venerdì 11 dicembre 2020

#MustToWatch: Over the Moon

Chi di noi non ha mai visto un classico Disney? Da Biancaneve a Frozen II, la Disney ha fatto parte del quotidiano di bambini e adulti dalla generazione anni ’30, alla nostra. Nonostante l’evoluzione del ruolo femminile, e della società in generale, ancora adesso possiamo sentire i bambini intonare: “I sogni son desideri…”


Sebbene il ruolo della donna sia cambiato anche nella Disney stessa, a una visione più accurata della trama, nessuna eroina sarebbe giunta all’obiettivo senza l’aiuto di qualcuno. Jasmine, la prima principessa che si libera da sé, addirittura seducendo il cattivo Jafar solo per distrarlo, non ci sarebbe mai riuscita senza l’amore per Aladdin. Mulan non avrebbe mai salvato la Cina senza Li Shang ad averla allenata. Anna non avrebbe rincorso Elsa senza Kristoff, ed Elsa non avrebbe salvato Anna senza l’aiuto dei Troll.

La Disney, insomma, ci insegna che tutto è possibile, se l’unione fa la forza. In Over The Moon abbiamo lo stesso insegnamento, ma ci arriviamo su una strada differente, forse la più giusta per il nostro periodo storico. In un’epoca dove la donna deve riuscire esclusivamente da sola, senza l’aiuto di nessuno, meno che mai di un uomo, Over The Moon ci insegna la lezione più importante: “da soli non riusciremmo a fare nulla”.

Pensateci bene: si può avere l’illusione di andare al Colosseo da soli, basta camminare, ma quelle strade qualcuno le ha costruite proprio per la nostra passeggiata. Se si vuole puntare alla Luna, per quanto possiamo essere degli ottimi astronauti, dobbiamo sempre avere qualcuno che ci costruisca il razzo, che verifichi le condizioni di decollo e atterraggio, che ci controlli dalla Terra. È sempre il team –consapevole o no- a vincere, non la persona. Insomma: “Nessun uomo è un’isola”, come ci ha detto John Donne.

La storia inizia in Cina, e conosciamo subito Fei Fei e i suoi genitori. È una famiglia amorevole e unita, soprattutto per quanto riguarda la festa più importante, quella dedicata alla Luna. Già nei primi minuti ci ritroviamo in una sorta di dualità, siamo divisi tra scienza e fantasia. La madre di Fei Fei le spiega le fasi lunari inscenando la storia di cani spaziali che giocano con il satellite naturale della Terra come fosse una palla, e ogni volta ne mangiano un pezzetto. Il padre domanda alla figlia: “Ora vuoi la spiegazione scientifica?” lei risponde di no, e allora la madre continua con la storia della Dea Chang’e che vive sulla Luna, in attesa del suo grande amore rimasto sulla Terra.

Neanche si prende la briga di avere le ruote, galleggia su campi elettromagnetici, come un cuscino d’aria. La lievitazione magnetica è una cosa fighissima!”

Fei Fei cresce amando questa leggenda, sogna la Luna perché incuriosita dai miti. È la più brava della classe, ed è affascinata da tutto ciò che è scienza. Guardando il film, già al decimo minuto, ci si chiede: “Fei Fei sarebbe così tanto attratta dall’elettromagnetismo, dall’universo e dalla fisica, senza gli insegnamenti più astratti della madre?”

Ma questo poco conta, perché il film prende un’altra direzione: l’importanza di accettare eventi estremi quando si presentano. La madre di Fei Fei si ammala e muore quando lei è una preadolescente. Col passare del tempo il padre si innamora di un’altra donna e decide di sposarla. Fei Fei, presa dalla visione cieca della non accettazione che la vita possa andare avanti, si rifiuta di instaurare un rapporto con la futura matrigna.

E meno che mai vuole un rapporto con Chin, figlio della nuova compagna del padre. Lui, al contrario è felicissimo di avere una sorella e forse risulta anche fin troppo appiccicoso, perché vuole instaurare con lei un legame solido. Ma come sempre, quando sforziamo il prossimo nell’aprirsi se non è pronto, otteniamo il risultato contrario.

Da adulti, inoltre, dobbiamo fare attenzione alle scene in cui Chin è convinto di poter passare attraverso i muri. Più volte lo vediamo urlare mentre corre: “Nessuna barriera!”, per poi sbattere contro il muro e cadere. Soffermiamoci su questo particolare: lui non è sciocco, ci fa capire il lato del suo carattere, quello che prova in tutti i modi ad avere un contatto con la futura sorella, senza riuscirci.

Fei Fei prova in ogni modo a dire al padre che la madre lo sta aspettando proprio come Chang’e aspetta il suo amore, ma lui sembra non comprendere. Così si mette in testa di voler andare sulla Luna, per dimostrare la sua tesi. Qui abbiamo un’altra lezione importantissima: la visualizzazione costante dell’obiettivo e apprendere dai fallimenti. Fei Fei non riesce al primo colpo, e neanche al secondo o al terzo. Non demorde, non si arrende, non aspetta l’aiuto della Fata Madrina o del Genio della lampada. Va avanti, caparbia e in solitudine.

Costruisce il razzo con la giusta dose di sapere e follia, tipica dei grandi fisici o inventori. Il razzo funziona –ricordiamoci che è pur sempre un’opera per bambini- e lei si ritrova sulla Luna, assieme un ospite non gradito: Chin.

