È una notte tempestosa ma dormo tranquillo come se vivessi nella favola più bella. Ho la fortuna di fare il lavoro che amo: l’impiegato della pubblica amministrazione. Il mio nome è Nicola ma tutti mi conoscono come “il signor Mariani” e quello che vi sto per raccontare è il sogno lucido che sto vivendo in questo momento.
Pagine
- Home page
- Chi siamo?
- Collabora con noi!
- Anime
- Arte
- Cinema & Serie Tv
- Comicità
- Costume & Società
- Disney
- Divina Commedia
- Harry Potter
- Intervista
- Libri
- Marvel
- Metafisica
- Mitologia
- Musica
- Must to...
- PennyLane
- Pensieri
- Personaggi
- Racconti
- Royal Family
- Spettacolo
- Star Wars
- Storie Romane
- Sulla Strada
- The Beatles
- Venezia80
- Videogiochi
giovedì 5 gennaio 2023
#Cinema&SerieTv: Pinocchio di del Toro - Recensione
La cinematografia di Guillermo Del Toro è entrata a far parte dell’immaginario collettivo di generazioni d’ogni età. Il regista messicano ha da sempre avuto la capacità di intrattenere un pubblico eterogeneo, riuscendo a usare un linguaggio adatto fin dalla più tenera età. Le sue favole dark, infatti, riescono a entrare nel cuore di molti e a parlare di tematiche importanti con un’assoluta leggerezza che però lascia spazio al rischio e alla durezza. Usando il mondo creato da Carlo Collodi, reinterpreta per Netflix un classico della letteratura per ragazzi riuscendo ad affrontare la tematica della perdita.
mercoledì 4 gennaio 2023
#Racconti: Sognare costa
In questo racconto distopico la Guerra Fredda si è trasformata in una vera e propria guerra mondiale, con armi di distruzione più subdole e silenziose, che hanno portato alla decimazione dell’intero pianeta.
Stati Uniti e Russia si sono scontrati per dividersi equamente il globo, ma la Generazione Silenziosa (i nati dal 1928 al 1945) sono riusciti, con i loro moti rivoluzionari, a instaurare una vera e propria pace duratura. Hanno ascoltato i discorsi dei loro genitori, la Greatest Generation (i nati dal 1901 al 1927), hanno veramente compreso che nulla dura per sempre e che la stabilità la possiamo trovare solamente in noi stessi, mai nel mondo materiale.
Il movimento hippie ha preso veramente piede e i soldati hanno smesso improvvisamente di combattere; ad armi deposte i presidenti di tutti i paesi al mondo hanno presto compreso che senza un popolo sottomesso, il potere non è più nelle loro mani.
“Imagine” di John Lennon è un vero e proprio inno, cantato da ogni parte del mondo in ricordo della società primitiva che difendeva i propri confini a costo della morte e viveva in nome del dio denaro che non era mai abbastanza.
I loro figli, i Boomers (i nati dal 1946 al 1964), hanno da subito ricercato la loro sicurezza interiore e questo ha reso il mondo un posto con poca frustrazione e pentimento. La creatività regna sovrana, per questo arte e cultura prosperano, rendendo la vita di tutti più semplice ed esteticamente affascinante.
La ricerca scientifica ha fatto in modo che siano poche le malattie per cui effettivamente ancora si muore, l’età anziana si è innalzata, iniziando intorno agli ottantacinque anni, di conseguenza l’età adulta vera e propria parte attorno i quarant’anni. Si ha molto tempo, perciò, per decidere quale sarà il proprio lavoro o cosa fare della propria vita.
I soldi non esistono più, ma le caste vengono mantenute dal riconoscimento sociale: l’apparenza egoica non è importante quanto quello che davvero si fa per gli altri.
Nonostante ciò, però, tra di loro e tra le generazioni successive – la Generazione X (1965-1980), i Millennials (1981-1996), i Centennials (1997-2012) e gli Screenagers (2013 ai giorni d’oggi) – c’è qualcuno che non ha capito la lezione e sogna di tornare come un tempo.
Loro, gli amanti della burocrazia e del posto fisso, sono considerati a tutti gli effetti la feccia della società.
Stati Uniti e Russia si sono scontrati per dividersi equamente il globo, ma la Generazione Silenziosa (i nati dal 1928 al 1945) sono riusciti, con i loro moti rivoluzionari, a instaurare una vera e propria pace duratura. Hanno ascoltato i discorsi dei loro genitori, la Greatest Generation (i nati dal 1901 al 1927), hanno veramente compreso che nulla dura per sempre e che la stabilità la possiamo trovare solamente in noi stessi, mai nel mondo materiale.
