Come avrete ben capito, noi di 4Muses siamo affascinate dal cercare cosa si cela dietro qualcosa che magari è sotto gli occhi di tutti. Spulciando Netflix, ci siamo imbattute in un “film anime”, chiamato “Miyo – Un amore felino” (il cui titolo originale tradotto sarebbe “Volendo piangere, fingo di essere un gatto”), uscito nel 2020 e diretto da Jun'ichi Satō (regista anche delle varie stagioni di Sailor Moon, Doremi, Romeo x Juliet, Neo Genesis Evangelion e molto altro), mentre la trama è stata scritta da Mari Okada (che si era occupata già di Ano Hana).
La storia segue le vicende di Miyo Sasaki, una ragazzina di quattordici anni follemente innamorata del suo compagno di classe, Kento Hinode. Una sera, Miyo incontra un misterioso gatto che le dà in dono una maschera, in grado di renderla un gatto. Sfruttando a proprio vantaggio la situazione, la ragazzina usa la metamorfosi per avvicinarsi a Hinode e tutto va per il meglio, al punto che lui si convince che quel micio sia la reincarnazione del suo amato cane Taro, passato recentemente a miglior vita. Le cose vanno come sperato, o almeno Miyo crede sia così, perché in realtà più tempo la ragazza passa sotto forma di gatto, più la metamorfosi diventerà permanente.