare in questa grande famiglia ma a ciascuno di questi, sia che siano già membri, sia che vogliano esserlo in futuro va ricordato che la Democrazia è un dono prezioso che ci è stato trasmesso dalle generazioni precedenti. Era il loro obiettivo e hanno lottato per raggiungerlo. Non dobbiamo mai dare per scontata la democrazia. Spetta a noi proteggerla, rafforzarla e trasmetterla alle generazioni future. Perché più persone votano, più forte diventa la democrazia.
Vi ricordate il motto di Barack Obama?
Yes we can
Yes we can
La Pace, la Democrazia, la Libertà vanno perseguite e difese giorno per giorno quindi mettiamoci in fila davanti ai seggi e votiamo per la Nostra Casa Comune per il bene nostro e delle generazioni future; divisi siamo un granello, uniti siamo un continente.
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