mercoledì 9 novembre 2022

#TheBeatles: While my guitar gently weeps


Come vi abbiamo promesso in precedenza, non è nostra intenzione parlare solo ed esclusivamente della McLennon, ecco perché oggi abbiamo scelto di analizzare il capolavoro di George Harrison: “While my guitar gently weeps”, contenuta nel “White Album” (1968).

Lo sappiamo, il White Album è uno dei migliori del gruppo, e questo brano è sicuramente il migliore dell’album.
La canzone, secondo Rolling Stones, è al 136esimo posto tra le 500 più grandi canzoni di tutti i tempi e al settimo tra le 100 più grandi canzoni chitarristiche di tutti i tempi. Nonostante questo, però, John, Paul e Ringo non furono abbastanza collaborativi nel brano di George, per questo quest’ultimo dovette affidarsi al suo amico Eric Clapton per la chitarra solista.

Nell’articolo “Watching the wheels”, chi sta scrivendo l’articolo (Frè) vi ha raccontato di come la canzone le faccia pensare a John Lennon come se fosse il suo migliore amico. Ecco, lo stesso accade con George in “While my guitar gently weeps”. 

martedì 8 novembre 2022

#Cinema&SerieTv: Dampyr - Recensione

Il pubblico italiano ha diffidenza nei riguardi di prodotti cinematografici realizzati da maestranze italiane che riguardino il genere. Nonostante, infatti, per anni -in passato- siamo stati tra i principali creatori di miti e diffusori di un immaginario orrifico decisamente florido; oggi, quando viene annunciato un film nostrano, si reagisce sempre con timore. Quando abbiamo smesso di saper fare buon cinema? Quanto effettivamente il pubblico ormai è sfiduciato nei riguardi di questo tipo di prodotti?

#Racconti: il termosifone e il caldaista

È ormai novembre, ma nella dimora del caldaista la temperatura ambiente non è affatto fredda. Nella cucina sembra primavera e in bagno sembra di stare ai caraibi. La stanza da letto è addirittura calda, si può dormire senza coperte. Il caldaista non ci fa neanche troppo caso, almeno non finché viene chiamato in causa dal suo termosifone. Sì, il suo termosifone parla. No, non è un universo fantascientifico dove gli elettrodomestici parlano. Ma quel termosifone parla comunque.

lunedì 7 novembre 2022

#StorieRomane: Rione Trastevere

L’autunno ci ha fatto tornare stabili a Roma, per questo abbiamo avuto modo di assaporarla di nuovo, di vivere le sue strade e di sentirci un po’ come Carrie Bradshaw quando aveva i suoi appuntamenti con la città.

Oggi vogliamo parlarvi di un quartiere popolare e signorile allo stesso tempo, storico quanto moderno, in continuo movimento e sicuramente conosciuto da chiunque, anche da chi a Roma non ha mai messo piede: parliamo del rione Trastevere, famosissimo e celebrato sia in film che in canzoni popolari.

Il rione ha dato il natale ad Alberto Sordi, ed è simbolo di fede – calcistica e morale – romana a tutti gli effetti. Il rione ha un suo stemma: un leone d’oro in campo rosso a simboleggiare la potenza e la maestà, qualità che non mancano ai trasteverini doc.

sabato 5 novembre 2022

#Racconti: Il cronista nero

In questa città non succede più niente. E di per sé non è qualcosa di negativo: nessun furto, nessun omicidio, nessun rapimento, non si sente parlare neanche di evasione fiscale.

Che l’amministrazione abbia finalmente trovato la chiave di volta per estirpare il male dalla città?

#Halloween: X - A sexy horror story

Negli scorsi giorni, in occasione della Spooky Season, vi abbiamo recensito Pearl: pellicola che abbiamo visto a Venezia79, girata contemporaneamente al film che vi consigliamo di vedere oggi. Sempre diretto da Ti West e interpretato da Mia Goth (qui nel duplice ruolo di Pearl e di Maxine), la storia che tratteremo è successiva agli eventi che accadono in Pearl, nonostante cronologicamente sia arrivata alla sala precedentemente. Entrambe, infatti, sono uscite quest’anno, ma con qualche mese di distanza, giusto il tempo di fornire allo spettatore i mezzi necessari per poter conoscere la storia narrata da West.

venerdì 4 novembre 2022

#MustToWatch: Il buco - L'inferno di Dante metafora della società odierna

Se siete deboli di stomaco evitate come la peste il film approdato su Netflix qualche anno fa. “Il Buco”, infatti, è una di quelle pellicole fatte per chi nel grottesco naviga da un po’. Presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival il 6 settembre 2019, rappresenta l’esordio per il regista Galder Gaztelu-Urrutia.

Goreng (Ivan Massagué) si risveglia all’interno del livello 48 di un luogo chiamato “La fossa”, al suo fianco vi è l’anziano Trimagasi (Zorion Eguaileor) che inizia a spiegargli come funzionano le cose. La fossa è un luogo di contenimento, simile a un carcere, ma in verticale, una sorta di purgatorio dantesco anche per via di quella che dovrebbe essere la sua funzione.