martedì 18 marzo 2025

#Libri: 56 giorni

Il 4 marzo 2025 è uscito in tutte le librerie d’Italia il romanzo thriller di Catherine Ryan Howard: “56 giorni”, edito per il nostro paese da Fazi Editore.

Quando si parla di thriller si pensa spesso a voler scoprire l’assassino, al suo movente, a come il lampo di genio arrivi nella mente dei detective, o come il tutto sia visto al processo, eppure poco ci si sofferma sul classico delitto perfetto, come in questo caso.

La traduzione è di Giuseppe Marano

Il romanzo è diviso tra passato e presente, il primo con una specie di countdown che parte da 56 giorni prima, il secondo con il punto di riferimento “oggi”, anche se oggi è nel pieno della Pandemia 2020.
Ciara e Oliver si incontrano per caso in un supermercato di Dublino, durante la pausa pranzo. Tra i due scatta qualcosa di improvviso, entusiasmante e decidono così di uscire insieme, ma dopo appena una settimana il Covid-19 arriva in Irlanda e, prendendo esempio dall’Italia, anche lì chiude tutto.
I due innamorati, entrambi trasferiti da pochissimo a Dublino, non conoscono nessuno in città e l’idea di passare chissà quanto tempo da soli non li entusiasma, così decidono di andare a vivere insieme, nell’appartamento di lui, senza dare giustificazioni ad amici – che comunque sembrano non avere – e parenti. Nessuno, quindi, sa che si stanno frequentando. In più i due non hanno neanche i social, la loro vita privata è del tutto privata.
Qualche settimana più tardi, nell’appartamento di Oliver viene trovato un corpo in stadio avanzato di decomposizione, messo così male che sulle prime è difficile anche solo dire con certezza il sesso della vittima. Quando, però, si viene a sapere il nome, la polizia in primis deve prendere tutto con estrema delicatezza: la vittima, infatti, ha l’identità riservata per un grave caso di omicidio avvenuto anni prima.

La storia d’amore tra Oliver e Ciara è una vera e propria storia d’amore dove entrambi non si spiegano il motivo di tale attaccamento improvviso e neanche vogliono pensarci più di tanto, godendosi quei momenti come se fossero gli ultimi. Non sanno quanto tempo rimarranno a Dublino e l’arrivo di una Pandemia conferma loro che tutto potrebbe finire da un momento all’altro, tanto vale godersi appieno il presente.
Ma come ci si può godere l’istante, quando la vita di uno è una continua messa in scena volta a non far scoprire il proprio passato, e quella dell’altro sempre vacillare tra insicurezza e una tremenda sensazione di violenza sempre dietro l’angolo?

Oliver e Ciara sono personaggi entrambi complessi, che cercano di scacciare il buio nelle loro anime con comportamenti sempre precisi, leali, trasparenti, anche se nascondono le più macabre e sofferenti delle verità. È quindi inevitabile che comincino a raccontarsi bugie su bugie, sempre più difficili da mantenere che sfiorano il limite dell’ossessione e della follia.

Catherine Ryan Howard ha dato vita a un thriller che tiene incollati, perché vogliamo tutti arrivare alla verità che, per quanti scenari ci facciamo testa, sorprende il lettore con un finale da delitto perfetto che porta a pensare: “È davvero così? Possiamo davvero giustificare l’assassino?
Quando un thriller psicologico mostra la più inquietante delle realtà, è sicuramente un libro che va letto, tanto che «The New York Times», «The Washington Post» e «The Irish Time» lo hanno definito tra i migliori libri dell’anno. È stato anche premiato come miglior Crime Fiction Book of the Year agli Irish Book Awards.

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