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martedì 1 aprile 2025

#Racconti: Descrizione di un altro luogo che non esiste

Non c’è la luna piena e non ci sono le stelle, non si trova vicino e non si trova lontano.

Delle colonne greche che mancano e delle scalinate assenti. Non sono cresciuti dei rampicanti adornando quella bellezza classica. Non potrebbe essere un santuario nascosto all’interno di un bosco. Non sarebbe nemmeno una piana al centro di una radura piena di alberi e non sarebbe stata lastricata da mani antiche e dimenticate.

venerdì 7 marzo 2025

#Comicità: Intervista Pari Opportunità

Attenzione
: questo è un articolo comico, nulla di quanto scritto qui è reale, o è un incettivo ad agire in un determinato modo

venerdì 14 febbraio 2025

#Racconti: 1888 - Seconda Parte

La saga di 188qualcosa è di genere realismo surreale. Fatti, luoghi e personaggi sono frutto della fantasia dell’autrice che prende ispirazione solo dal proprio vissuto ai fini di trovarvi una morale degna di essere raccontata.


Non è necessario leggere i precedenti, che potete comunque trovare qui.
È però necessario leggere la prima parte di 1888 per poter proseguire.

lunedì 10 febbraio 2025

#Racconti: 1888 - Prima Parte

La saga di 188qualcosa è una saga dallo stile realismo surreale. Fatti, luoghi e personaggi sono frutto della fantasia dell’autrice che prende ispirazione solo dal proprio vissuto ai fini di trovarvi una morale degna di essere raccontata.


Non è necessario leggere i capitoli precedenti, che potete comunque trovare qui.

lunedì 13 gennaio 2025

#Racconti: Passato Rimosso

Una scogliera sul mare in un giorno di sole, gremita di vegetazione mediterranea ma vacua di gente. Un luogo in attesa di essere ammirato o semplicemente vissuto. C’è una strada asfaltata che cinge la scogliera, deserta, dalla quale è possibile vedere il mare e l’orizzonte. Almeno, questo è ciò che si vede dalla cartolina che sto tenendo in mano.

L’ho trovata mentre sistemavo, ma non riesco proprio a ricordare dove l’ho presa.

venerdì 3 gennaio 2025

#Racconti: Siamo qui

Inizia un nuovo anno, con delle nuove possibilità per chi ha ancora il tempo. Quando si vive nell’illusione della sua presenza, quando lo sentiamo scorrere nel ticchettio degli orologi, nelle ossa che si fanno più fragili, nei capelli che ingrigiscono, nell’essere solo testimoni visivi dei figli e dei nipoti che vanno via sempre di fretta… ci fermiamo a riflettere come questo incidere sia circolare.

Da bambini un mese equivale a un’eternità, poi si cresce e improvvisamente un mese diventa un attimo, poi ancora torna di nuovo a sembrare eterno: uguale a quello prima. Ma quando arriva davvero questa eternità, ecco che tutto è confinato in un istante.

Lo vediamo. Vi vediamo. E continuiamo a chiederci dove state realmente.  

venerdì 13 dicembre 2024

#Racconti: Il peso di sentirsi amati - Quarta Parte

Quando conobbi Silvio lottai a lungo con me stessa: non provavo nulla per lui, eppure ci uscivo solo per non rimanere sola. Mi infastidivano le sue attenzioni, i gesti premurosi, i regali nascosti nel portaoggetti della macchina, i bigliettini che mi metteva in borsa quando non guardavo e ciò che mi dava più fastidio era che sembrava non accorgersi che per me era solo un passatempo, una distrazione che riusciva a scandire i ritmi della settimana: ci vedevamo il venerdì sera, dormivamo insieme, sabato e domenica in gita fuori porta o ad ammirare le bellezze di Roma che anche per due romani doc non finiscono mai di stupire. Poi al tramonto prima del lunedì ci salutavamo e le nostre chiacchierate venivano interrotte, salvo qualche messaggino o chiamata prima di andare a dormire.


Il mio sentimento nei suoi confronti è cambiato quella volta in cui decise di lasciarmi. “Sento che non provi le stesse cose per me”. Mi colpì come una frustata. I suoi occhi non facevano trasparire il vittimismo che mi aspettavo, la sua voce non era stata tradita da toni o singhiozzi: era consapevole, una decisione presa probabilmente dopo qualche settimana di liste dei pro e dei contro e confermata dal mio “Ok” appena accennato.