Il movimento hippie ha preso veramente piede e i soldati hanno smesso improvvisamente di combattere; ad armi deposte i presidenti di tutti i paesi al mondo hanno presto compreso che senza un popolo sottomesso, il potere non è più nelle loro mani.
“Imagine” di John Lennon è un vero e proprio inno, cantato da ogni parte del mondo in ricordo della società primitiva che difendeva i propri confini a costo della morte e viveva in nome del dio denaro che non era mai abbastanza.
I loro figli, i Boomers (i nati dal 1946 al 1964), hanno da subito ricercato la loro sicurezza interiore e questo ha reso il mondo un posto con poca frustrazione e pentimento. La creatività regna sovrana, per questo arte e cultura prosperano, rendendo la vita di tutti più semplice ed esteticamente affascinante.
La ricerca scientifica ha fatto in modo che siano poche le malattie per cui effettivamente ancora si muore, l’età anziana si è innalzata, iniziando intorno agli ottantacinque anni, di conseguenza l’età adulta vera e propria parte attorno i quarant’anni. Si ha molto tempo, perciò, per decidere quale sarà il proprio lavoro o cosa fare della propria vita.
I soldi non esistono più, ma le caste vengono mantenute dal riconoscimento sociale: l’apparenza egoica non è importante quanto quello che davvero si fa per gli altri.
Nonostante ciò, però, tra di loro e tra le generazioni successive – la Generazione X (1965-1980), i Millennials (1981-1996), i Centennials (1997-2012) e gli Screenagers (2013 ai giorni d’oggi) – c’è qualcuno che non ha capito la lezione e sogna di tornare come un tempo.
Loro, gli amanti della burocrazia e del posto fisso, sono considerati a tutti gli effetti la feccia della società.
martedì 3 gennaio 2023
#Personaggi: Lia Levi
Stamattina abbiamo pubblicato un articolo dedicato alle emozioni che abbiamo vissuto durante la lettura di “Una bambina e basta”, di Lia Levi. Oggi vogliamo parlarvi proprio della sua vita, che effettivamente era per lo più sconosciuta anche a noi.
#Libri: Una bambina e basta
Ricordare il nostro passato è un ottimo modo per ringraziare il presente e tenere al sicuro il futuro da errori atroci che difficilmente possono essere perdonati; ecco perché è fondamentale ascoltare le parole di chi è stato bambino, ragazzo e adulto prima di noi cercando di non rimanere asettici nell’ascolto, ma empatizzando a tal punto da immedesimarsi nella persona che sta parlando.
È ciò che cerchiamo di fare il più possibile, proprio per conoscere le molteplici sfumature dell’essere umano, ed è un “esercizio” che abbiamo sviluppato fin da ragazzini. La prima volta che ci siamo imbattuti in “prima persona” negli anni della Seconda Guerra Mondiale, l’abbiamo fatto, un po’ come tutti, con Anna Frank e il suo diario. Eppure, per quanto la guerra ha riguardo anche l’Italia, ci siamo sentiti un po’ distanti, ecco perché abbiamo cominciato a domandare il più possibile ai nostri nonni, ai loro amici e persino ai vecchietti sconosciuti incontrati nei bar o ai parchi.
All’epoca non conoscevamo “Una bambina e basta” di Lia Levi, ma fortunatamente abbiamo recuperato.
È ciò che cerchiamo di fare il più possibile, proprio per conoscere le molteplici sfumature dell’essere umano, ed è un “esercizio” che abbiamo sviluppato fin da ragazzini. La prima volta che ci siamo imbattuti in “prima persona” negli anni della Seconda Guerra Mondiale, l’abbiamo fatto, un po’ come tutti, con Anna Frank e il suo diario. Eppure, per quanto la guerra ha riguardo anche l’Italia, ci siamo sentiti un po’ distanti, ecco perché abbiamo cominciato a domandare il più possibile ai nostri nonni, ai loro amici e persino ai vecchietti sconosciuti incontrati nei bar o ai parchi.
All’epoca non conoscevamo “Una bambina e basta” di Lia Levi, ma fortunatamente abbiamo recuperato.
lunedì 2 gennaio 2023
#Musica: Eiffel 65 - Too Much of Heaven
"Too Much of Heaven" è un brano degli Eiffel 65 pubblicato per la prima volta nel 1999 all'interno dell'album Europop. In seguito è stato ripubblicato come singolo nel 2000.
Il brano è molto in linea con le sonorità Eurodance dell'epoca, infatti non ci sorprende vedere come gli Eiffel 65 fecero la storia della musica elettronica di quel periodo.
Iscriviti a:
Post (Atom)