giovedì 29 ottobre 2020

#Libri: La ragazza con l'orecchino di perla

Se amate leggere non potete non conoscere questo libro pubblicato per la prima volta nel 1999 e scritto da Tracy Chevalier e dal quale è stato tratto un film dallo stesso titolo nel 2003.

Come tutti i libri estremamente famosi e chiacchierati anche "la ragazza con l'orecchino di perla" è vittima di chi decide di snobbarlo a prescindere, solo per la sua fama e vi diremo la verità: noi di 4Muses per un periodo siamo state quel tipo di persone, prima di deciderci a leggere questo libro e di superare quelli che possono essere dei paletti mentali (sciocchi) che noi stesse ci imponevamo.

Tutto gira intorno a uno dei quadri più celebri del pittore seicentesco Johannes Vermeer, nonché uno dei quadri più celebri della storia dell'arte.

In questo romanzo la Chevalier si diverte ad immaginarsi la storia che si nasconde dietro al quadro, di cui si sa ben poco nella vita reale.

mercoledì 28 ottobre 2020

#Halloween: Al di là della Luna

Una leggera nebbia creava l’illusione di una coperta velata che avvolgeva le tombe a terra del cimitero. Othila camminava lungo il sentiero acciottolato, con lo sguardo sempre rivolto verso la Luna. Luna piena, di 31 ottobre. Sorrise: era l’anno giusto.         
Avvertì il gatto nero miagolare a un passo dal secondo quadrante, si fermò e chiuse gli occhi.

We all come from the Goddess, and to Her we shall return like a drop of rain flowing to the Ocean”.

#MustToWatch: The Nightmare Before Christmas

Siamo nella settimana che precede Halloween; ci addentriamo dunque nel terrore e quale modo migliore per iniziare a farlo se non con un classico dell’animazione Disney? 

Si, perché che ci crediate o meno, il film d’animazione di cui vi consigliamo la visione è proprio dalla major che tutti, indipendentemente dall’età, abbiamo imparato ad amare. Il film in questione è The Nightmare Before Christmas, la cui paternità registica è erroneamente stata attribuita al magnifico Tim Burton. Per quanto, infatti, l’ideazione sia stata di Tim Burton, il regista in realtà era impegnato nella realizzazione di un’altra pellicola, quando nel 1993 iniziò la lavorazione del meraviglioso Jack Skeletron. A dirigere lo scheletro più amato di sempre è Henry Selick, lo stesso di Coraline e la porta magica per intenderci. 

martedì 27 ottobre 2020

#Halloween: La Contessa

Feci riempire la vasca per il bagno e la mia serva mi intrecciò i capelli in modo che non si bagnassero, mi tolse la camicia da notte bianca che indossavo e la posò sulla piccola toeletta in legno

"Quando avete finito chiamatemi, sarò qua fuori la porta." fece un piccolo inchino e si chiuse la porta dietro sé.

Infilai prima un piede e poi l'altro e il sangue mi avvolse i polpacci e poi mi immersi fino al collo.

Quella servetta, per quanto stupida fosse, sapeva sempre dove trovare le vergini migliori, quelle col sangue più puro. Mi leccai le dita intrise di quel caldo liquido. Sapeva di metallo. Buono.

#StorieRomane: Statue Parlanti e Pasquino

Passeggiando per Roma, non è insolito imbattersi in alcune statue dall’aspetto quasi divertente, pezzi di marmo danneggiati che fanno bella mostra di sè. Alcune, addirittura, sembrano essere proprio in posa per farsi fotografare, indolenti alle prese in giro dei passanti nonostante il loro discutibile aspetto. Pasquino, Madama Lucrezia, Marforio, il Babbuino, il Facchino e Abate Luigi, per un totale di sei, costituiscono la serie delle “Statue parlanti”.

Le Statue Parlanti sono un complesso artistico i cui pezzi sono sparsi per tutta la città. I Romani erano soliti  affiggerci sopra messaggi satirici, anonimi, spesso contro i governanti, esprimendo così malumore popolare nei confronti del potere, della corruzione ed dell'arroganza dei suoi rappresentanti. Questi bigliettini, appunto, prendevano il nome di “pasquinate” e la statua più nota di questo gruppo si chiama “Pasquino”.

lunedì 26 ottobre 2020

#Halloween: La Lanterna

Se c’era una cosa che non mancava ad Adam, quella era la perseveranza. Ormai aveva cercato il padre in lungo e in largo, studiando nei minimi dettagli le carte che aveva lasciato a casa, cercando di capire se se ne fosse andato per debiti di gioco o per una qualche relazione clandestina, ma nulla. Un giorno il padre se ne era andato ed era sparito nel nulla.

Anche il nonno di Adam un giorno era sparito, una lunga discendenza fatta di primogeniti maschi che sparivano nel cuore della notte del 31 ottobre. Il ragazzo non credeva alle leggende, era un uomo ormai, dall’alto dei suoi sedici anni, ed era convinto che la maledizione della loro stirpe, così definita dal padre anni addietro, si potesse spiegare con termini scientifici. Sembrava, infatti, che un loro avo avesse sconfitto la Morte, ingannandola. Questa, per ripicca, si era poi vendicata, strappando dal mondo i suoi figli e nipoti. Secondo la leggenda, non si sarebbe fermata fino a che non avesse epurato il mondo dalla famiglia di colui che si era burlato di lei.

#Libri: Malavita

Noi di 4Muses abbiamo già recensito un romanzo di Giankarim De Caro, potete leggere l’articolo cliccando qui. Siamo qui oggi per aprire una finestra su un altro romanzo dell’autore: Malavita.

Come ben sapete, siamo solite dare voce a chi non può parlare, o non vuole perché troppo stanco di non essere ascoltato. In una sorta di verismo del nuovo millennio, Giankarim De Caro fa lo stesso, facendoci entrare nella vita difficile di quattro donne di strada.

“Le parole hanno il valore che dà loro chi le ascolta”

-Giovanni Verga

Ambientato dagli inizi del Novecento, fino a metà anni Quaranta, il libro narra la vita di quattro giovani donne siciliane: Lucia, Provvidenza, Pipina e Grazia. Il linguaggio di De Caro è schietto, diretto, così come la sua scrittura. Le scene forti e strazianti ci tengono incollati al romanzo e di certo non stiamo esagerando se in alcuni passaggi sembra di leggere Verga o Capuana.