La maggior parte dei film, specie hollywoodiani, è in spasmodica cerca di sensazionalismo, di spettacolo e di azione a tutti i costi. Una ricerca quasi sfrenata che porta il film a essere o inutilmente frenetico o a mancare proprio di quella sofferta enfasi tanto bramata da risultare perfino noioso. Wim Wenders non l’ha mai fatto, regalando film pacati e pregni di emozioni autentiche, e decide di non abbandonare la linea fedele con la sua nuova opera “Perfect Days”, candidata agli Oscar per il miglior film straniero.
La pellicola segue Hirayama, interpretato magistralmente da Koji Yakusho, un addetto alla pulizia dei bagni pubblici di Tokyo durante delle normali giornate lavorative. Tutto qui. Non accade nulla di eclatante o che potrebbe dar via ad una trama ordinaria, in verità non è presente nessuna trama. E la forza del film risiede proprio in questa assenza di vicende.