Dato che abbiamo aperto la porta agli anime (qui il precedente riferimento), non potevamo esimerci dal parlare di quello che forse è tra i più famosi al mondo: stiamo parlando di Death Note.
Nato dall’omonimo manga di Tsugumi Oba, di lui o lei non sappiamo nulla, se non il poter affermare con la quasi totale certezza che si tratti dello pseudonimo di un altro fumettista giapponese di maggior successo. Mandato in onda per la prima volta in Giappone nell’ottobre del 2006 (e trasmesso in Italia nello stesso periodo a due anni di distanza), “Death Note” si è rivelato un caso mediatico che nella classifica IMDB si è piazzato secondo sono a Full-Metal Alchemist. Oggi analizzeremo insieme i motivi per cui questo anime ha le carte vincenti.
La storia si incentra su Light Yagami, uno studente modello di 17 anni che trova un quaderno dai poteri soprannaturali chiamato “Death Note”, gettato sulla Terra per noia dallo shinigami Ryuk. L'oggetto dona al possessore il potere di uccidere chiunque semplicemente scrivendo il suo nome sul quaderno mentre si tiene bene a mente il volto della vittima. Lo scopo di Light, conosciuto di fama da tutti con il nome di Kira (storpiatura di “killer”), sarà quello di usare il Death Note per eliminare tutti i criminali e diventare il dio un nuovo mondo, libero dal male. Contro di lui ci sarà “L” (Elle), che si presenterà a tutti con diversi nomi (Ryuuzaki, Ryuga Hideki), il più famoso investigatore del mondo, chiamato a indagare sul caso delle morti sospette dei criminali.
1 - Guerra Mentale
Death Note è un thriller psicologico “paranormale”, in cui sono presente gli Shinigami, ovvero gli dei della morte. Il loro ruolo è di meri spettatori, un po’ come noi. Non intervengono in nessun modo nella storia, se non per rare eccezioni cruciali. L’intera serie è basata su una costante sfida psicologica tra i due protagonisti, dotati di una intelligenza fuori dal comune. Kira ed Elle si sfidano a livello mentale, allo scopo l’uno di scoprire l’identità dell’altro. È tutto completamente introspettivo, come assistere ad una avvincente partita a scacchi dove i pedoni non sono che comuni mortali e criminali, sacrificabili per un bene superiore. Chi vincerà? Sarà Light a scrivere il vero nome di Ryuuzaki o sarà quest’ultimo a mettere le manette ai polsi al killer dei criminali?
2 - Domande?
Se c’è un dettaglio che sicuramente non passa inosservato, è quello che riguarda le possibili domande dello spettatore. La serie sa bene che il pubblico potrebbe porsi dei quesiti, ma questi trovano risposte ancora prima che lo spettatore finisca di pensarle. Ogni ipotesi viene vagliata al microscopio, ogni domanda plausibile trova risposte soddisfacenti. Nulla nelle azioni compiute da Light o da Elle viene lasciato al caso. Ogni scelta, ogni pedina mossa viene attentamente analizzata sotto ogni aspetto, e questo diviene il punto focale dell’interesse dello spettatore. Chi sarà il primo a fare una mossa falsa?
3 - Dilemma Etico
Come descritto sopra, quando Light raccoglie da terra il Death Note, ne scopre il potere omicida: gli basterà scrivere il nome della vittima e tenere a mente il suo volto per farla morire per arresto cardiaco, a meno che non venga specificata la causa del decesso. Nelle prime puntate, viene da subito risolto il dilemma etico sul fatto che sia giusto o meno giustiziare chi si è macchiato le mani con del sangue innocente. È Light stesso a rispondere: “Vedi Ryuk gli esseri umani sono fatti così: prendi per esempio le assemblee di classe. Non capita mai che si discuta del fatto che sia giusto o meno uccidere i malvagi, ma nel caso se ne parlasse tutti farebbero i santarellini e direbbero: è sbagliato. Certamente è giusto rispondere a quel modo, perché di fronte agli altri si deve per forza dare l’impressione di pensarla così. Ma la verità è una sola: sono tutti dei codardi.”
4 - La Perfezione dell’Eroe
Se vogliamo pensare a Light Yagami come a un eroe, non possiamo non notare dettagli importanti: è, per usare le parole dello Youtuber “Il Trono del Muori”," bello, intelligente, affascinante, simpatico, […] talentuoso, empatico, sicuro di sé, elegante, poliedrico, obbiettivo, atletico, comprensivo, persuasivo, gentiluomo e autocritico". Ha moltissimi pregi e solo un difetto: è infantile, perché non sa accettare una sconfitta. Tutti questi aggettivi servono a delineare il profilo di un personaggio perfetto, proprio perché non ha turbe che lo portano a uccidere i criminali, non ha nulla che potrebbe spingerlo a usare il Death Note, eppure lo fa perché, a suo dire, qualcuno deve farlo, qualcuno deve ripulire il mondo anche a costo di rimetterci la vita. Ryuk è lì per questo, pronto a uccidere Light nel momento in cui smetterà di essere un personaggio interessante da guardare. La morte non risparmia nessuno, neanche gli dei del nuovo mondo.
Qualcuno ha mai visto l’anime o letto il manga? Secondo voi abbiamo saltato qualche motivo per seguire Death Note? Fatecelo sapere in un commento.
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