Mi riportò a casa e non ci parlammo per un mese.

venerdì 6 dicembre 2024

#Racconti: Il peso di sentirsi amati - Terza Parte

Arrivata a Fiumicino trovai ad attendermi mio fratello Nicolò, non avevo ancora realizzato che avrei passato il primo giorno, il primo mese e forse il primo anno della mia vita senza la mia gemella.
Mi prese la valigia più grande, io tenevo la seconda e insieme facemmo i metri, che a me sembravano chilometri, verso la sua macchina sapientemente parcheggiata nel posto più sicuro di tutto l’aeroporto.

Mi aveva inondata di domande: com’era Londra? Avevo intenzione di tornare? Cosa avrei fatto qui a Roma? Le mie risposte si mantenevano sul vago, e a lui andava bene probabilmente perché credeva fossi stanca dopo un viaggio di appena due ore e mezza. Non era stanchezza, non ne avevo sul serio idea. Avrei potuto continuare a fare la modella senza di lei? Avrei lavorato come guida turistica a Roma e se sì, bastava parlare inglese e un diploma di liceo per poterlo fare? Non volevo pensarci, ma allo stesso tempo se i miei fratelli e amici potevano accontentarsi dei miei “Boh”, “Mah” e “Chissà”, dovevo trovare al più presto delle risposte un po’ più solidi, dovevo trovare dei progetti più realisti per acquietare i miei genitori e tenermi lontana dalle insidie, o forse invidie, dei miei parenti.

venerdì 15 novembre 2024

#Racconti: Il peso di sentirsi amati - Seconda Parte

Questa è la seconda parte di un racconto. Per recuperare la prima basta cliccare qui.

Mi sono sempre chiesta se questo, alla fine, non accada un po’ a tutti quanti. Leggendo le varie biografie dei grandi leader del passato mi sono accorta di come la maggior parte abbia in realtà un carattere chiuso, un impulso a passare del tempo in solitudine. Probabilmente è per questo che riescono a capire l’altro, perché vedono prima di tutto gli aspetti del loro interno.
Mentre, leggendo le biografie dei personaggi popolari, attori, cantanti, troviamo persone che fuggono dal silenzio della solitudine: amano la popolarità perché sanno che così non staranno mai soli.
Sorrido nel constatare, conoscendo entrambi i mondi, come i primi siano sempre davvero in compagnia, mentre i secondi davvero in solitudine.

venerdì 8 novembre 2024

#Racconti: Il peso di sentirsi amati - Prima Parte

Mi parlano insieme, alla rinfusa, diverse voci, anime, diversi pensieri, volti, corpi. Una tavolozza di vite, status sociale, sorrisi e occhi incantati che vogliono stringermi le mani, abbracciarmi, complimentarsi, mentre la ferita dentro di me sanguina di paura.

Le campane iniziano a suonare e io spero che questo lasci le persone libere di tornarsene a casa, proprio come quando al liceo suonava la campanella che metteva la parola fine a una possibile interrogazione. Invece rimangono lì, a ringraziarmi per esserci stata, hanno così tante aspettative su di me, mentre la mia ferita sa bene che un giorno saranno tutti delusi.
La vita è così: il moto infinito di un pendolo che oscilla da una parte all’altra, e quanto più andrà verso destra, tanto tornerà a sinistra. Annuisco immaginandomi a casa, al buio, sotto le coperte a piangere fino ad addormentarmi. Non voglio tornare a sinistra, non dopo essere stata a destra.

venerdì 1 novembre 2024

#Halloween: Atto d'amore - Quinta Parte

Attenzione
: per i temi trattati si consiglia la lettura a un pubblico adulto e non impressionabile. Questo è un racconto diviso in cinque parti. Si consiglia di recuperare le parti precedenti.


