In questa premessa parlerò in prima persona, perché ci tengo particolarmente.
“Vorrei che fossi qui”, di Jodi Picoult, non è stato tra i libri che ho scelto personalmente, sarebbe dovuto andare a un’altra persona, ma come sempre accade nella vita, sono le situazioni più inaspettate quelle a essere considerate le migliori.
Anche se la Fazi Editore, che ringraziamo sempre di cuore, lo ha mandato in anteprima, ho potuto leggerlo solo qualche giorno dopo la sua uscita, il 25 ottobre 2022.
Ebbene, nonostante sia appena iniziato novembre mentre sto scrivendo questo articolo e manchino quindi due mesi, sei o sette libri da leggere, posso dire con orgoglio che il libro della Picoult ha vinto il mio personalissimo premio di “miglior libro del 2022”, e nell’articolo spiego il perché.
Voglio anche ringraziare chi ha dovuto rinunciare a leggere il libro, così da portelo fare io. Grazie, davvero!
“Vorrei che fossi qui”, di Jodi Picoult, non è stato tra i libri che ho scelto personalmente, sarebbe dovuto andare a un’altra persona, ma come sempre accade nella vita, sono le situazioni più inaspettate quelle a essere considerate le migliori.
Anche se la Fazi Editore, che ringraziamo sempre di cuore, lo ha mandato in anteprima, ho potuto leggerlo solo qualche giorno dopo la sua uscita, il 25 ottobre 2022.
Ebbene, nonostante sia appena iniziato novembre mentre sto scrivendo questo articolo e manchino quindi due mesi, sei o sette libri da leggere, posso dire con orgoglio che il libro della Picoult ha vinto il mio personalissimo premio di “miglior libro del 2022”, e nell’articolo spiego il perché.
Voglio anche ringraziare chi ha dovuto rinunciare a leggere il libro, così da portelo fare io. Grazie, davvero!