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Chi dice che i cartoni e gli anime siano prodotti esclusivamente per bambini, vuol dire che non ha osservato con attenzione il prodotto che ha davanti. Ci sono alcuni film che riescono a parlare di temi delicati come del suicidio e della redenzione senza scivolare nel banale ed è questo il caso de “La forma della voce”, un film d’animazione del 2016 disponibile su Netflix e tratto dal manga “A silent voice” di Yoshitoki Ōima.
Chi dice che i cartoni e gli anime siano prodotti esclusivamente per bambini, vuol dire che non ha osservato con attenzione il prodotto che ha davanti. Ci sono alcuni film che riescono a parlare di temi delicati come del suicidio e della redenzione senza scivolare nel banale ed è questo il caso de “La forma della voce”, un film d’animazione del 2016 disponibile su Netflix e tratto dal manga “A silent voice” di Yoshitoki Ōima.
Il film racconta il percorso di redenzione di un ex bullo, tormentato dai sensi di colpa al punto da cercare di suicidarsi. Tutto il film è il suo tentativo di redimersi dalla colpa di non essere mai riuscito a scusarsi per essere stato un bambino spaventato dal diverso. Ok, detta così suona un po’ strano, ma parliamo un attimo della trama.