Un leggero odore di lavanda le solletica il naso mentre si propaga per tutto il buio illuminato solo dalle fiamme di venti candele viola accese. Inizialmente era stata attenta a non bagnarsi i capelli, non aveva voglia di passare la serata tra phon, piastra e prodotti anti crespo, anti bruciature, anti qualsiasi cosa le dicesse TikTok, ma dopo due minuti di immersione, si era rilassata al punto che qualche punta le era caduta lungo le spalle, bagnando a poco a poco alcune ciocche. Si è lasciata andare a danno fatto, chiudendo gli occhi e immergendosi completamente nell’acqua schiumata, tra ricordi d’infanzia dove il bagno voleva dire lasciare le Barbie libere di fare feste in piscina, o di far vivere avventure acquatiche ai Mini Pony che riaffioravano sempre con qualche brillantino in meno, cicatrici dopo aver lottato a suon di arcobaleni con chissà quale guerriero.

Ora che è adulta sa di aver sconfitto il grande guerriero, lo ha capito dal momento in cui ha lasciato il suo ufficio, e poi ancora quando incamminandosi lentamente verso la metropolitana aveva sentito dietro di sé le sirene spiegate dell’ambulanza e della scorta.

“Non importa in quale clinica superlusso andrai, hai smesso di vivere dal momento in cui hai letto quel bigliettino”.

giovedì 31 ottobre 2024

#Halloween: Atto d'amore - Quarta Parte

Attenzione
: per i temi trattati si consiglia la lettura a un pubblico adulto e non impressionabile. Questo è un racconto diviso in cinque parti. Si consiglia di recuperare le parti precedenti.


Simone si sta abbottonando la camicia perfettamente bianca, riposta perfettamente in un armadio dove tutto era perfetto, nella cabina armadio immacolata, adiacente alla camera da letto dove nulla era fuori posto, in un appartamento curato nei minimi dettagli come la sua vita.
Nulla può sfuggire dal suo controllo, da che ne ha memoria, il padre gli ripete la frase che anni prima si era sentito ripetere da bambino da suo padre: “Non lasciare spazio alle sorprese e non ti troverai mai impreparato”. E lui ora non saprebbe neanche definire la parola “sorpresa”.   
Ne organizza ad amici, parenti, persino a Rebecca, solo per assaporare quello che tutto ciò comporta, il potere che può ottenere.     
Nessuno, però, può sorprenderlo, sia in positivo che in negativo. Agli occhi degli altri è una montagna: c’è chi passa la vita impegnandosi a scalarla, chi si accontenta di una passeggiata, chi di una sola notte fuori, ma con chiunque è lui a decidere. Basta il suo volere e persino gli scalatori più esperti possono ruzzolare giù improvvisamente, senza più possibilità di recupero.
Le montagne, però, prima o poi diventano sabbia. Delicata, friabile, calpestabile.


Lo sguardo è freddo dietro quegli occhi smeraldo, non riesce ancora a credere al misero errore commesso. Si allaccia il Rolex al polso destro, con il cuore che accelera un battito. Ricordarsi di Kevin lo ha quasi eccitato, riportato alla calma e alla certezza di avere tutto sotto controllo. Ora può concentrarsi sul problema chiamato Teresa.

mercoledì 30 ottobre 2024

#Halloween: Atto d'amore - Terza Parte

Attenzione: per i temi trattati si consiglia la lettura a un pubblico adulto e non impressionabile.
Questo è un racconto diviso in cinque parti. Si consiglia di recuperare le parti precedenti.

Simone aveva passato i giorni successivi a pensare ossessivamente a Kevin, ma non trovava neanche un accenno al senso di colpa. Si credeva il suo salvatore, colui che lo aveva liberato dalla morsa di una vita ingiusta che gli faceva sentire perennemente freddo, fame e sete.
La sofferenza di Kevin era scivolata via in una buia notte capitolina come se non fosse mai esistito. Nessuno aveva denunciato la sua scomparsa, nessun giornalista aveva iniziato a chiedersi che fine avesse fatto. Kevin aveva vissuto in un sussurro tra una moneta e l’altra, e nel sussurro gutturale aveva lasciato la vita, nell’indifferenza silenziosa di un pianeta che ha continuato a ruotare su se stesso, proprio come i nostri corpi continuano a muoversi quando una cellula muore.

martedì 29 ottobre 2024

#Halloween: Atto d'amore - Seconda Parte

Attenzione: per i temi trattati si consiglia la lettura a un pubblico adulto e non impressionabile.
Questo è un racconto diviso in cinque parti. Per recuperare la prima, basta cliccare qui.