Fei Fei continua a non accettarlo, rimane chiusa nel suo pensiero ottuso di dover fare tutto completamente da sola. Incontra la Dea, che non è come si immagina: non è persa e triste in attesa del suo uomo, -almeno in apparenza- la vediamo in un mix tra diva e influencer. È la creatrice della vita lunare, è a tutti gli effetti l’incarnazione del sovrano “terreno” e divino. Dà a tutti il compito di cercare il “dono”, un oggetto misterioso che potrà farla ricongiungere con l’amato.

Fei Fei, ancora una volta, vuole partire alla volta di questa avventura da sola, ma si ritrova a dover accogliere l’aiuto di alcuni sconosciuti. Qui un’altra osservazione: quante volte, per orgoglio, scegliamo di affidarci ad altri, invece di andare da una persona che già conosciamo? I motociclisti la tradiranno, ma lei trova l’aiuto di Gobi, esiliato anni prima da Lunaria.

Tra un’avventura e un’altra, Fei Fei affamata, mangia un dolcetto preparato dalla compagna del padre e lì dentro trova uno strano oggetto. Lei se la prende col fratello, accusandolo di fare sempre danni, ma Gobi le fa notare come quello stesso oggetto è anche il dono che serve alla Dea. Inconsciamente, quindi, Fei Fei comprende che nonostante la sua opposizione, lui la aiuta quotidianamente.

“La paura, sai cos’è? Ti rannicchi mentre soffri e ai tuoi ricordi stretti a te. Perdona il tuo passato andrai avanti e avrai imparato. Il tuo cuore sa guarire.”

Se per queste parole la Dea, ancora più orgogliosa di Fei Fei, non lascia andare un legame d’amore e nel passato ha esiliato Gobi, Fei Fei forse comincia ad apprendere. Ed è proprio per questo che riesce a entrare nella “stanza della tristezza smisurata” dove si rifugia la Dea, dopo che il suo amato le ha detto di andare avanti.

Ora dobbiamo fermarci un attimo e riflettere: cos’è l’amore? L’amore non è possesso. L’amore è come il vento che cambia tutto: non sta fermo, immobile. Non soffia per una persona sola. Chi ha più di un figlio, ama allo stesso modo ognuno di loro. Chi ha più amici, li ama allo stesso modo. Se dovessimo utilizzare un’operazione matematica per definire l’amore, di certo sarebbe la moltiplicazione.

“Non posso restare, devi andare avanti, il nostro amore è per sempre.”

La Dea ha perso il suo amore, Fei Fei sua madre. Pensate che siano perdite casuali? Viviamo in una società che per secoli ci ha detto che esiste solo un amore: “Ogni Principessa ha il suo Principe”, “Di mamma ce ne è una sola”. Per quanto ancora vogliamo vivere in questa bugia? Un altro amore non cancella e non cancellerà mai l’amore precedente.

“Voglio solo che le cose tornino come prima.”

A che serve opporsi al cambiamento? A cosa serve guardare le macerie dopo un terremoto e pensare: “Ah, vorrei che la mia casa tornasse in piedi.”? Assolutamente a nulla. Bisogna rimboccarsi le maniche e ricostruire il tutto. Il cambiamento certo spaventa, ma ci avete mai fatto caso che quando lo accettiamo e ricostruiamo, tutto è migliore di prima? Noi di 4Muses sorridiamo se ripensiamo alla realtà che avevamo a maggio 2020 e siamo grate quando pensiamo a quella che abbiamo ora. Nonostante tutto, questo è l’anno migliore della nostra vita.

Finirai per restare sola per l’eternità come me, devi andare avanti.”/L’amore è un dono, non l’hai perduto./Le cose che cercavi qui da sempre già le hai. Fai spazio al nuovo e accogli chi vuoi tu. E ama sempre più.”

Fei Fei riesce a parlare all’anima della Dea perché il dolore è lo stesso: entrambe hanno perso quell’amore che pensavano fosse l’unico e solo, così non è. E quando lo comprendono entrambe, Chin riesce a passare attraverso il muro della tristezza infinita, perché è Fei Fei ad aver abbassato le sue difese. Trasformano il dolore in forza, e questa legge dell’alchimia riesce su di loro, facendole diventare eroine di se stesse.

Fei Fei accoglie la nuova famiglia, e la Dea capisce che può amare tutto ciò che ha creato. L’amore non cessa di esistere perché una persona va via dalla nostra vita. Andare avanti è il dono più grande che possiamo farci.

Fei Fei e Chin tornano a casa, il padre si sposa, e lei può vivere felice con una seconda madre e un fratello acquisito.Ha di nuovo una famiglia unita e amorevole. Quando l’orgoglio si piega ci si accorge di quanto la vita possa essere ricca. Non è forse il sentimento di chiusura a limitarci nel nostro quotidiano?

Over The Moon, come ogni film d’animazione, getta i semi dell’apprendimento direttamente a tutti i bambini, perché saranno loro gli adulti del futuro. Ma anche gli adulti dovrebbero vederlo, perché non si è mai troppo grandi per imparare.

Se quindi volete darvi la possibilità di andare avanti e ricevere tutta la ricchezza che meritate, non esitate a guardare Over The Moon, disponibile su Netflix.

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