Lunedì 15 gennaio siamo stati all’evento esclusivo Prime Video dedicato alla nuova serie della piattaforma streaming: “No Activity – Niente da segnalare”.
Abbiamo voluto attendere di vedere gli episodi, disponibili dal 18 gennaio, per parlarvene e adesso, dopo averli divorati, è giunto il momento.
Toni Totaro (Rocco Papaleo) è un noto criminale che da un po’ di tempo ha deciso di ritirarsi. Dall’incontro con Dario Diotallevi (Fabio Balsamo), suo più grande sostenitore, si fa convincere a riprendere il mestiere.
Abbiamo voluto attendere di vedere gli episodi, disponibili dal 18 gennaio, per parlarvene e adesso, dopo averli divorati, è giunto il momento.
Toni Totaro (Rocco Papaleo) è un noto criminale che da un po’ di tempo ha deciso di ritirarsi. Dall’incontro con Dario Diotallevi (Fabio Balsamo), suo più grande sostenitore, si fa convincere a riprendere il mestiere.
Nel mezzo di un colpo apprendono informazioni delicate e importanti, per questo i poliziotti Marcello Manetti (Luca Zingaretti) e Achille Aiello (Alessandro Tiberi) per un’intera settimana sono appostati a osservarli, in attesa di un passo falso.
Gli uomini sono aiutati dalla centrale da Katia Kolloni (Carla Signoris) e Palmira Piccoli, soprannominata “Perri” (Emanuela Fanelli).
In ogni puntata la tensione sale alle stelle, tutti – dai ladri ai poliziotti – sanno che in un istante la loro vita può cambiare e tramutarsi in gloria eterna, solo che… non cambia mai niente.
Alla regia troviamo Valerio Vestoso, per un soggetto di Laura Grimaldi e Paolo Piccirillo. Sceneggiatura di Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Stefano Di Santi e Pietro Seghetti.
È importante citare tutti loro perché la serie alterna momenti intensi di thriller a momenti di pura comicità, e visto il cast d’eccezione (al quale si aggiungono oltre ai citati Diego Abatantuono e Maccio Capatonda) non serve la visione di tutte le puntate per capire che tutto ciò funziona.
I due generi all’apparenza distanti si uniscono per dare risalto l’uno all’altro ed essendo il tutto ben raccontato, anche i personaggi acquisiscono realtà.
Sì, perché i sei protagonisti sono esattamente come noi e come i nostri amici e/o colleghi a lavoro: anche nella vita più umile il nostro interno pulsa per accalappiarsi quei quindici minuti di celebrità, per questo prendiamo decisioni guidati dal nostro inconscio che brama fama e riconoscenza.
Toni e Dario vogliono passare alla storia come i criminali dal colpo più grosso, così come dall’altra parte Marcello, Achille, Katia e Perri, vogliono essere gli eroi di chi è riuscito a frenare il male.
Questa volontà è positiva o negativa?
Al solito, dipende da come la si vive. Non c’è nulla di male a voler lasciare un segno su questo Pianeta, ma se cominciano a crearsi in noi sentimenti di frustrazione e impotenza che ci sminuiscono, forse è il caso di guardarci dentro, abbassare le aspettative e riconoscere per cosa siamo davvero pronti.
In questa voglia di rivalsa non possiamo citare la sempre eterna Marcella Bella che con i suoi oltre cinquant’anni di carriera vanta tra le più grandi canzoni della musica contemporanea che, seppur lanciate nella seconda metà del Novecento, rimangono attuali nella prima metà del Duemila.
Una serie fresca, innovativa e giovane che riesce ad appassionare da subito e a farci sperare per tante altre stagioni.
Gli uomini sono aiutati dalla centrale da Katia Kolloni (Carla Signoris) e Palmira Piccoli, soprannominata “Perri” (Emanuela Fanelli).
In ogni puntata la tensione sale alle stelle, tutti – dai ladri ai poliziotti – sanno che in un istante la loro vita può cambiare e tramutarsi in gloria eterna, solo che… non cambia mai niente.
Alla regia troviamo Valerio Vestoso, per un soggetto di Laura Grimaldi e Paolo Piccirillo. Sceneggiatura di Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Stefano Di Santi e Pietro Seghetti.
È importante citare tutti loro perché la serie alterna momenti intensi di thriller a momenti di pura comicità, e visto il cast d’eccezione (al quale si aggiungono oltre ai citati Diego Abatantuono e Maccio Capatonda) non serve la visione di tutte le puntate per capire che tutto ciò funziona.
I due generi all’apparenza distanti si uniscono per dare risalto l’uno all’altro ed essendo il tutto ben raccontato, anche i personaggi acquisiscono realtà.
Sì, perché i sei protagonisti sono esattamente come noi e come i nostri amici e/o colleghi a lavoro: anche nella vita più umile il nostro interno pulsa per accalappiarsi quei quindici minuti di celebrità, per questo prendiamo decisioni guidati dal nostro inconscio che brama fama e riconoscenza.
Toni e Dario vogliono passare alla storia come i criminali dal colpo più grosso, così come dall’altra parte Marcello, Achille, Katia e Perri, vogliono essere gli eroi di chi è riuscito a frenare il male.
Questa volontà è positiva o negativa?
Al solito, dipende da come la si vive. Non c’è nulla di male a voler lasciare un segno su questo Pianeta, ma se cominciano a crearsi in noi sentimenti di frustrazione e impotenza che ci sminuiscono, forse è il caso di guardarci dentro, abbassare le aspettative e riconoscere per cosa siamo davvero pronti.
In questa voglia di rivalsa non possiamo citare la sempre eterna Marcella Bella che con i suoi oltre cinquant’anni di carriera vanta tra le più grandi canzoni della musica contemporanea che, seppur lanciate nella seconda metà del Novecento, rimangono attuali nella prima metà del Duemila.
Una serie fresca, innovativa e giovane che riesce ad appassionare da subito e a farci sperare per tante altre stagioni.
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