“L’Eur è un quartiere molto congeniale a chi fa di professione il rappresentante di immagini”
-Federico Fellini
Tra il fiume Tevere e la via Laurentina sorge l’Eur, acronimo di Esposizione Universale Roma. Un quartiere immenso, se si pensa che è più grande della città di Milano. Il progetto infatti, nasce proprio per questo: donare alla città di Roma una città al suo interno. Piena di verde, di natura, ma anche di monumenti, uffici e zone residenziali. Una città nella città, come viene sempre descritto.
“La Terza Roma si dilaterà sopra altri colli lungo le rive del fiume sacro sino alle spiagge del Tirreno”.
Il Fascismo, si sa, ha le sue radici nel movimento futurista. Intorno agli anni Trenta Mussolini aveva deciso di espandere la città di Roma, creando una nuova zona che arrivasse fino al mare e che avesse un’architettura moderna, ma che doveva ricordare quella della Roma Imperiale.
Nel 1935, quando Roma venne candidata come sede dell’Esposizione Universale del 1942, ci fu l’occasione per dare vita a questo progetto. Si cominciò a pensare di costruire, infatti, delle strutture stabili finalizzate all’utilizzo per l’Expo.
Fu scelta una zona lontana solo sei chilometri al sud dal centro di Roma, fino alle Tre Fontane. Il luogo avrebbe visto sorgere una vera città che non si sarebbe smantellata dopo l’esposizione. Questo progetto venne nominato inizialmente E42.
Il massimo esponente del progetto dell’Eur fu l’architetto Marcello Piacentini, il quale aveva il compito di rendere eterna la nuova Roma attraverso un’architettura razionalista e geometrica. È proprio di Piacentini la via Imperiale (oggi Via Cristoforo Colombo), un’autostrada dentro la città che collega il centro storico con il quartiere di Ostia e che passa direttamente per l’Eur.
La costruzione iniziò nel 1937, ma con l’entrata in guerra venne sospeso nel 1942.
Entro quella data si portò a termine la costruzione del Palazzo della Civiltà italiana (per i romani il Colosseo quadrato), il Palazzo delle Forze Armate, la chiesa di San Pietro e Paolo, il Palazzo dei Congressi, la piazza dell’Impero (oggi piazza Marconi) con l’obelisco centrale. I lavori per il laghetto artificiale (Laghetto dell’Eur) vennero iniziati ma abbandonati.
I lavori ripresero negli anni Cinquanta, quando in vista delle Olimpiadi del 1960, il quartiere fu completato con la realizzazione del Palazzetto dello Sport e il completamento del Laghetto dell’Eur. È sempre degli anni Cinquanta la nascita del Luneur, ancora oggi uno dei luoghi simbolo del quartiere.
L’espansione del quartiere è durata fino agli inizi degli anni Novanta, facendo diventare il quartiere il più importante centro finanziario e terziario della capitale. Infatti, insieme ai Parioli, il quartiere ha risentito maggiormente la crisi economica dovuta alla Pandemia.
Per la sua particolarità è un set a cielo aperto, ed è per questo scelto per molti film e pubblicità, sia italiani che internazionali.
Federico Fellini lo preferì nel 1962 per “Boccaccio ‘70”, Michelangelo Antonioni girò diverse scene del film “L’Eclisse”, Sidney Salkow girò qui nel 1964 il film fantascienza/horror “L’ultimo uomo della Terra”, di produzione italoamericana. Una parte del film “Tenebre” (1982) di Dario Argento è interamente girata all’Eur, ma anche “Titus” (1999) di Julie Taymor, “Equilibrium” di Kurt Wimmer (2002), “Spectre” di Sam Mendes (2015) hanno scene girate completamente all’Eur.
Non mancano i videoclip musicali: “Inno nazionale” di Luca Carboni (1995), “Il cammino dell’età” di Gigi D’Alessio (2001), "Salirò" di Daniele Silvestri (2002), “Indimenticabile” di Antonello Venditti (2008) sono tutti girati all’Eur.
Quasi tutte le serie tv
italiane ambientate a Roma hanno scene girate all’Eur. Vi possiamo citare: "Ris
Roma-Delitti imperfetti", "Romanzo criminale", "Gomorra", "Suburra", "Skam Italia" e non solo.
Dal 2018 ospita l’E-Prix di Roma della categoria Formula E.
Potete raggiungere facilmente il quartiere prendendo la linea B della metropolitana e scendendo alle fermate: Eur Magliana, Eur Palasport, Eur Fermi e Laurentina.
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