Così Tacito, lo storiografo e senatore romano, descrive la caccia selvaggia. Malgrado questo particolare evento affondi le sue radici nella cultura germanica e nella mitologia nordica, noi di 4Muses siamo qui per raccontarvi la versione italiana. Sebbene se ne parli poco, fa parte soprattutto della cultura alpina o comunque dell’Italia settentrionale.
Scalpitio di zoccoli nella notte, ululati dei cani a caccia, urla demoniache e luci lontane sono elementi tipici che troviamo nella caccia selvaggia. E in effetti, si tratta proprio di una caccia. A capo vi è Teodorico Il Grande, prima Re degli Ostrogoti, poi Re d’Italia. Secondo l’ottica cristiana, a scacciare questo Corteo Infernale sarebbe l’intervento religioso. Nella versione nordica del mito, la caccia selvaggia è guidata da Odino in groppa a Sleipnir, il suo cavallo nero a otto zampe, che solcano i cieli il giorno del solstizio d’inverno. Coloro che la schiera furiosa trova sul suo cammino vengono rapiti e condotti nel regno dei morti.
In italiano viene chiamata in vari modi: in Lombardia prende il nome di Caccia Morta o Caccia del Diavolo, in Piemonte Corteo dla Berta o Càsa d'i canètt, a Belluno Caza selvarega o Caza noturna e in Trentino Cazza selvadega.
Anche Dante menziona questa particolare battuta di caccia, nel Canto XIII della sua “Divina Commedia”:
Noi eravamo ancora al tronco attesi,
credendo ch'altro ne volesse dire,
quando noi fummo d'un romor sorpresi, similemente a colui che venire
sente 'l porco e la caccia a la sua posta,
ch'ode le bestie, e le frasche stormire. Ed ecco due da la sinistra costa,
nudi e graffiati, fuggendo sì forte,
che de la selva rompieno ogni rosta.
Nel “Decameron” di Boccaccio possiamo trovare riferimenti di questo tipo: nella novella “Nastagio degli Onesti” (giornata V, novella 8) un venerdì di maggio, passeggiando per il bosco, Nastagio vede una giovane donna nuda corre fra gli alberi, inseguita da una muta di cani e da un cavaliere armato di spada. Nastagio cerca di soccorrerla, ma il cavaliere non glielo permette. Le apre la schiena per estrarne il cuore e gettarlo in pasto ai cani, prima che la giovane si ricomponga e riprenda la sua fuga.
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