Arrivato ottobre, noi di 4Muses siamo in pieno countdown per la nostra festa preferita. Amiamo i giorni che scorrono e ci portano verso Halloween.
La “Spooky-Season”- stagione spaventosa - è tra i periodi dell’anno che più mi mettono di buon umore; l’orrore è nelle mie corde fin dalla più tenera età.
Per chi, come noi, ama questo genere di certo non può perdersi il consiglio #Musttowatch di questo articolo. Oggi, infatti, vi vogliamo parlare di uno dei thriller-horror che arricchisce il palinsesto Netflix, una disturbante pellicola diretta da Richard Shepard che trascina il suo pubblico nell’ossessione per la perfezione. Siamo qui, infatti, per spingervi a guardare “The Perfection”.
Quando parliamo di “horror disturbante” intendiamo scinder dal macro-genere del terrore quelle pellicole che inseriscono elementi in grado di colpire direttamente la psiche dello spettatore.
Confesso che guardando questo film mi si è proprio stretta la bocca dello stomaco perché ciò che viene mostrato mette in luce quanto effettivamente il “mostro” sia costituito dall’uomo stesso.
Non siamo, dunque, davanti a un terrore inumano, al contrario, sono le due protagoniste e i personaggi che ruotano intorno a loro ad essere l’elemento perturbante.
Fin da i primi istanti veniamo catapultati nella storia di Charlotte (Allison Williams), una ragazza prodigio che a causa della malattia della madre è stata costretta ad abbandonare prematuramente un prestigioso ed esclusivo conservatorio. Spinta dalla volontà di tornare all’interno di quella cerchia esclusiva, dopo il lutto materno, si reca a Singapore, venendo così a contatto con la nuova prediletta dei suoi insegnati: Elisabeth (Logan Browning). L’incontro tra le due le trascinerà un percorso perverso e sinistro, un vortice dalla terribili conseguenze.
Al di là della storia, di cui vi accennerò i particolari più avanti, questo film va decisamente visto proprio per via del suo cast. Iniziando con Allison Williams - dichiarata, da numerose testate la nuova “sceam queen” - già da “Scappa - Get Out” ha dimostrato il suo talento muovendosi in modo accattivante all’interno del thriller-horror. E il modo con cui indossa i panni del suo personaggio in The Perfection non fa altro che confermare il suo talento. Le sue espressioni sono in grado di catturare l’attenzione dello spettatore, il colore chiaro dei suoi occhi contribuisce a creare quell’atmosfera disturbante che governa tutto il film.
Al suo fianco troviamo: la giovane e capace Logan Browning; Alaina Huffman, nota ai fan della serie tv Supernatural, che riesce a stregare nonostante la marginalità del suo ruolo; e infine Steven Weber, attore con maggiore esperienza, che riesce a incarnare il ruolo di mentore e non solo.
The Perfection ha una particolare struttura narrativa, infatti, è suddiviso in quattro atti e il titolo di ognuno di essi suggerisce una chiave di lettura per quello che successivamente avverrà. Si viene fin da subito catapultati all’interno del dramma, della gelosia, come se la storia volesse premere l’acceleratore verso lo scontro fisico e intellettuale tra le due protagoniste. Charlotte è attratta e affascinata da quella che appare inizialmente come una sua rivale. Ammirazione e sesso tessono i primi fili di un innesco potente e permeante. Un cigno nero che però cambia così rapidamente percorso da rendere complicato parlarne, senza rovinarne l’intreccio. La musica, unita alle impeccabili espressioni delle due attrici protagoniste riesce ad attirare minuto dopo minuto lo spettatore allo schermo. Si viene incuriositi, incapaci di captare quelli che sono i dettagli delle ragioni che spingono gli eventi.
Il doppio-gioco la fa da padrone e diviene l’elemento centrale in grado di costruire il vero cuore del film.
Si è portati a credere di avere la possibilità di intuire come andrà a concludersi la storia, ma la verità è che in scena viene mostrato solo quello che il regista vuol far credere. Le scene stesse, così, diventano dei veli che celano una profondità d’azione in grado di ingannare lo spettatore. Una superficie sotto alla quale tutto si muove su equilibri mentali delicatissimi, esponendo così la fragilità e la forza della psiche umana. Una miscela "orrorifica" e "adrenalinica" in grado di cambiare rotta talmente tanto rapidamente colpire in pieno viso lo spettatore. Una storia che si dimostra in grado di inebriare i sensi e di sconvolgere la sensibilità.
La perfezione diviene così sinonimo di perversione, dramma e ossessione, per una vendetta che porta, nell’epilogo, quel sapore che lasciava la visione di film come “The Hostel”.
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