Non è raro imbattersi in dialoghi che utilizzano come perno la dicotomia tra natura e cultura. In altre parole, consideriamo (spesso implicitamente) questi due termini come antitetici: “Ho bisogno di una settimana in mezzo alla natura” è una frase che già implica l’ambiente urbano come qualcosa di non naturale. Si potrebbero fare anche altri esempi, ma questo calza a dovere e vorremmo che lo teniate in mente mentre leggerete il resto dell’articolo.
Partiamo dalla scomposizione di quella che può essere la visione più diffusa della natura: quella di ambiente non intaccato dagli esseri umani. Possiamo assumerla come un insieme di elementi vegetali, animali e anche minerali che in qualche modo creano uno scenario coerente che si riflette nel nostro immaginario. L’insieme dei luoghi ormai residuali, situati al di fuori dell’ecumene.