Un ordine di custodia cautelare che pende sulla sua testa, una notte in gattabuia con donne poco raccomandabili, una cauzione fissata a mezzo milione di euro e una compagna di cella insolita.
Questi gli ingredienti con cui esordisce il romanzo Tutto brucia di Juan Gómez-Jurado, in uscita oggi 27 febbraio 2024 per la collana Darkside di Fazi Editore, primo di una trilogia.
E sono un mix esplosivo, sappiatelo!
Quando si parla di vendetta ci si ricorda sempre la più lunga – circa 1200 pagine, a seconda dell’edizione – storia di vendetta, arricchita di particolari e minuziose ricerche: quella di Dumas padre, Il conte di Montecristo.
Ecco, quello è il capolavoro quando si parla di intrecci e ripicche, e difficilmente si potrà anche solo pensare di avvicinarvisi. Nondimeno, anche Tutto brucia parla di vendetta, in tempi decisamente più moderni dell’epoca napoleonica e senza improvvise ricchezze ritrovate su un’isola del Mediterraneo (spoiler alert? Se non l’avete letto, sappiate che è una grave mancanza per la vostra anima). La sete di rivalsa è presente, sì, unita a un pizzico di Ocean’s 8, un’operazione organizzata – quasi – tutta al femminile.
Il motore di tutto, come sempre, sono i soldi, e Aura Reyes lo scopre presto. È stata a lungo tempo responsabile di un importante fondo per la Value Bank, ed è proprio questo a far sì che un fantastico bersaglio illuminato le sia disegnato sulla schiena. Aura è un personaggio scomodo per tante persone, soprattutto per chi non vuole altro che gonfiare le proprie tasche.
Ma dopo la pessima esperienza della notte in prigione di cui si parlava poc’anzi, la protagonista incontra Mari Paz – un’eccentrica legionaria gallega, proveniente cioè dalle terre spagnole nord-occidentali – e in un impeto di follia, il degno sfondo al leitmotiv vendicativo, le chiede di accompagnarla nelle sue imprese spericolate. E la gallega la segue.
Proseguendo nella storia si uniranno altri personaggi, altrettanto insoliti, altrettanto particolari, e Aura non sarà mai davvero sola nella guerra contro chi la vorrebbe letteralmente svanita dalla faccia del pianeta.
Tutto il romanzo è infarcito di spagnolismi e vere e proprie frasi in spagnolo, soprattutto da parte di Mari Paz, perciò lettore avvisato, mezzo salvato: armatevi di traduttore ove la frase non sia stata esplicitata o tradotta!
Ciononostante, la lettura non risulta difficoltosa per la presenza di un’altra lingua che, per fortuna, spesso somiglia alla nostra, provenendo dallo stesso ceppo; proprio questo rende il romanzo particolare, come cioè l’autore non abbia voluto scostarsi dalle proprie origini e portare un po’ della sua Spagna tra le sue righe.
In linea generale i personaggi sono ben delineati, ma abbiamo faticato a empatizzare con la protagonista, forse per la scelta dello stile narrativo, forse per spiegazioni a volte raffazzonate, circostanze blandamente narrate senza altri approfondimenti.
Di certo tra di essi l’accento va posto su Sere – di cui non si dirà altro, per non rovinare la lettura –, la terza donna del magico triplete che si forma con Aura e Mari Paz. È uno dei personaggi più sopra le righe, strambi e divertenti di cui abbiamo letto negli ultimi tempi!
A prescindere dalle problematiche che si possono affrontare leggendo più d’una frase che potrebbe essere di non immediata comprensione, delle quali comunque bisogna tener conto, il romanzo di Gómez-Jurado si lascia divorare grazie al ritmo incalzante, all’ironia disseminata qua e là – anche nei personaggi più improbabili! – e alla curiosità di voler scoprire come finirà la storia di Aura, caduta dalla padella alla brace ma pronta a risorgere dalle sue ceneri come una fenice.
Una lettura tutto sommato leggera, senza troppe pretese né messaggi particolarmente profondi. Il puro gusto di divertire e alleggerire le giornate, proprio come sanno fare soltanto i libri.
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