Se c’è una cosa in cui
crediamo fermamente è il lottare per i diritti, perché ognuno possa dire la
sua. Diamo voce a chi non ne ha, scriviamo articoli contro violenze e razzismo,
nel nostro piccolo proviamo a fare la nostra parte. Il problema sorge quando
poi, guardando certi video, restiamo completamente spiazzate e non in senso
positivo. Se avete un minimo di contatto con i social, di sicuro non vi saranno
sfuggiti quei video dove la donna, in maniera più o meno velata, minaccia un
uomo o lo obbliga a pagarla perché possa uscire con gli amici. Certo,
detta così non rende perfettamente l’idea, perché il pensare che un uomo debba arrivare a supplicare per avere una serata diversa fa
venire i brividi, eppure il sunto dei video è sempre lo stesso.
Per anni le donne si sono
battute per i propri diritti, per affermare la propria libertà di essere se
stesse. Possiamo uscire con le amiche, votare, scegliere se lavorare o badare
alla casa, se avere un partner oppure no, se vestirci con gonne lunghe fino
alle caviglie o shorts. Anni di battaglie che hanno portato alle manifestazioni in piazza, alle
suffragette e quante come loro che hanno combattuto per un mondo equo. Ora,
tralasciando il fatto che ci sono ancora delle disparità tra uomo o donna,
siamo davvero arrivati al punto che per avere noi donne dei diritti dobbiamo
negarli agli uomini?
Ovviamente quando vediamo
questi video, non possiamo esimerci dal dire la nostra, ma non perché non
sappiamo stare allo scherzo, ma perché gelosia e violenza non sono mai da
sottovalutare. Non fanno ridere, punto. La violenza non ha genere e non è mai solamente fisica,
che è quella sottintesa nei video, ma spesso quella mentale è ancora più
terribile.
L’ultima risposta che abbiamo ricevuto? Questa: “A ruoli invertiti non fa
ridere”. E a noi sorge spontanea un’altra domanda: perché non fa ridere? Perché
gridiamo allo scandalo se una donna viene picchiata o minacciata, ma se succede
a un uomo scappa la risata? Non c’è nulla da ridere, perché si alimenta così
un circolo vizioso in cui la donna potrà sempre perseguitare l’uomo che non
potrà fare nulla. Pensate solo alle prese in giro che ha dovuto subire Johnny
Depp per aver detto che Amber Head lo
aveva picchiato. Morale della favola? Lei paladina del MeToo, lui ha perso
diversi lavori, come la parte di Grindelwald in “Animali Fantastici e Dove
Trovarli”, ruolo che stava per ricoprire per il terzo anno di seguito.
Se l’uomo denuncia è un
inetto, un debole, non una persona che è arrivata al limite, ma qualcuno che
merita la derisione altrui. Sentiamo già le risposte di qualcuno: “I numeri
delle donne che subiscono violenze sono più alti” e grazie tante, ci piacerebbe
rispondere. Non stiamo andando verso una parità di diritti, stiamo
semplicemente riversando un pregiudizio su un altro essere umano. Vedete poi,
come abbiamo detto tante volte, che vittima e carnefice sono due facce della
stessa medaglia?
Quindi sì, è vero, a ruoli
invertiti certi video non fanno ridere, ma dal nostro punto di vista neanche così
come sono.
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