Questo libro è quasi un manuale, sotto forma di storia, che spinge il lettore a cambiare prospettiva quando ormai sembra essere arrivato al limite. Quando rimani arenato nelle tue consuetudini, quando cominci a sentire che sei stretto in una determinata situazione, quello che bisogna fare è prendere un bel respiro, trovare il sorprendente nei piccoli gesti quotidiani, trovare dentro di noi il coraggio necessario e cambiare.
La storia viene narrata da diversi punti di vista e ci vengono presentati sulla scena come se stessimo a teatro. Diversi personaggi, diverse storie convergono poi tutte nello stesso punto, a scontrarsi o ad avvicinarsi a un personaggio singolare, Basile. Si tratta del proprietario di un negozio chiamato “La zebra a pois”, un luogo dove cerca di stupire il cliente, dove non si punta tanto al guadagno in termini economici, quanto a stuzzicare l’interesse e “l’emisfero destro” del cervello di una piccola cittadina francese. Basile sfrutta la sua esperienza digitale e dà vita a delle creazioni affascinanti, come il fiore permaloso che aiuta le persone sole a sentirsi in compagnia, un ragnetto meccanico che quando avvicini la mano corre a nascondersi e tanti altri oggetti eccentrici. Nel suo negozio si affacciano diversi personaggi: Arthur, un ragazzino che viene ritenuto da tutti un fannullone, un'onta della società e che cerca di esprimersi attraverso la street art; Giulia, sua madre, che ha sempre sognato di essere un “Naso” (una creatrice di profumi), ma che si ritrova a lavorare per una società che non valorizza le sue abilità e Louise, un’attivista che gestisce un giornale e che ha a cuore il fatto che nella cittadina non ci sia nulla che possa macchiare il nome o il buon costume.
Questi personaggi, in un modo o nell’altro, entrano in contatto con Basile che, attraverso la fiducia e quel pizzico di stile bohemiene, li affascina e fa credere a tutti che l’audacia, elemento cardine del libro, è un valore che tutti dovrebbero poter sfruttare, perché solo chi lotta può arrivare alla vittoria.
Il libro è una sorta di fiaba, con messaggi motivazionali raccontati sotto forma di aneddoti di Basile.
"Quando il nostro cervello si focalizza su eventi negativi, questi eventi imprimono un’impronta negativa durevole e condizionano negativamente la percezione della realtà. Viceversa, focalizzando la nostra attenzione sul positivo, possiamo riprogrammare il nostro sistema percettivo e ritrovare molto più facilmente stati d’animo di calma, gioia e fiducia. Abbiamo oro nel nostro cervello e non ce ne facciamo nulla."
Giulia, Arthur e Louise grazie a Basile scoprono che quando ci sentiamo male, quando ci sentiamo oppressi, forse il problema non è tanto esterno, quanto interno.
“Le persone fanno molta fatica ad abbandonare le proprie sofferenze. Per paura dell’ignoto, proferiscono soffrire perché è familiare.”
È il coraggio che fa la differenza, la forza di cambiare. Basile dà fiducia ad Arthur, facendo sì che il suo talento nella street art non vada più a essere una malefatta, quanto più un modo di esprimersi, che darà al ragazzo adolescente un’occasione di crescita personale. Giulia, che ha sempre voluto creare profumi che potessero risvegliare ricordi, sensazioni e pensieri nelle persone, grazie a questo strampalato inventore trova il coraggio di mettere il lavoro in secondo piano e dedicarsi al suo “detonatore sensoriale”. Louise, che si è sempre sentita diversa da una famiglia di creativi, scopre che può anche dare al prossimo una possibilità, che forse non è mai stata davvero quella diversa.
La Giordano, che nella vita fa la coach di creatività, in cui insegna l’arte di trovare la propria strada, ha dato vita a un romanzo motivazionale. Con diversi aneddoti, spinge il lettore a riflettere davvero su ciò che vuole essere, chi vuole essere, perché se siamo a un punto morto, si può sempre ripartire, basta farlo dalle piccole cose, tirando fuori dal cassetto quei sogni che sembravano troppo pretenziosi per diventare reali.
"Andate avanti con la paura. ciò che temiamo di più si rivela a volte meno terribile di quanto avessimo pensato. Le paure "immaginate" sono peggiori delle preoccupazioni reali e vissute, quando si passa all'azione."
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