Per quanto io tenda sempre a mandare prima la parte emotiva a ogni mia recensione, questa sarà forse un po’ più particolare, perché grazie a Maria Sofia Palmieri ho potuto realizzare un mio sogno che ho fin da bambina: assistere alla preparazione di uno spettacolo, dalle prime prove alla messa in scena finale.
Ho visto così nascere e crescere “La ballerina senza memoria”, per la regia di Maria Sofia Palmieri, sequel di “La notte bianca” e, proprio come lo spettacolo precedente, tratto dall’omonimo libro sequel entrambi scritti dalla stessa ed editi AG Book Publishing.
Ritroviamo una Bianca più grande, cresciuta, con una nuova maturità ma soprattutto delle nuove, terribili, paure che la fanno vivere senza più riuscire a volare. Grazie all’aiuto della sua Fata, però, Bianca riuscirà a riscoprire sé stessa, dandosi valore e spiccando il volo verso ciò a cui è destinata.
Lo spettacolo è andato in scena per la prima volta mercoledì 12 marzo 2025 al Teatro Anfitrione, Roma e tornerà in scena sabato 29 marzo 2025 alle 16:30 a Il Casale di MeravigliARTE.
Bianca (Maria Sofia Palmieri) crescendo scopre nuove parti di sé, da quelle più negative – come le voci che le impongono limiti e la fanno cadere a terra – a quelle più positive e, come accade a ogni essere umano, nonostante la grande lotta, tende a credere più alle prime. Quando, però, intraprende un viaggio per metà onirico, la sua Fata/Guida (Giorgia Lepore Martinelli) le tende una mano, aiutandola e diventando la sua più grande alleata.
Arrivano al Castello delle Custodi dei Sogni, dove Amore (Cecilia Belletti), Silenzio (Martina Pelone) e il Tempo (Antonella Civale) le ricordano il necessario per acquisire maggiore sicurezza in sé.
Ma il nemico è sempre in agguato e in questo vi è la grande maestria del sapere mostrare le due facce dell’amore: da una parte quello illusorio anche se tangibile, quello ingannatore del Principe Gabriel (Cristiano D’Alterio), dall’altra quello vero, che inizialmente ci sfugge e che non riusciamo a catturare semplicemente perché ancora non siamo pronti, di Alexander (Kevin Ranucci).
E ancora, ritroviamo proprio l’alter Ego di Bianca, la forma di bruco che l’aiuta a divenire farfalla, l’energia purificatrice (Sabina Domanico).
Uno spettacolo che parla ai piccini ma soprattutto agli adulti, che con semplicità ma profonda saggezza ricorda quanto è importante riconoscere ogni parte al nostro interno e seguire con fiducia la scintilla che abbiamo dentro che, con la sua mano invisibile, cammina sempre davanti a noi per renderci la strada più sicura.
Il cast è stato eccezionale, avere avuto la possibilità di seguire le prove mi ha fatto toccare con mano quanto davvero uno spettacolo sia merito di ogni persona coinvolta. L’ambiente collaborativo ha saputo dare voce e supporto dietro ogni consiglio, anche quello di una super neofita come la sottoscritta. Questo si è poi visto sul palco, tra i commenti del pubblico, soprattutto quelli dei più piccoli dell’Istituto Pallavicini che, accanto a me, mi hanno donato la gioia di vedere lo spettacolo con i loro occhi, come se fosse stata la prima volta.
Le parti recitate sono state tutte ben studiate e interpretate, così come le coreografie dei personaggi di Kevin Ranucci e Sabina Domanico che, senza alcuna battuta perché si sono espressi con la danza, hanno saputo completare la semantica dei dialoghi, lasciando emergere il senso attraverso altri linguaggi artistici.
Per i costumi si ringrazia Petronilla Cosaro.
Per luci e musiche si ringrazia Francesco D’Agostino.
Per le foto si ringrazia Rocco Romano e Paolo Di Giulio.
Ho visto così nascere e crescere “La ballerina senza memoria”, per la regia di Maria Sofia Palmieri, sequel di “La notte bianca” e, proprio come lo spettacolo precedente, tratto dall’omonimo libro sequel entrambi scritti dalla stessa ed editi AG Book Publishing.
Ritroviamo una Bianca più grande, cresciuta, con una nuova maturità ma soprattutto delle nuove, terribili, paure che la fanno vivere senza più riuscire a volare. Grazie all’aiuto della sua Fata, però, Bianca riuscirà a riscoprire sé stessa, dandosi valore e spiccando il volo verso ciò a cui è destinata.
Lo spettacolo è andato in scena per la prima volta mercoledì 12 marzo 2025 al Teatro Anfitrione, Roma e tornerà in scena sabato 29 marzo 2025 alle 16:30 a Il Casale di MeravigliARTE.
Bianca (Maria Sofia Palmieri) crescendo scopre nuove parti di sé, da quelle più negative – come le voci che le impongono limiti e la fanno cadere a terra – a quelle più positive e, come accade a ogni essere umano, nonostante la grande lotta, tende a credere più alle prime. Quando, però, intraprende un viaggio per metà onirico, la sua Fata/Guida (Giorgia Lepore Martinelli) le tende una mano, aiutandola e diventando la sua più grande alleata.
Arrivano al Castello delle Custodi dei Sogni, dove Amore (Cecilia Belletti), Silenzio (Martina Pelone) e il Tempo (Antonella Civale) le ricordano il necessario per acquisire maggiore sicurezza in sé.
Ma il nemico è sempre in agguato e in questo vi è la grande maestria del sapere mostrare le due facce dell’amore: da una parte quello illusorio anche se tangibile, quello ingannatore del Principe Gabriel (Cristiano D’Alterio), dall’altra quello vero, che inizialmente ci sfugge e che non riusciamo a catturare semplicemente perché ancora non siamo pronti, di Alexander (Kevin Ranucci).
E ancora, ritroviamo proprio l’alter Ego di Bianca, la forma di bruco che l’aiuta a divenire farfalla, l’energia purificatrice (Sabina Domanico).
Uno spettacolo che parla ai piccini ma soprattutto agli adulti, che con semplicità ma profonda saggezza ricorda quanto è importante riconoscere ogni parte al nostro interno e seguire con fiducia la scintilla che abbiamo dentro che, con la sua mano invisibile, cammina sempre davanti a noi per renderci la strada più sicura.
Il cast è stato eccezionale, avere avuto la possibilità di seguire le prove mi ha fatto toccare con mano quanto davvero uno spettacolo sia merito di ogni persona coinvolta. L’ambiente collaborativo ha saputo dare voce e supporto dietro ogni consiglio, anche quello di una super neofita come la sottoscritta. Questo si è poi visto sul palco, tra i commenti del pubblico, soprattutto quelli dei più piccoli dell’Istituto Pallavicini che, accanto a me, mi hanno donato la gioia di vedere lo spettacolo con i loro occhi, come se fosse stata la prima volta.
Le parti recitate sono state tutte ben studiate e interpretate, così come le coreografie dei personaggi di Kevin Ranucci e Sabina Domanico che, senza alcuna battuta perché si sono espressi con la danza, hanno saputo completare la semantica dei dialoghi, lasciando emergere il senso attraverso altri linguaggi artistici.
Per i costumi si ringrazia Petronilla Cosaro.
Per luci e musiche si ringrazia Francesco D’Agostino.
Per le foto si ringrazia Rocco Romano e Paolo Di Giulio.
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