mercoledì 9 febbraio 2022

#Arte: La Nascita di Venere

Molti artisti, nel corso dei secoli, sono rimasti affascinati dalla nascita della dea della bellezza, da Venere stessa, nata dalla spuma del mare. Oggi non parliamo del quadro di Botticelli, ma puntiamo l’attenzione su un’altra opera meravigliosa di un artista che abbiamo già citato in passato, ovvero Alexandre Cabanel.

Questo olio su tela è stato realizzato nel 1862 e oggi appartiene alla collezione del Musèe d’Orsay di Parigi. Come avevamo detto nell’articolo su Fedra, “La nascita di Venere” (La naissance de Vénus) rappresenta il momento più alto della produzione artistica di Cabanel. L’opera venne esposta al Salone l’anno dopo la sua produzione, nel 1863 e subito fu un successo.

#Pensieri: Piccoli inconvenienti

Che voi siate role player, autori di fanfiction, scrittori su Amazon, o scriviate sotto qualche casa editrice, poco importa. Sono convinta che abbiamo una cosa in comune: l’attaccamento ai personaggi.

22 settembre 2021, ore 14:42

Sì, voglio scrivere questo articolo come se fosse una pagina del mio diario segreto. Stamattina mi sono vista con Aida per un pranzo veloce. Passava dalle parti dell’Eur-Tre Fontane, e perché non vederci? Tra le tante cose da organizzare - eventi, progetti, la Radio, gli articoli… - mi è scappato il confessarle: “Non so che articolo fare, da quando ho ripreso a scrivere Penny Lane, ho in mente solo Agatha”. Lei mi ha risposto: “Fai un Pensieri, su come Agatha faccia parte di te.”

Detto, fatto. In questi giorni ho sicuramente torturato anche Manu e Silvia, perché sono ripiombata nel mio momento fangirl sui Beatles. Non che sia mai finito, sia chiaro, semplicemente ci sono degli alti e bassi. Quello che più mi distrugge è l’aver creato una storia meravigliosa - sempre con umiltà - che non è ancora abbastanza conosciuta, ma che soprattutto non è reale.  

“Mi piace il modo in cui racconti le storie, quasi ci rimango male che non sia vera.”

-Gianluca

martedì 8 febbraio 2022

#Libri: La custode dei Peccati

Per ogni peccato, un cibo. Per ogni confessione, il silenzio. Ma la verità non si può tacere per sempre.

Queste sono le parole che capeggiano sulla copertina de “La custode dei peccati” di Megan Campisi, il suo romanzo d’esordio uscito proprio quest’anno ed edito dalla casa editrice Nord. Potremmo dire tranquillamente che si tratta di una partenza col botto, dato che è presente in tutte le librerie come lettura consigliata. Ma di cosa parla questo romanzo?

Seguiamo la storia di May Owens, una ragazza orfana che viene imprigionata per aver rubato un pezzo di pane. Mentre attende la sua condanna per impiccagione, i giudici scelgono per lei una sorte ben peggiore della morte: diventare una mangiapeccati. Le viene messo un collare intorno al collo, la lingua macchiata con la S di “sin” (peccato) ed è costretta a fare voto di silenzio. Il ruolo della mangiapeccati è quello di chi dà l’estrema unzione a chi si trova in punto di morte: a ogni peccato confessato, la suddetta dovrà mangiare il cibo corrispondente, assumendo sulla propria anima la colpa della persona morente, cosicché quella possa ascendere al Paradiso. Così May comincia ad apprendere il mestiere da un’altra mangiapeccati, Ruth. Disprezzate ma indispensabili, le mangiapeccati sono solo donne e vengono continuamente cercate da tutti, dai ricchi ai più poveri della scala sociale. Convocate entrambe a corte, ascoltano la confessione di una delle dame della regina, ma sulla sua bara compare un cuore di cervo, pietanza corrispondente all’infanticidio, peccato però non confessato dalla dama. Ruth si rifiuta di portare a termine il suo lavoro, venendo imprigionata. Temendo per la sua stessa sorte, May mangerà il pasto, giurando di fare giustizia per la sua mentore e amica. Non sa, però, che si troverà coinvolta in un complotto reale che metterà in serio pericolo la sua stessa esistenza.

#Cinema&SerieTv: Birds of Prey su Netflix

Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn
è l’ennesimo tentativo della Warner Bros di cercare di creare un universo cinematografico per i personaggi DC, degno rivale della Marvel. Approdato in questi giorni sulla piattaforma di Netflix, non possiamo fare a meno di parlare di questo film del 2020. Per quale ragione? Beh... già quando era uscito in sala non ci aveva convinte poi molto, ma riguardandolo a distanza di un anno delle cose da aggiungere ci sono eccome.

Prima di addentrarci nel cuore di questa recensione, non possiamo fare a meno di accennare a ciò che si nasconde dietro questo progetto. Birds of prey, infatti, è un progetto tutto al femminile per quanto riguarda il retro-macchina da presa. E per un film che sembra voler parlare della psicologia di un personaggio complesso come quello di Harley Quinn è sicuramente un’ottima mossa di marketing.

sabato 5 febbraio 2022

#Personaggi: Tammy Faye, la vera storia

Nata sotto il segno di pesci, il 7 marzo del 1942, Tammy Faye è un personaggio assai discutibile della storia dello show business americano. Il suo ritratto, forse romanzato neanche troppo, è stato portato in scena dalla stupenda Jessica Chastain nel film: Gli occhi di Tammy Faye. Questo film è stato presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma lo scorso ottobre. Ma non è la prima volta che Tammy si scontra con la propria immagine o la propria rappresentazione; infatti nel 2000 era stato realizzato un documentario sulla sua figura.

#DivinaCommedia: Canto IX

Continua la nostra analisi della Divina Commedia dal punto di vista esoterico. Premettiamo che il nono canto è molto difficile emotivamente. Potrebbe ricordare molto beme un thriller dei nostri tempi. In effetti il Canto IX è tra i nostri preferiti, proprio perché ci mette faccia a faccia con il senso del terrore. Vi ricordiamo ancora che non stiamo qui per darvi nozioni già apprese a scuola, ma per portare alla luce gli insegnamenti di Dante che sono rimasti nascosti per troppo tempo. Stiamo diventando noiose, lo sappiamo.

venerdì 4 febbraio 2022

#Arte: Ettore e Andromaca

Ci sono degli abbracci che rimangono nella storia, che sia condivisa o personale. Ci sono delle strette che scaldano il cuore e quelli mancati che fanno male. Oggi parliamo proprio di quest’ultimi, in particolare per descrivere l’opera di De ChiricoEttore e Andromaca”. Si tratta di un olio su tela realizzato nel 1917 e oggi conservato nella Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Ettore, dunque per me tu sei padre, sei tenera madre,
fratello sei per me, sei florido sposo. Oh, t’imploro,
muoviti adesso a pietà! Rimani con noi sulla torre,
non lasciar orfano il bimbo, né vedova me tua compagna!

Nel mito di Omero, Ettore era il principe di Troia, sposo di Andromaca e padre di Astianatte. Durante la guerra narrata nell’Iliade, il principe troiano si trova costretto a combattere contro Achille. Nello scontro perirà, le sue urla strazianti arriveranno fino all’accampamento dove l’amata moglie attende, inutilmente, il ritorno del marito. Per farsi ancora più beffe dello sconfitto, Achille legherà addirittura le caviglie del morto al proprio carro, per farlo strisciare nella polvere.