Pulito: liberato da quanto costituisce motivo di sporcizia o trascuratezza, per amore di igiene o decenza estetica.
Se dovesse attenersi a questa definizione, lui sarebbe la persona più pulita di questo mondo: alto un metro e ottantacinque, un fisico che testimonia le due ore quotidiane in palestra, moro, un’abbronzatura perennemente accennata perché ama trascorrere i weekend all’aperto, anche d’inverno. Capelli scuri e ancora folti, occhi tra l’azzurro e il verde, a seconda della luce, della stagione. Dal scintillio.


Pulito: esente da motivi o aspetti equivoci o di colpa in corrispondenza di un criterio di giudizio individuale o collettivo.
Sorride allo specchio, mentre si pulisce dai residui di spuma da barba e peli che non hanno mai fatto in tempo a ricrescere. Anche qui, lui è pulito: nessuno sa niente, nessuno sospetta niente e lui, lui non si è mai sentito in colpa.

lunedì 28 ottobre 2024

#Halloween: Atto d'amore - Prima Parte

Attenzione: per i temi trattati si consiglia la lettura a un pubblico adulto e non impressionabile.

Simone ha passato tutta la sua vita a rispettare le regole, a diventare l’uomo che chiunque tra i famigliari, gli amici e la moltitudine delle persone che ha incontrato tra una stretta di mano, uno sguardo sfuggente o un commento mai letto sotto un suo post su Instagram, si aspettava diventasse dal momento della sua nascita: l’erede dell’enorme impero economico messo su dal suo bisnonno.

Fin dalla più tenera età ha avuto poco margine di scelta: la divisa scolastica dalla materna al liceo a tinta blu notte, con il cravattino cobalto e lo stemma ben cucito a destra, in bordature oro era il suo outfit dal lunedì al venerdì, per poi concedersi al lusso di altro vestiario nel weekend, dove poteva scegliere fino a tre capi, tutti già preparati dalla madre che aveva passato l’intera settimana a organizzare eventi fino al minimo dettaglio, e questo includeva anche come si sarebbero dovuti vestire lui e le sue due sorelle maggiori.

mercoledì 9 ottobre 2024

#Racconti: Una nuova vita

La pioggia mi bagna completamente, odio l’acqua ma non posso fare altro che starmene qui rannicchiata, al buio. Un qualsiasi movimento potrebbe compromettere per sempre la mia vita e quelle di chi sta per arrivare.     
Partorire è un istinto, nessuno mi ha spiegato come andrà, cosa dovrò fare, eppure so esattamente qual è la mia prossima mossa: risparmiare ogni energia. Si stanno muovendo nel mio ventre, a volte sono movimenti calmi, quasi impercettibili, altre sono così forti che mi lascio andare a un lamento rumoroso.

Non mi fido più degli umani, non voglio sappiano che sono qui: dentro uno scatolone dove un tempo nascondermici era il mio gioco preferito e ora quasi sicuramente sarà il luogo della mia, nostra morte.
So che la natura vuole che noi femmine partoriamo da sole, ma io non sono mai stata sola e ora sono solo spaventata. Non so chi siano le mie antenati, sono una gatta d’appartamento e nulla di certificato. Ho avuto solo degli umani che mi hanno amata, coccolata, viziata. Facevo loro le fusa e mi acciambellavo accanto quando sentivo che ne avevano bisogno.
L’istinto un giorno mi impose di scappare, il calore, come lo chiamavano, non mi faceva ragionare. Quando sono tornata, con un ventre prominente, ho ricevuto in cambio sguardi rancorosi e dopo qualche mese questo scatolone mi ha portata qui, lontana ore di macchina da casa.

giovedì 26 settembre 2024

#Racconti: I segreti della mattina - Terza Parte

Questa è la terza e ultima parte di un racconto. Potete recuperare qui la prima parte e qui la seconda.

Quando ero bambina pensavo che la mattina appartenesse solo ai veri fortunati. Quando ero adolescente pensavo che la mattina volesse dire libertà. A circa quarant’anni ho scoperto il segreto della mattina.


Ho cominciato a lavorare subito dopo il liceo, prima come commessa, poi in una gelateria, in fine in una casa editrice come correttrice di bozza e come ghost writer. Ho amato tantissimo quest’ultimo lavoro, svolto per quindici anni, con pochissimi giorni di malattia e ferie prese a forza. Ma ancora di più ho amato mio marito Sebastian, conosciuto a Londra in una vacanza organizzata dalla mia migliore amica Irene.

Per un po’ abbiamo provato a fare avanti e indietro, ma lui non era un Lord, io non una scrittrice affermata, così tornavamo nelle nostre legittime case con portafogli sgonfi e cuori spezzati. A quasi un anno di relazione presi la decisione che mi avrebbe cambiato la vita e di cui ancora non ho nessun rimpianto: mi sono trasferita a Londra da Sebastian.

mercoledì 25 settembre 2024

#Racconti: Il principe decaduto

Dove un tempo sorgeva la valle più fiorita, svettava il castello più grandioso di tutti i tempi. Il regno era prospero, gli abitanti non conoscevano povertà. Il sole scaldava il volto di tutti e concedeva la sua benevolenza anche di notte. Una volta tramontato, una luna perennemente piena rifletteva la sua luce. Quella luna illuminava l’intera piana, facendo riluccicare i fiori più delle stelle del firmamento.


Ora il mondo è cambiato, il sole ha smesso di sorgere e la luna s’è nascosta. Del castello rimane qualche rovina sparsa. Il principe non è riuscito a bloccare l’avanzata degli invasori, che non solo depredarono il regno, ma promossero anche un culto oscuro che finì per portare rovina all’intera umanità.


“Il principe decaduto vaga
tra le rovine della corte,
né il sangue e né la spada
l'han salvato dalla morte”

venerdì 20 settembre 2024

#Racconti: I segreti della mattina - Seconda Parte

Questo è un racconto diviso in tre parti. Cliccando qui potete recuperare la prima.

Quando ero bambina pensavo che la mattina appartenesse solo ai veri fortunati. Quando ero adolescente pensavo che la mattina volesse dire libertà.

Il tempo si prese prima nonno Erminio, poi nonna Costanza, infine nonno Tonio. Nonna Giovanna rimase la sola di quell’unito gruppo di amici e parenti acquisiti, così per non farla sentire sola, venne a vivere con noi che eravamo solo tre in una casa grande abbastanza per cinque. Non so quello che facesse durante le mattine, ma mentre ero completamente disinteressata alle lezioni di latino, matematica e quant’altro, sentivo stringermi il cuore in petto al pensiero che lei stesse a casa da sola, a guardare la televisione, senza compagnia alcuna.

Si era spostata di quartiere, con noi era sempre sorridente, ma sentivo che c’era qualcosa che non andava, cinquant’anni di abitudini e di amore non potevano essere cancellati in qualche mese da noi.

Portavo dentro così tanta malinconia per la mancanza dei miei nonni che la riversavo sull’unica che era rimasta in vita e quando un giorno di novembre cominciò a grandinare, scoppiai in un pianto così intenso che i professori chiamarono i miei genitori e insieme decisero che potevo tornarmene a casa, anche senza nessuno ad accompagnarmi.

venerdì 13 settembre 2024

#Racconti: I segreti della mattina - Prima Parte

Quando ero bambina pensavo che la mattina appartenesse solo ai veri fortunati. Capitava di rado che non andassi a scuola pur stando bene, gli scioperi ai miei tempi non erano così frequenti. Con entrambi i miei genitori al lavoro ero affidata ai miei quattro nonni, che fortunatamente andavano tutti d’accordo tra di loro.     
Arrivavo sotto il portone dei genitori di papà, Costanza e Tonio, e con quest’ultimo andavo al bar a fare la seconda colazione, “Mi raccomando, leggera, che ha già mangiato a casa” così ho pensato fino ai quindici anni che il maritozzo con la panna e il succo di frutta alle otto e mezza del mattino, dopo il latte e Nesquik con cinque Abbracci si potesse considerare una colazione leggera.


Nonno Tonio mi portava tutto al tavolino, mentre lanciava occhiate felici e soddisfatte ai suoi amici, seduti a qualche metro di distanza. All’epoca le ignoravo, oggi non so se erano dovute al fatto che fosse davvero orgoglioso di me o se semplicemente era felice di non avere a che fare, almeno per una mattinata, con discorsi di acciacchi o ricordi sui bei tempi andati, quando erano al fronte e avevano fatto vedere agli altri di che pasta erano fatti gli italiani. Se penso che quelle conversazioni un tempo erano la normalità, mi vengono i brividi.